Giovedì 08 Maggio 2014 07:45 |
(Il giorno della laurea in giurisprudenza dell' ergastolano Carmelo Musumeci) RIEDUCARE NELLE CARCERI L'importanza di "rieducare", tra sovraffollamento e degrado delle carceri. di MARCO MARENGO 1. La "risocializzazione" del condannato; - 2. Lo stato attuale delle carceri italiane. Premessa: Per inaugurare quella che auspico una lunga e fruttuosa collaborazione con la professoressa Renata Rusca, ho deciso di prendere le mosse da un tema a me molto caro e di particolare (purtroppo) attualità, quello del sovraffollamento carcerario. Prima di trattarne direttamente (•2), però, ho ritenuto opportuno procedere ad una breve dissertazione (•1) riguardo cosa debba intendersi oggi per "rieducazione" del condannato e all'importanza che essa assume nella prospettiva di una società che possa dirsi civile ed avanzata; intendimento indispensabile per giungere a parlare, consapevolmente, dei problemi che comportano il degrado e il sovraffollamento carcerario di cui il nostro paese è oggi tristemente protagonista. Seguirà, in un secondo momento, un'analisi dei principali progetti di riforma in materia, presentati (e ormai archiviati) dal Governo Monti (2011-2012) e dal Governo Letta (2012-2014), nell'ambito della quale cercherò di tracciarne direttive di fondo, ragioni, manchevolezze, ma anche positività. Non nascondo l'impostazione tecnico-giuridica che non può non contraddistinguere la discussione su temi di questa natura, ma ho comunque cercato di rendere la lettura quanto più chiara e discorsiva possibile. |
Scritto da Renata Rusca Zargar e Marco Marengo |