Mercoledì 23 Ottobre 2013 16:06 |
Micaela Coletti Pres. Comitato Sopravvissuti Vajont e il Vice Presisidente (Foto di Giuseppe Zanfron corrispondente dell' Associated Press ) CIAO MARIO TI INVIO UNA NOSTRA RICERCA PER RITROVARE LA PRINCIPESSA TITTI DI SAVOIA. CARISSIMI MICAELA E GINO, LA STORIA SIAMO NOI, NESSUNO SI SENTA ESCLUSO, SIETE VOI QUESTO PIATTO DI GRANO CHE E' LA VITA , CHE GERMOGLIA AD OGNI STAGIONE. SENZA DI VOI CHE 50° ANNIVERSARIO SAREBBE STATO, SENZA LE FOTO E IL REPORTAGE 9 OTTOBRE 63 CRONACA DI UNA CATASTROFE DI BEPI ZANFRON. IL RACCONTO STRAZIANTE DI PIERGIORGIO TOVANELLA E DELLE MIGLIAIA DI PERSONE MORTE . LA STORIA DEL VAJONT E' DEI MORTI E DEI SOPPRAVVISSUTI, DELLO STRAZIO DEI FAMILIARI, LA STORIA E' DI CHI C'ERA, DI CHI L'HA VISSUTA IN PRIMA PERSONA, LO HA RICORDATO IL PRESIDENTE DEL SENATO PIERO GRASSO FACENDO ESPLICITO RIFERIMENTO ALLA LEGGE SUI DISASTRI AMBIENTALI E INDUSTRIALI CAUSATI DALL' INCURIA DELL'UOMO, LEGGE FORTEMENTE VOLUTA DA MICAELA COLETTI. NOI TUTTI SPETTATORI, LE SIAMO INFINITAMENTE GRATI... E poi ti dicono "Tutti sono uguali, Francesco De Gregori Gentili Signori, PER IL DISASTRO DEL VAJONT - 9 OTTOBRE 1963 Dal quotidiano Il Giornale d'Italia, Roma, 11-12 ottobre 1963: " La solidarietà di Umberto di Savoia. "Umberto di Savoia all'atto della sua partenza per gli Stati Uniti dove, come è noto si reca per un viaggio di studi, impossibilitato ad inviare sul luogo del disastro il ministro della Real Casa Falcone Lucifero, che lo accompagna in America, ha disposto affinché i rappresentanti locali dell'Unione Monarchica Italiana, ispettore nazionale dott. Pier Egilberto de Zordo, l'ispettore provinciale di Belluno, prof. Laura Bentivoglio e quello di Udine, Giuseppe Orgnani, cooperino validamente ai soccorsi portando la sua affettuosa solidarietà ". L'U.M.I. di Belluno ha fatto affiggere il seguente manifesto: nei vari paesi della provincia " Sua Maestà Umberto II di Savoia fa sapere che il Suo cuore addolorato dall'immane sciagura che si è abbattuta sulle popolazioni del Piave e del Vajont, è vicino a tutti coloro che sono stati colpiti negli affetti più cari ". Belluno, 12 ottobre 1963 Comunicato stampa U.M.I. veneta Tutti i dirigenti dell'U.M.I. veneta, a cui si unirono altri generosi amici, raccolsero fondi, indumenti, medicinali e li portarono nella zona funestata, visitandola minutamente, dando gli aiuti e soprattutto portando la parola di conforto del Re, sempre accolta con commozione e gratitudine. Lo stesso è avvenuto quando essi si sono recati negli ospedali e nei vari centri di raccolta dei superstiti. Successivamente, il 19, 20 e 21 ottobre, la Principessa Maria Beatrice si recò sui luoghi del disastro. Il Messaggero, Roma, 22 ottobre 1963: Belluno, 21 ottobre. " Stamane, mentre continuava ancora il recupero delle salme e il trasporto delle stesse al cimitero di Fortogna, la zona del disastro è stata visitata dalla principessa Maria Beatrice di Savoia, la terzogenita del Re Umberto, che in auto ha raggiunto Fortogna, dove in quel cimitero ha deposto omaggi floreali sulle tombe delle vittime del Vajont. Successivamente Maria Beatrice ha visitato Longarone e l'ospedale di Pieve di Cadore, dove sono ricoverati i pochi feriti dispersi. Quindi si è fatta condurre in elicottero sulla diga del Vajont, per rientrare poi a Belluno ". |
Scritto da Principe Amedeo di Savoia |