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LUCI E OMBRE DEL NUOVO DDL TESTO UNICO AMIANTO
Domenica 04 Dicembre 2016 09:41

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Pubblicato il 30 novembre 2016

TESTO UNICO DOCUMENTO

Il testo del progetto di legge è scaricabile dal sito AIEA

http://www.associazioneitalianaespostiamianto.org/eventi/luci-e-ombre-del-nuovo-ddl-testo-unico-amianto

http://www.associazioneitalianaespostiamianto.org/eventi/diretta-web-senato-testo-unico-amianto

http://webtv.senato.it/webtv_live

Si è tenuta ieri presso Palazzo Giustiniani del Senato la II Assemblea Nazionale sull’Amianto in cui è stato presentato un ddl recante il Testo Unico in materia di amianto, frutto delle conclusioni raggiunte dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno degli infortuni e delle malattie professionali con la collaborazione dell’Università degli Studi di Milano. Otto titoli composti da 128 articoli per cercare di affrontare e riordinare il tema dell’amianto in tutta la sua vastità e complessità.

Presente il Coordinamento Nazionale Amianto con i responsabili delle associazioni e Comitati che ne fanno parte, i sindacati confederali Nazionali e tante altre realtà attive sul territorio.

Augurandoci che questa iniziativa non sia stata frutto di un’azione propagandistica in vista del delicato momento referendario ed esprimendo la nostra soddisfazione in considerazione che il tema amianto sia entrato, di fatto nell’agenda politica delle priorità del nostro governo, esprimiamo rammarico e delusione per il fatto che le associazioni delle vittime a differenza del recente passato non siano state coinvolte nella sua elaborazione e stesura. Ricordiamo che le associazioni degli ex esposti e delle vittime dell’amianto, insieme ai movimenti di lotta per la salute, ai sindacati confederali e di base, fin dagli anni ‘70 si sono battute per mettere al bando l’amianto. Si può dire che la legge 257 del 1992 che ha interrotto la produzione e il commercio di amianto è una loro vittoria. Il problema della presenza dell’amianto sul territorio non è stato comunque risolto dalla legge se non in poche situazioni e a seguito di diverse mobilitazioni. Si pensi alle conferenze organizzate dalla base, prima e dopo la conferenza governativa di Roma del 1999, Milano 1993, Monfalcone 2003, Bruxelles nel 2005, Torino nel 2009 e la II conferenza Nazionale presentata del governo nel 2012 a Venezia, che è stata a gran voce richiesta e voluta dal Coordinamento Nazionale Amianto.

Si immaginava, in considerazione del ruolo svolto e per la tenace richiesta di giustizia per gli ex esposti, le vittime dell’amianto e dei processi che ne sono seguiti che non si potesse procedere senza il coinvolgimento diretto dei protagonisti delle lotte e delle richieste, sulla base delle loro conoscenze e della presenza sul territorio a stretto contatto con le persone che soffrono o che sono deceduti.

Esprimiamo un parere favorevole all’istituzione di Sportelli Amianto su tutto il territorio e della Agenzia Nazionale Amianto ma leggiamo, allo stesso tempo con preoccupazione, l’articolo in cui si afferma “senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica”. Ecco che ci chiediamo ome è possibile pensare ad un organismo del genere come una Agenzia Nazionale senza fondi per operare?

Quante volte come associazioni o singoli cittadini ci si è rivolti alle istituzione ambientali, sanitarie e sociali senza ottenere risposte o ottenendole con tempi lunghissimi? Quante volte ci è stato detto che abbiamo ragione ma mancano i soldi?

Apprezziamo alcune misure che sono state inserite nel DDL, a partire da quelle che da tempo chiediamo, come la sorveglianza sanitaria, omogenea, con protocollo unico, per tutto il territorio nazionale e non disomogenea, come è oggi, da regione a regione o addirittura da provincia a provincia nella stessa regione, per altro prevista ma poco attuata e non indicativa nel testo unico.

Un paragrafo a parte lo dedicheremo sulla possibilità di richiedere atti di indirizzo per ottenere, la dove vi è stata una reale esposizione, per i benefici previdenziali per gli ex esposti, anche se, sui benefici, sono di più le norme che si chiudono che quelle che si aprono.

Siamo finalmente soddisfatti per l’allungamento dei termini di prescrizione e il gratuito patrocinio a spese dello Stato per le vittime dell’amianto e i familiari nell’ambito dei processi per disastro, omicidio e lesioni. Non altrettanto per la mancata istituzione della Procura Nazionale sulla Salute e Sicurezza sul lavoro in particolare sull’amianto.

Avremmo, certamente, apprezzato fosse stato affermato che per l’amianto non dovrà esistere alcun valore limite al di sotto del quale la salute degli esposti possa essere garantita e che i valori limiti definiti costituiscano un’aggravante se superati.

Altrettanto sarebbe stata interessante, fosse riportata e definita, la soluzione del conflitto di interessi fra chi riconosce le malattie asbesto correlate e chi eroga le relative provvidenze. Sono le istituzioni sanitarie proposta alla Sorveglianza Sanitaria, che devono giudicare le malattie e i disagi e non l’ente assicuratore INAIL, escludendolo dal conflitto di interesse in cui si trova.

Cercheremo infine di entrare, più puntualmente, nel merito di quanto riportato in detto Testo Unico, confidando nell’affermazione della Senatrice Fabbri, che si tratta di una proposta aperta ad eventuali modifiche o integrazioni, dicendo – non come una battuta – che non sarà il sì o il no a interrompere il processo. A breve presenteremo le nostre osservazioni sui punti del Testo Unico che, a nostro parere, presentano delle criticità, delle lacune, delle inesattezze o che non hanno tenuto conto delle nostre richieste giacenti in Commissione Senato e forniremo al governo e alle parte interessati, le nostre integrazioni, con l’augurio di poter andare avanti nella realizzazione di questa opera così complessa ed organica tutti insieme.

VERGOGNA: OMICIDIO COLPOSO E NON VOLONTARIO PER SCHMIDHEINY

Pubblicato il 29 novembre 2016

http://www.associazioneitalianaespostiamianto.org/giuris/legislazione/vergognaomicidio-colposo-e-non-volontario-per-schmidheiny

L’accusa per il magnate svizzero Stephan Schmidheiny, imputato a Torino per la morte di 258  persone, vittime di malattie correlate all’esposizione all’amianto, è passata da omicidio volontario a omicidio colposo aggravato plurimo al processo Eternit bis. Il gup ha dichiarato prescritti un centinaio di casi, mentre per i rimanenti ha ordinato la trasmissione per competenza territoriale alle procure di Reggio Emilia, Vercelli e Napoli. A Torino si celebrerà a partire dal 14 giugno il processo per due soli casi.

COMUNICATO STAMPA AIEA E MEDICINA DEMOCRATICA

Ancora una volta ingiustizia è fatta.

Il GUP, il giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Torino ha rinviato a giudizio Stephan Schmideiny. Ma non è una buona notizia perché tale decisione é per omicidio colposo e non doloso come invece era stato richiesto dal PM. Ciò vuol dire lo smembramento del processo in 3 tribunali diversi e il rischio della prescrizione sempre più reale e vicino. Se il disegno di legge presentato oggi al Senato della Repubblica dalla Senatrice Fabbri e altri “Disposizioni per il riordino della normativa in termini di amianto” fosse già legge e già in vigore, la prescrizione sarebbe stata più lontana. Ma nulla sarebbe cambiato in termini di colpa. Nemmeno in questo ddl si e’ pensato di istituire la Procura Nazionale per i delitti del lavoro (infortuni e malattie professionali). Stephan Schmidheiny, uno degli uomini più ricchi del mondo, può continuare a dormire sonni tranquilli! Non e’ una novita’. Il codice del sistema in vigore dice che i ricchi devono risultare impuniti.

Milano 29 11 2016

Medicina Democratica

Associazione italiana esposti amianto

GRANDE SUCCESSO ASSEMBLEA AIEA SARDEGNA

Pubblicato il 26 novembre 2016

“Non si capisce perché i sardi che hanno lavorato nelle stesse fabbriche con la stessa esposizione all’amianto di altri lavoratori italiani – ha detto la presidente nazionale dell’Aiea, Maura Crudeli – siano stati finora discriminati sul piano dei diritti. Noi andremo avanti nella nostra battaglia che abbiamo intrapreso anche di fronte ai giudici”.

http://www.associazioneitalianaespostiamianto.org/sedi-regionali/assemblea-aiea-sardegna

http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2016/11/26/amianto_affollata_assemblea_di_lavoratori_a_ottana-68-549900.html

INTERVENTO DI SABINA CONTU

https://www.facebook.com/aieaonlus/videos/1673716776253252/

INTERVENTO MARIO MURGIA

https://www.facebook.com/aieaonlus/videos/1673719676252962/

INTERVENTO DI FRANCESCO TOLU

relazione-assemblea-aiea-ottana

In centinaia si sono ritrovati a Ottana all’assemblea straordinaria per fare il punto sulla battaglia iniziata un anno fa per il riconoscimento dei diritti per le malattie legate all’amianto. Dipendenti ed ex lavoratori dell’area industriale ex Enichem, assistiti nella lotta dall’Associazione nazionale esposti amianto (Aiea) hanno discusso su un primo risultato ottenuto pochi giorni fa: con un emendamento alla legge di Stabilità, presentato dal deputato Michele Piras (Sinistra Italiana), sono stati destinati 50 milioni ai lavoratori sardi esposti all’amianto.

“È un primo importante passo – ha spiegato il deputato -. L’emendamento riconosce la pensione di inabilità ai lavoratori esposti all’amianto e riapre i termini per il 2017 e nel 2018 per le richieste all’Inail di coloro che abbiano contratto malattie asbesto correlate. È un atto che rende parziale giustizia a chi ha tanto sofferto per aver respirato veleni nel posto di lavoro”.

“C’è ancora tanto da fare – ha sottolineato Piras – per vedere riconosciuti gli altri diritti come indennizzi, trattamenti sanitari gratuiti e prevenzione, che i lavoratori e i loro eredi giustamente rivendicano”.

“Non si capisce perché i sardi che hanno lavorato nelle stesse fabbriche con la stessa esposizione all’amianto di altri lavoratori italiani – ha detto la presidente nazionale dell’Aiea, Maura Crudeli – siano stati finora discriminati sul piano dei diritti. Noi andremo avanti nella nostra battaglia che abbiamo intrapreso anche di fronte ai giudici”. La presidente regionale Aiea, Sabina Contu, ha ribadito: “E’ una prima anche se parziale vittoria. Continueremo a stare a fianco dei lavoratori e chiederemo all’assessore della Sanità Luigi Arru di avviare un’indagine epidemiologica per capire qual è l’incidenza delle malattie legate all’amianto nelle zone industriali; chiederemo che vengano inserite per i benefici di legge altre malattie legate all’esposizione di amianto, oltre al carcinoma polmonare, all’asbestosi e al mesotelioma pleurico, già riconosciute. Abbiamo bisogno della collaborazione dei sindaci delle zone per le bonifiche nelle zone industriali”.

Grazie per l’attenzione,

 

Scritto da MARIO MURGIA   
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