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Sabato 16 Dicembre 2017 12:17

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IPERTERMIA E IMMUNOTERAPIA

Si trasmette l’intervista rilasciata dal Prof. Paolo Pontiggia, specialista in oncologia ed ematologia, direttore del Centro di Ipertermia Oncologica di Pavia, pioniere dell'ipertermia

Pubblicato il 14 dicembre 2017

 http://www.associazioneitalianaespostiamianto.org/eventi/ipertermia-e-immunoterapia-mesotelioma

Per facilitare l’acquisizione di alcuni concetti si riporta un articolo riguardante lo stesso argomento pubblicato nella rivista “The Cancer Magazine”


Nuovo The Cancer Magazine

18 settembre 2013 · 

IPERTERMIA, IL CALORE CHE CURA IL CANCRO

“Le malattie che le medicine non curano, le cura il ferro; quelle che il ferro non cura, le cura il fuoco; quelle che il fuoco non cura, bisogna ritenerle incurabili.” (Ippocrate, aforismi)

Si chiama "Ipertermia" ed è un metodo terapeutico del tumore che utilizza come elemento il caldo. 
Il calore è un’arma antichissima contro il cancro. Ippocrate, il padre della medicina, ne aveva già illustrato le sue potenzialità. L’ipertermia, ovvero la

terapia del calore è diventata un’importante arma tumorale in Italia, Giappone (esistono oltre 200 centri che praticano la terapia) e Stati Uniti. 


L’ipertermia è indicata per il trattamento di tumori solidi (seno, polmone, fegato, stomaco, colon-retto) e per ridurre le metastasi, associata a dosi ridotte di chemio e radio, consente di ottenere il potenziamento delle terapie tradizionali, riducendone gli effetti collaterali. Non solo, è anche in grado di stimolare il sistema immunitario perché provoca la liberazione di sostanze immunoregolatrici, le citochine, che hanno un effetto protettivo per l’organismo. 

Inoltre il trattamento è mutuato e approvato del nomenclatore nazionale.

Di recente, a convalida della serietà della metodica, è stato pubblicato uno studio sul prestigioso Cancer (luglio 2003) “Hyperthermia and its modern use in cancer treatment” di H: Richard Alexander, Jr, md, oncologo del National Cancer Institute di Bethesda (Maryland). 


http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/cncr.11471/pdf

Nello studio Jones e altri autori hanno dimostrato che il trattamento con ipertermia, aggiunto a chemioterapia e radioterapia, comporta significativi benefici, in termine di tolleranza ed efficacia delle terapie (soprattutto in quei pazienti colpiti da tumori pelvici). Il trattamento di ipertermia moderata (circa 41-43 gradi), è stato effettuato settimanalmente dopo la radioterapia, per cinque settimane consecutive. Siccome l’impiego dell’ipertermia nell’oncologia clinica sta aumentando in portata e complessità, gli autori giustamente riflettono sul ruolo di questa terapia e concludono l’articolo ponendosi due domande: “Come funziona l’ipertermia? e “Come è possibile utilizzare al meglio l’ipertermia?.

«Il calore produce la rottura del Dna delle cellule tumorali», risponde il professor PAOLO PONTIGGIA, oncologo ed ematologo, uno dei massimi esperti a livello mondiale di ipertermia, ematologo e oncologo all’Università di Pavia.

«Nella normale vascolarizzazione il calore produce la vasodilatazione e la conseguente rapida dispersione del calore, questo non avviene nelle cellule tumorali. Qui, infatti, la neovascolarizzazione impedisce la dispersione del calore, che intrappolato nelle cellule tumorali, le uccide. Su 100 pazienti trattati con il calore, almeno 65 ne hanno tratto benefici concreti. Infatti, in 30 casi su 100, il tumore regredisce o addirittura scompare. 
In altri 30, l’avanzata del tumore si arresta per qualche tempo. In 5-10 casi su 100, poi si riesce ad ottenere la guarigione completa. Già oggi i risultati ottenuti consentono di affermare che è possibile non solo aumentare la durata della sopravvivenza, ma soprattutto migliorare la qualità della vita. 
Io ho dei pazienti, con metastasi, in cura da 10 anni che conducono una vita normale». 
Inoltre la terapia del calore è indolore e priva di effetti collaterali. Potenzia tutte le altre terapie impiegate: riduce e blocca la massa tumorale e rende meno devastante un eventuale intervento chirurgico. 
I farmaci antitumorali diventano molto più efficaci a 43 gradi.

«L’ipertemia è praticata da diverse strutture ospedaliere italiane e rimborsata dal sistema sanitario», dice Admeto Rolando, ideatore e costruttore dell’apparecchiatura per la terapia (Syncrotherm). 
«All’Istituto di ricerca per la cura del cancro di Candiolo (Torino) vengono organizzati periodicamente dei corsi per gli oncologi che desiderano approfondire questa tecnica. I corsi danno diritto ai crediti ECM . Inoltre, l’Assie (Associazione Europea di Ipertermia), ha lo scopo di promuovere la diffusione della metodica in campo nazionale ed internazionale, favorendo convegni e congressi. 

Non solo, l’Assie offre un valido sostegno al paziente oncologico, indirizzandolo nei centri più avanzati dove si pratica l’ipertermia».

VIDEO: www.youtube.com/watch?v=KdKBJMT3e6U
Curare con il calore: storia e metodiche dell'ipertermia (dr. Paolo Pontiggia)

Il Prof. Paolo Pontiggia, specialista in oncologia ed ematologia, direttore Centro di Ipertermia Oncologica e pioniere dell'ipertermia in Italia racconta la storia di questa cura, che risale agli Egizi. L'ipertermia trova oggi applicazioni in campo oncologico e non. Due sono le metodiche: nel trattamento total body si innalza la temperatura di tutto l'organismo del paziente con apparecchiature a raggi infrarossi ma è anche possibile effettuare trattamenti localizzati su zone specifiche del corpo. In questo caso si utilizzano radiofrequenze, microonde o ultrasuoni. 


www.ipertermia.org ) 
http://www.ipertermiaitalia.it/newiper/ )


grazie per l’attenzione,

mario murgia

 
Scritto da Per AIEA il vicepresidente Mario Murgia   
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