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Dacia Maraini: la scuola si sta disgregando
Martedì 06 Giugno 2017 16:51

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GENTILISSIME/I,

due cose segnano il destino del nostro Paese, la scuola e le mafie; è quel grumo gigantesco di interessi, privati e pubblici, passati e futuri, che ieri lo ha spinto da premier " in chief" a varare con impudenza 38 leggi ad personam, e che oggi lo induce da leader "in attesa" a guardare con impazienza alle scelte sulla governance della Rai o sulle norme anti-scalata che dovrebbero difendere il suo impero tv dalle mire di Vivendi. È quella certa idea dello Stato come " res propria", più che " res publica". La riforma fu quella scellerata della "scuola azienda" da governare come le sue aziende, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Poi la "buona scuola" a completare l'opera. Massimo Giannini, sul Quotidiano La Repubblica di oggi scrive di una doppia anomalia, l'articolo va letto e condiviso. Se veramente abbiamo pianto e sofferto per le morti di Falcone e Borsellino e di quanti collaboravano per un'Italia più onesta e più giusta, dobbiamo allarmarci per il progetto politico che prevedeva " le larghe intese " , andate in fumo per il momento...E' necessario vigilare sulla tenuta democratica dell'Italia, l'italia che fu salvata da quanti perseo la vita nelle stragi di Stato e  durante gli anni di piombo. Dobbiamo tutti insieme far di nuovo crescere una sinistra solidale che aiuti chi è rimasto indietro, chi non ce la fa.Varare una patrimoniale seria che faccia nascere il "il reddito di cittadinanza" per i giovani senza lavoro.Non possiamo accettare l'ultima copertina dell' Espresso " Brutta ciao " Bella ciao è nata con noi e dobbiamo difederla, costi quel che costi!

M.A.

Dacia Maraini: la scuola si sta disgregando, manca visione comune. Sopravvive grazie ai prof motivati

Martedì, 06 Giugno 2017 Nella sua rubrica settimanale su il Corriere della Sera, Dacia Maraini, parla del mondo della scuola e dei docenti.

Ne pubblichiamo gli estratti più significativi:

«Cosa vorresti fare da grande?». «Il calciatore». «E tu»? chiedo a una bambina di una scuola di periferia: «Miss Italia». Spesso ricevo queste risposte dai ragazzi delle medie.

Naturalmente ce ne sono tanti altri, già consapevoli e spesso, non a caso buoni lettori, che invece dicono di volere fare il giornalista, il medico, lo scienziato, il ricercatore. Ma il mito del successo e del guadagno facile è diffuso. Si ritiene che sapere dare un calcio al pallone sia già la garanzia di un

futuro di popolarità, di esibizioni internazionali e di compensi favolosi.

[...] Hanno imparato che il talento conta poco, lo studio, la disciplina, la competenza portano solo povertà e frustrazione. La bellezza invece può essere un buon strumento per ottenere qualcosa che il mercato offre con apparente facilità: soldi e successo, un binomio perverso e ingannevole. Ma chi mette loro in testa questi miti fasulli?

[...] Ma che ci sta a fare la scuola in questa propagazione di falsi miti? La mia impressione è che la Istituzione scuola si stia disgregando: incapace ormai di formare il bravo cittadino, impaurita dalle novità, si chiude in se stessa. Per fortuna esiste una fitta rete di insegnanti responsabili e generosi che credono nel carattere missionario del loro lavoro, dedicano le proprie energie a insegnare la consapevolezza e la responsabilità, qualità carenti nel nostro Paese. Per mia esperienza, lì dove gli insegnanti danno il buon esempio, mettendosi in dialogo con gli studenti, aiutandoli a diventare protagonisti dell’arte dell’apprendimento, i ragazzi rispondono più che bene. Mancando un progetto condiviso del futuro comune, in una scuola privata di prestigio e libertà, ogni insegnante è costretto ad andare per conto proprio, inventandosi la nuova scuola. Peccato che ce ne siano molti che, scoraggiati, si sono arresi e chiudono ogni comunicazione. Ma gli altri, quelli che resistono e si spendono con generosità, andrebbero ringraziati, perché è merito loro se la scuola ancora vive.

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Michelina Boccia Non è la scuola che si sta disgregando, è l'intera nostra società liquida che sta perdendo la visione etica della vita !
La scuola cerca, spesso, di resistere con tanti buoni docenti pronti ad andare contro corrente, e,molte volte, ce la fa !!!!!!
Mario Arpaia
Mario Arpaia ...tantissimo potere ai genitori, un grande errore che stiamo pagando caramente e con gli interessi, ai miei tempi, si ai miei tempi quando tornavamo a casa con note o brutti voti avevamo il resto... i genitori davano ai docenti il potere e la forza di insegnare ai giovani come stare al mondo. La lettura dei classici era la palestra per affrontare il mare aperto delle difficoltà. Le riforme sbagliate, averle appoggiate e avallate da parte dei docenti è stato esiziale per la scuola. Ci vorrebbe una rivoluzione culturale... con il libro in mano, non quello rosso di Mao, ma qiello di Savater: l'etica come amor proprio!
 
 
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Scritto da Mario Arpaia   
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