L'idea da cui siamo partiti è stata quella di ampliare un approccio solo

storico, storiografico e di didattica della storia contemporanea, a quello

multidisciplinare di una didattica che integra la storia con la letteratura (arricchita in anni recenti da quella scritta dai figli e dalle figlie delle vittime e dai superstiti del terrorismo), con la sociologia e le scienze politiche che hanno contribuito ad analizzare i fenomeni terroristici e di radicalizzazione, ma anche a sottolineare il ruolo di contro-memoria e di sostegno ai valori civili e democratici svolto dalle Associazioni delle vittime. Un ruolo quest'ultimo che amplia quindi l'attività pedagogica nelle scuole dalla ricerca finalizzata ad una consapevolezza storica dei fatti ad una civile ed etica testimonianza che svolge un ruolo preventivo verso il terrorismo e di riflessione critica verso le manifestazioni di violenza che gravano ancora oggi sullo scenario nazionale ed internazionale.

La stessa Commissione Europea ha recentemente riconosciuto che l'attività delle Associazioni e la testimonianza delle vittime possono svolgere un' utile funzione preventiva e di contrasto alla cultura e alla propaganda della violenza che investe i contesti giovanili, sia sui moderni social-network che nelle aree a rischio di radicalizzazione. Le attività nelle scuole portate avanti dalla nostra Associazione e dall'Unione stragi sono state infatti pubblicate recentemente in una collezione di pratiche curate dalla "Rete di consapevolezza sul problema della radicalizzazione (RAN)" istituita dalla Commissione Europea - reperibili al seguente indirizzo: 

http://ec.europa.eu/dgs/home-affairs/what-we-do/

networks/radicalisation_awareness_network/

ran-best-practices/docs/collection_of_approaches_lessons_

learned_and_practices_en.pdf

proprio per il loro valore preventivo atto a rafforzare il pensiero critico degli studenti verso la violenza terroristica.

Saluti cordiali,