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Eternit, condanna più severa A Schmidheiny 18 anni
Lunedì 03 Giugno 2013 14:33

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Al principale imputato nel processo d'appello per le morti d'amianto inflitti due anni in più rispetto alla sentenza di primo grado. In aula delegazioni anche dalla Svizzera

di OTTAVIA GIUSTETTI E SARAH MARTINENGHI

Diciotto anni per Stephan Schmidheiny: e' stata aumentata la condanna in appello per l'unico imputato rimasto a rispondere del reato di disastro doloso e omissione di cautele antinfortunistiche per la strage dell'amianto. È stato invece dichiarato estinto il reato per il barone belga Louis De Cartier De Marchenne, deceduto due settimane fa all'età di 92 anni. La condanna e' stata pronunciata dal presidente Alberto Oggè alle 15.30 in un'aula gremita di pubblico e di parenti delle vittime. Sono oltre 2000 infatti le parti offese costituite parte civile per aver contratto mesotelioma pleurici e malattie da amianto come l'asbestosi dopo aver lavorato o vissuto nei comuni di Casale Monferrato, Cavagnolo, Bagnoli e Rubiera. In primo grado i due imputati erano stati condannati a 16 anni di carcere. La sentenza estende la responsabilità dell'imputato anche per le vittime di Bagnoli e di Rubiera, per cui invece in primo grado era stata dichiarata l'intervenuta prescrizione

Nei risarcimenti alle parti civili spicca quello stabilito per il comune di Casale Monferrato, quello più colpito dalla strage della multinazionale dell'amianto con almeno metà delle vittime complessive: la Corte d'Appello ha isancito un risarcimento di 30,9 milioni di euro, a fronte dei 25 stabiliti in primo grado. Ha destato invece stupore il mancato riconoscimento all'Inail che, come sottolinea nicola pondrano presidente del fondo vittime dell'amianto, aveva già promosso azioni di recupero molto dispendiose.Alla Regione

Piemonte sono stati attribuiti 20 milioni.

Poi, 100 mila euro per ogni sindacato ammesso come parte civile e 70 mila euro per le associazioni ambientaliste wwf e legambiente. Per i familiari delle vittime sono stati riconosciuti 30 mila euro ciascuno.

Sin da stamani c'erano presìdi di persone in attesa della sentenza. I primi ad arrivare erano stati quelli dei sindacati di base Cub, seguiti da una delegazione di svizzeri del Caova, da Losanna, un comitato di "aiuto e orientamento delle vittime dell'amianto": davanti all'entrata del Palazzo di Giustizia di Torino i manifestanti aspettavano la sentenza del maxi processo Eternit, di cui oggi era prevista la conclusione. Alle recinzioni è stato affisso uno striscione: "Schmidheiny, ti aspettiamo in Svizzera".

I giudici della Corte d'Appello di Torino si erano ritirati in camera di consiglio poco prima delle dieci. Le ultime battute sono state dedicate alla posizione di Louis De Cartier, il barone belga imputato di disastro e deceduto Il difensore, Cesare Zaccone, ha chiesto "l'estinzione del reato" e a lui si è associato il responsabile civile, la società Etex: l'accoglimento della proposta potrebbe azzerare gli indennizzi a numerose parti civili. "Non c'e la prova evidente dell'innocenza di De Cartier - ha replicato Raffaele Guariniello dai banchi dell'accusa - Anzi, è il contrario. Chiediamo di non doversi procedere per 'morte del reo'".

Scritto da Quotidiano La Repubblica   
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