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"Anche Gesù è un carcerato"(Papa Francesco, 23 ottobre 2013)
Sabato 15 Febbraio 2014 16:11

Cristo-Pasolini

Non posso vivere senza un filo di speranza. Non posso continuare a vivere senza la speranza di esistere. (Frase trovata scritta in un foglietto da un ergastolano che s'è tolto la vita in carcere).

Ho sempre pensato che un uomo non abbia bisogno di nessun Dio per essere buono, invece molti credenti credono in lui per continuare a essere malvagi. Forse anche per questo da molto tempo non ho più fede in Dio. Da bambino però ci credevo. Poi però ho pensato che lui mi avesse abbandonato. Ed io non avevo fatto più nulla per ritrovarlo. Forse per questo credo che da molti anni lui me la stia facendo pagare.

 

E quando Papa Francesco ha abolito l'ergastolo nello Stato del Vaticano, non vi nascondo che ci sono rimasto un po' male perché adesso non me la posso più "prendere" con lui. Poi mi sono ricordato che il ruolo di alcuni uomini di chiesa nella storia è sempre stato dalla parte degli ultimi, dei perdenti, dei peccatori, degli sconfitti e credo che l'ergastolano sia tutte queste cose messe insieme. E mi è venuto in mente anche che Pietro, capo della Chiesa e rappresentante in terra del Cristo, ha rinnegato Gesù per ben tre volte eppure è stato perdonato perché è un principio cristiano quello che la gente cambia.

La frase detta da Papa Francesco: "Anche Gesù è un carcerato" mi ha fatto riflettere perché non ci avevo mai pensato. E ne ho dedotto che se a quel tempo fosse esistita la pena dell'ergastolo ostativo forse Gesù non sarebbe stato messo in croce, ma sarebbe stato condannato alla "Pena di Morte Viva" o a una croce ostativa a qualsiasi beneficio per farlo invecchiare in una croce. Credo che molti ergastolani se potessero scegliere preferirebbero morire subito, adesso, in questo momento, piuttosto che nel modo orribile, progressivamente e infinitivamente spaventoso di morire tutti i giorni e tutte le notti. Forse i romani non erano poi così cattivi come lo sono i loro discendenti cristiani che condannano un uomo con una morte bevuta a sorsi. In questo modo gli ergastolani ostativi sono nell'Aldilà, né nell'Aldiquà. Sono nel mezzo, né vivi, né morti, sono solo ombre.

Dio se ci sei, batti un colpo. Diglielo ai "buoni", forse a te danno retta, che anche tu all'inferno, ancora prima di Papa Francesco, hai già abolito l'ergastolo ostativo. Ed io sono sicuro che non hai mai condannato nessuna anima a essere cattiva e colpevole per sempre.

Carmelo Musumeci

Carcere di Padova

Egr. dott. Roberto Piscitello Direttore ufficio trattamento detenuti
- DAP.

Quando parliamo di giustizia non parliamo solo della sua
amministrazione quotidiana, quel complesso di istituzioni
che coinvolge i giudici, i tribunali , le corti, gli
avvocati, i pubblici ministeri, le prigioni.
Lei è stato un magistrato e sa che,"La giustizia non può
funzionare se il rapporto tra i cittadini e le regole è
malato, sofferto, segnato dall' incomunicabilità. La
giustizia non può funzionare se i cittadini non
comprendono il perchè delle regole".
Noi lo abbiamo capito grazie al dott. Gherardo Colombo,
abbiamo avuto l'onore e il piacere di averlo a Bari e
Foggia, due incontri indimenticabili, mai avremmo immaginato
una lezione ricca di esempi sull'importanza del rispetto
delle regole, le regole come base della convivenza civile.
Caro dott. Piscitello,
è da tempo che siamo impegnati per l'abolizione dell'
ergastolo e in modo particolare quello ostativo.  Siamo
andati nel carcere di Padova ad incontrare Carmelo Musumeci,
lei conosce benissimo la sua storia di detenuto modello, le
tantissime richieste che non ricevono risposta, per una persona
detenuta da oltre 23 anni è triste e disperante, è per
noi persone libere una grande umiliazione non ricevere risposta, per una
persona rinchiusa tra quattro mura è la morte, molti la
cercano  come fine pena.
Caro dott. Piscitello, la preghiamo con tutto il cuore di
porre fine al tormento di un essere umano in preda alla
disperazione, faccia in modo che termini l'angoscia, l'ansia
infinita, la depressione. E' nei suoi poteri, premi Carmelo
che è da tempo sulla strada del ravvedimento sincero,
collabora con la redazione di Stretti Orizzonti, in carcere
ha preso due lauree, scrive libri con grande passione, le
conceda il premio che si è meritato.
Siamo dalla parte della giustizia e della legalità da
sempre, da sempre ci battiamo a fianco dei magistrati coraggiosi.
La ringraziamo anticipatamente, siamo certi che farà il
possibile in nome di una giustizia dal volto umano.
Cordiali saluti,

M.A.

Scritto da www.carmelomusumeci.com   
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