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La morte di Fausto e Iaio
Mercoledì 14 Marzo 2018 05:29

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I Nuclei Armati Rivoluzionari era un gruppo di fuoco neofascista, che operavano attivamente non solo a Roma, ma anche a Milano, ove hanno compiuto 8 omicidi, dei quali cinque sul territorio Municipio 3.

 

Le indagini e il processo.

 

Per ben 22 anni le indagini degli inquirenti non trovarono né i mandanti, né gli esecutori del delitto. Per mancanza di prove sufficienti a carico degli indagati neofascisti romani, con decreto del giudice Clementina Forleo, il 6 dicembre del 2000 si pose fine alla lunga inchiesta giudiziaria.

L’archiviazione della procedura penale per il duplice omicidio a carico di esponenti della destra eversiva fu decisa, perché non erano emersi elementi probatori idonei a dimostrare la responsabilità degli indagati.

I killer non sono mai stati individuati e la morte di Fausto e Iaio è diventata una delle tante storie occulte degli anni ’70 e della strategia della tensione.

I ragazzi del Casoretto sono rimasti nel cuore non solo degli abitanti del quartiere, ma per il coraggio dimostrato di affrontare la morte per i loro nobili ideali, costituiscono, storicamente, punti di riferimento delle nuove generazioni impegnate nella vita politica, sociale e culturale di Milano.

Queste due vittime del terrorismo, nell’immaginario collettivo e nella coscienza popolare, sono, a pieno titolo, dei martiri caduti per mano fascista a difesta drella Costituzione Repubblicana.

Negli anni ’70 i Nar (Nuclei Armati Rivoluzionari) di estrema destra neofascista non solo hanno lastricato di morti la città di Roma, ma anche la città di Milano.

Questi i caduti a Milano e in Lombardia, per mano dei Nar e degli stragisti neofascisti:

12/041973 – Antonio Marino, agente di PS; 18/02/1977 Lorenzo Forleo di Carpedonolo(Bs), appuntato dell’Arma dei Carabinieri; 18/03/1978 Lorenzo Iannucci (detto “Iaio”) e Fausto Tinelli, studenti; 26/11/1980 Ezio Lucarelli, agente di PS; 19/10/1981 Carlo Buonantuono e Vincenzo Tumminello, agenti di Ps; 18/11/1982 Erminio Carloni, guardia giurata della Mondiapol.

Ben 8 omicidi di marca fascista hanno insanguinato Milano né si possono dimenticare i 29 morti dello stragi fasciste di: Piazza Fontana con 16 morti , via Fatebenefratelli con 5 e gli 8 morti in Piazza della Loggia a Brescia e gli oltre 300 feriti del terrorismo stragista neofascista.

 

                                                             ***

Le due “mamme coraggio” di Fausto e Iaio sono diventate, da quel tragico giorno del 18 marzo 1978, il simbolo della ricerca per ottenere verità e giustizia sulla morte atroce dei loro figlioli.

A loro e alle loro famiglie, si uniscono nel ricordo e nel dolore tutti i familiari delle vittime del terrorismo, che condannano il gesto ignobile alla targa dei due martiri, la uccisione porta il marchio infame del terrorismo neofascista

 

                                           Antonio Iosa vittima del terrorismo e coordinatore lombardo Aiviter

Scritto da Antonio IOSA   
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