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Messaggio di S.A.R. il Principe Amedeo di Savoia
Mercoledì 23 Ottobre 2013 16:06

 La_Principessa_Titti_e_Micaela          Gino_e_la_Prin._Titti 

Micaela Coletti Pres. Comitato Sopravvissuti Vajont  e il Vice Presisidente

(Foto di Giuseppe Zanfron corrispondente dell' Associated Press )

CIAO MARIO TI INVIO  UNA NOSTRA RICERCA PER RITROVARE LA PRINCIPESSA TITTI DI SAVOIA.
VENNE A FARCI VISITA  ALL'OSPEDALE DI PIEVE NEI GIORNI SUCCESSIVI ALLA TRAGEDIA. TI COMUNICO CHE ANCHE AMEDEO DI SAVOIA COME PUOI LEGGERE NEL SUO MESSAGGIO ADOPERA LA PAROLA INCURIA.
CIAO, GINO MAZZORANA 

CARISSIMI MICAELA E GINO, LA STORIA SIAMO NOI, NESSUNO SI SENTA ESCLUSO, SIETE VOI QUESTO PIATTO DI GRANO CHE E' LA VITA , CHE GERMOGLIA AD OGNI STAGIONE. SENZA DI VOI CHE 50° ANNIVERSARIO SAREBBE STATO, SENZA LE FOTO E IL REPORTAGE 9 OTTOBRE 63 CRONACA DI UNA CATASTROFE DI BEPI ZANFRON.  IL RACCONTO STRAZIANTE DI PIERGIORGIO TOVANELLA E DELLE MIGLIAIA DI PERSONE MORTE . LA STORIA DEL VAJONT E' DEI MORTI E DEI SOPPRAVVISSUTI, DELLO STRAZIO  DEI FAMILIARI, LA STORIA E' DI CHI C'ERA, DI CHI L'HA VISSUTA IN PRIMA PERSONA, LO HA RICORDATO IL PRESIDENTE DEL SENATO PIERO GRASSO FACENDO ESPLICITO RIFERIMENTO ALLA LEGGE SUI DISASTRI AMBIENTALI E INDUSTRIALI CAUSATI DALL' INCURIA DELL'UOMO, LEGGE FORTEMENTE VOLUTA  DA MICAELA COLETTI.  NOI TUTTI SPETTATORI, LE SIAMO INFINITAMENTE GRATI...

E poi ti dicono "Tutti sono uguali,
tutti rubano alla stessa maniera".
Ma è solo un modo per convincerti a restare chiuso dentro casa quando viene la sera.
Però la storia non si ferma davvero davanti a un portone,
la storia entra dentro le stanze, le brucia,
la storia dà torto e dà ragione.
La storia siamo noi, siamo noi che scriviamo le lettere,
siamo noi che abbiamo tutto da vincere, tutto da perdere.
E poi la gente, (perchè è la gente che fa la storia)
quando si tratta di scegliere e di andare,
te la ritrovi tutta con gli occhi aperti,
che sanno benissimo cosa fare.
Quelli che hanno letto milioni di libri
e quelli che non sanno nemmeno parlare,
ed è per questo che la storia dà i brividi,
perchè nessuno la può fermare.
La storia siamo noi, siamo noi padri e figli,
siamo noi, bella ciao, che partiamo.
La storia non ha nascondigli,
la storia non passa la mano.
La storia siamo noi, siamo noi questo piatto di grano.

Francesco De Gregori

Amedeo_Savoia_Vajont

Gentili Signori,
Vi allego il messaggio di S.A.R. il Principe Amedeo di Savoia in
occasione del 50° anniversario della tragedia del Vajont.
L'ho inviato al Sindaco di Logarone con raccomandata, anticipata via
e-mail a lui e per conoscenza al Comune e all'Ufficio Protocollo.
Spero che verrà  apprezzato, siamo giunti ad averlo solo grazie al
Vostro interessamento.
Mi auguro che possiate contribuire a diffonderlo anche tramite la
stampa locale.
Rimango a Vostra disposizione per ogni altra eventuale necessità.
Grazie e un cordiale saluto.

Davide Colombo
Segretario nazionale
 
p.s: in allegato la trascrizione di tre note stampa dell'epoca.

 _______________________________________________
Unione Monarchica Italiana - U.M.I.
via Riccardo Grazioli Lante 15/A  00195 ROMA
Tel. e Fax: 06. 3720337 Cell: 348. 0440960 e-mail: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
web: http://www.monarchia.it

PER IL DISASTRO DEL VAJONT - 9 OTTOBRE 1963

Dal quotidiano Il Giornale d'Italia, Roma, 11-12 ottobre 1963:

" La solidarietà di Umberto di Savoia.

"Umberto di Savoia all'atto della sua partenza per gli Stati Uniti dove, come è noto si reca per un viaggio di studi, impossibilitato ad inviare sul luogo del disastro il ministro della Real Casa Falcone Lucifero, che lo accompagna in America, ha disposto affinché i rappresentanti locali dell'Unione Monarchica Italiana, ispettore nazionale dott. Pier Egilberto de Zordo, l'ispettore provinciale di Belluno, prof. Laura Bentivoglio e quello di Udine, Giuseppe Orgnani, cooperino validamente ai soccorsi portando la sua affettuosa solidarietà ".

L'U.M.I. di Belluno ha fatto affiggere il seguente manifesto: nei vari paesi della provincia

" Sua Maestà Umberto II di Savoia fa sapere che il Suo cuore addolorato dall'immane sciagura che si è abbattuta sulle popolazioni del Piave e del Vajont, è vicino a tutti coloro che sono stati colpiti negli affetti più cari ".

Belluno, 12 ottobre 1963

Comunicato stampa U.M.I. veneta

Tutti i dirigenti dell'U.M.I. veneta, a cui si unirono altri generosi amici, raccolsero fondi, indumenti, medicinali e li portarono nella zona funestata, visitandola minutamente, dando gli aiuti e soprattutto portando la parola di conforto del Re, sempre accolta con commozione e gratitudine.

Lo stesso è avvenuto quando essi si sono recati negli ospedali e nei vari centri di raccolta dei superstiti.

Successivamente, il 19, 20 e 21 ottobre, la Principessa Maria Beatrice si recò sui luoghi del disastro.

Il Messaggero, Roma, 22 ottobre 1963:

Belluno, 21 ottobre.

" Stamane, mentre continuava ancora il recupero delle salme e il trasporto delle stesse al cimitero di Fortogna, la zona del disastro è stata visitata dalla principessa Maria Beatrice di Savoia, la terzogenita del Re Umberto, che in auto ha raggiunto Fortogna, dove in quel cimitero ha deposto omaggi floreali sulle tombe delle vittime del Vajont. Successivamente Maria Beatrice ha visitato Longarone e l'ospedale di Pieve di Cadore, dove sono ricoverati i pochi feriti dispersi. Quindi si è fatta condurre in elicottero sulla diga del Vajont, per rientrare poi a Belluno ".

Scritto da Principe Amedeo di Savoia   
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