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L'armata invincibile e i cerchiobottisti dell'informazione
Lunedì 05 Dicembre 2016 16:17

 

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Carlo Levi

OLTRE UN CERTO LIMITE LA DISEGUAGLIANZA E' INCOBATIBILE CON LA DEMOCRAZIA

LA VERA SFIDA E' COSTRUIRE UNA FORZA CHE AMBISCA A DIMINUIRE LE DISEGUAGLIANZE, E NON LA DEMOCRAZIA

UNA FORZA PERSUASA CHE << guasto è il mondo,preda/ di mali che si susseguono, dove la ricchezza si accumula/ e gli uomini vanno in rovina >> (Oliver Goldsmith, The Deserted Village)

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Maria Mazza per la Costituzione

Buon giorno a tutti,

grazie per le vostre righe e per avermi condiviso il vostro animo.

Anche io desidero condividervi qualcosa:

ieri mattina sono andata a votare alle 7.00, come ha aperto il seggio;

mai, come questa volta, mi sono emozionata!

Un'emozione che è cresciuta in serata quando la mia nonnina di 94 anni (il suo nome è Laura) accompagnata dal mio papà (Renato) ha desiderato recarsi al seggio per esercitare il suo diritto al voto.

Nel seggio l'hanno accolta con un applauso perché è la più  anziana! Ciò, mi ha emozionato e commosso;

il popolo, dai giovani ai più anziani, insieme alle urne, per esercitare la propria sovranità!

Adesso vorrei si realizzasse un altro desiderio: vedere i politici in dialogo,

che lavorino insieme per il bene comune,

per il bene di ogni cittadino, per valorizzare la sovranità popolare.

Fiduciosa nel dialogo che rende tutto possibile,

auguro a ciascuno una meravigliosa giornata e di continuare ad impegnarci per un mondo più giusto ed equo.

Ce n'è tanto bisogno!

Grazie per il tempo dedicato a queste righe.

L’armata invincibile e i cerchiobottisti dell’ informazione, sono le vittime della battaglia referendaria; era dai tempi del divorzio e dell’aborto che non si verificava un risultato così netto. Abbiamo sofferto, patito per lunghissimi mesi, siamo giunti al voto stremati. La vittoria ha ripagato l’impegno e la passione messa in campo. Il Governo: un rullo compressore, una litania senza tregua, ha cercato in tutti i modi di far credere che la riforma avrebbe cambiato il Paese.

 

No! L’Italia come disse Carlo Levi, sarà ciò che il Meridione è. Il Sud è in una situazione disperata, quasi niente funziona. Il territorio è devastato, la manutenzione generale da anni non viene più effettuata. I Pronto soccorso degli ospedali, sono diventati degli avamposti, ci vogliono se tutto va bene, 5 ore di attesa, la sera sono impraticabili, occupati dalla delinquenza. La sanità ce la stiamo pagando, tempi biblici per un esame e allora ci si rivolge alla sanità privata, per un intervento chirurgico si va in altre Regioni, dove il rispetto per il malato e il buon esito è garantito. La disoccupazione giovanile è un fiume in piena. I centri delle città sono bui e senza vita, i negozi chiusi non si contano più, quelli che lavorano sono taglieggiati dalla malavita, intimoriti da potenti bombe carta. L’emigrazione è un problema nel problema, va affrontato con saggezza, senza isterismi e paure. Da che mondo e mondo c’è sempre stata, nessun essere umano si rassegna morire senza combattere… Interi territori, spopolati, abitazioni abbandonate, potrebbero essere utilizzate per i migranti in cerca di una possibile sistemazione e integrazione. Molti si fermano da noi per poi proseguire e ricongiungersi con i loro cari in Europa. Quelli che si fermano, vanno ad alimentare il lavoro nero nelle campagne. Abbiamo visto neri con donne dell’ Est che si vendono per pochi euro nelle nostre campagne.

L’Italia è un paese da ricostruire di sana pianta, economicamente e moralmente, devono smetterla con i decimali di crescita, necessita di una cura da cavallo, altrimenti è la fine per tutti! La scuola deve tornare al suo ruolo istituzionale, l’insegnamento, ai docenti deve essere restituita la dignità e il prestigio di una volta, i genitori devono tornare a fari genitori, devono dedicarsi con passione all’educazione dei figli.

Si! Ci vuole un nuovo Piano Marshal, come quello che ci salvò nel secondo dopoguerra.

Scritto da Mario Arpaia   
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