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Laura Boldrini contro gli haters: "Denuncio chi mi insulta". E lancia l'hashtag di battaglia: #AdessoBasta
Mercoledì 16 Agosto 2017 08:21

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Laura Boldrini 

"I commenti e le minacce sono quasi sempre a sfondo sessuale. Si evoca lo stupro, la violenza di gruppo come punizione. E' terribile. Penso che questo spazio, il web, sia troppo importante per lasciarlo nelle mani dei violenti. Non può accadere in democrazia". Storace su Twitter: "La si potrà insultare solo per strada"

ROMA - Laura Boldrini ha deciso di passare alle vie legali per arginare lo tsunami di insulti, minacce e volgarità che quotidianamente inonda i suoi profili social. Un fenomeno con cui si deve confrontare praticamente chiunque goda di popolarità. Che apre un profilo social e, nel momento in cui si espone direttamente a commenti e risposte, finisce col vedersi maltrattare

da soggetti senva volto, celati dietro "nick" e false identità, a cui non deve sembrar vero di poter scatenare cattiveria e cinismo anche su un semplice "buongiorno". Li chiamano "haters", i custodi dell'odio online, oppure "leoni da tastiera", perché è tanto facile esibire forza e arroganza quando si è al riparo dell'anonimato. E allora c'è chi, come Gianni Morandi, non molla e risponde personalmente a tutti, che si parli di migranti o più banalmente di spesa domenicale. Ma sono molti di più i "bersagliati" che scelgono la fuga dai social, spesso senza lasciare dietro di sè neanche un epitaffio.
 
Laura Boldrini lancia l'hashtag #AdessoBasta, con un tweet in cui sono riportate alcune delle sconcezze collezionate dal suo profilo. Quindi su Facebook scrive: "Adesso basta. Il tenore di questi commenti ha superato il limite consentito. Ho deciso che d'ora in avanti farò valere i miei diritti nelle sedi opportune.  Ho riflettuto a lungo se procedere o meno in questo senso, ma dopo quattro anni e mezzo di quotidiane sconcezze, minacce e messaggi violenti ho pensato che avevo il dovere di prendere questa decisione come donna, come madre e come rappresentante delle istituzioni. Il calore e il sostegno che finora mi sono giunti da più parti, fuori e dentro la rete, mi hanno spinta a non temporeggiare oltre. Da oggi in poi quindi tutelerò la mia persona e il ruolo che ricopro ricorrendo, se necessario, alle vie legali".
 
"È ormai evidente - prosegue Boldrini - che lasciar correre significhi autorizzare i vigliacchi a continuare con i loro metodi e non opporre alcuna resistenza alla deriva di volgarità e violenza. Nessuno deve sentirsi costretto ad abbandonare i social network per l'assalto dei violenti. Ma purtroppo anche molti casi di cronaca recente - dalla professoressa di Cambridge Mary Beard ad Alessandro Gassmann, dal cantante Ed Sheeran ad Al Bano - dimostrano che le ingiurie e le intimidazioni hanno l'effetto di una gogna difficile da sopportare".

Secondo la terza carica dello Stato "educare le nuove generazioni a un uso responsabile e consapevole della rete sia una necessità impellente e su questo continuerò a impegnarmi. Nel frattempo, però, non possiamo stare a guardare. Soprassedere rischia di inviare un messaggio di sfiducia verso le istituzioni preposte a far rispettare le leggi e a garantire la sicurezza dei cittadini". "Ai nostri figli dobbiamo dimostrare che in uno Stato di diritto chiunque venga aggredito può difendersi attraverso le leggi. E senza aggiungere odio all'odio, ne abbiamo già abbastanza" conclude Boldrini.

Fin qui, i propositi battaglieri che Laura Boldrini ha affidato al suo profilo Facebook. Poi, la presidente della Camera parla a Radio Popolare. "I commenti e le minacce sono quasi sempre a sfondo sessuale - spiega -. Si evoca lo stupro, la violenza di gruppo come punizione. E' terribile. E questi soggetti non entrano mai nel merito delle questioni. Loro non è che dissentono: hanno bisogno di buttare odio. E spesso questo avviene sulla base di fake news. Abbiamo ormai dei professionisti di fake news, che ogni giorno partoriscono falsità per alimentare l'odio, per distruggere la reputazione delle persone. Penso che tutto questo non possa più essere subìto a testa bassa. Io e tante altre donne dobbiamo reagire. Perché poi la maggior parte delle persone che vengono assaltata sui social sono donne".

Diventa, allora, una battaglia per la democrazia, anche su internet. "Penso che questo spazio, il web, sia troppo importante per lasciarlo nelle mani dei violenti, di quelli che lo usano come un modo per sopraffare gli altri. Oggi molte persone in Italia hanno aura di esprimere il proprio parere a causa della gogna digitale. Questo non può accadere in una democrazia. Quindi io ho preso la decisione di denunciare, perché in uno Stato di diritto ci sono le leggi e l'ho fatto anche per incoraggiare chi è oggetto di violenza. Chi è oggetto di violenza deve poter reagire. L'ho fatto per incoraggiarli a non subire. Perché i giovani possano sempre avere la consapevolezza di un utilizzo responsabile del web e perché possano sentirsi protetti sulla rete attraverso la conoscenza dei loro diritti".

Non possiamo più rimanere a guardare e autorizzare i violenti ad avere la meglio, in una sorta di squadrismo digitale che sta diventando insopportabile - rincara Boldrini -. E infatti in tanti stanno già reagendo, stanno dicendo: ora basta. Questo significa che c'è una maggioranza silenziosa che non tollera più i violenti, la loro protervia, l'arroganza, il tentativo di fare tacere opinioni diverse. Spero che questa mia decisione possa essere considerata specialmente dalle ragazze e dai ragazzi un motivo per trovare l'energia, il coraggio di uscire dal silenzio. Io dico sempre ai ragazzi nelle scuole: non soccombete ai bulli, non soccombete a chi vi ricatta. Ma io stessa devo dare l'esempio".

Proprio dai social, Twitter nello specifico, ecco come Francesco Storace, presidente del Movimento nazionale per la sovranità, ha accolto l'iniziativa della presidente della Camera: "La Boldrini denuncerà chi la insulterà sulla rete. Si potrà farlo solo per strada".

Scritto da Quotidiano La Repubblica   
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