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Il Futuro è la Pace
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"la pace non è un sogno, si può realizzare, ma per farlo occorre sapere sognare"
Lunedì 14 Maggio 2018 11:06

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PER NON DIMENTICARE

Il 9 maggio di ogni anno, al Quirinale l’aulica sala dei Corazzieri gremita dei superstiti, diversi in carrozzella, di vedove, figli, nipoti, qualche pronipotino, tutti Vittime dei tremendi anni di piombo e di stragi, dà solo minimamente la sensazione del fiume di sangue dei tanti eroi, conosciuti e sconosciuti, scorso per conservare la nostra libertà e democrazia. Tale cerimonia mai si trasformi in retorica, attraverso discorsi, pur dotti! No! occorre che sia sangue del sangue a parlare, evitando elenco di nomi che ( per i tanti che sono ) lascia escluso qualcuno ( come fu lo scorso anno ed è stato anche ora).

Da tempo ho espresso questo concetto inviando al Miur e al Quirinale la lista che vedrete nel filmato: 158 secondi di vite stroncate, di dolori assoluti di affetti mancati. Ma chi sono io per dire ciò? L’unico titolo è di avere vissuto quegli anni tremendi, di avere portato, allora giovane commissario, con altri colleghi a Milano la bara di Luigi Calabresi, di avere lavorato con Rosario Berardi, Antonio Esposito, Emanuele Tuttobene, Antoni Varisco, il capitano Varisco; avere pianto Emilio Alessandrini, e tanti altri. Di avere denunciato l’equivoco scioglimento del’Ispettorato Antiterrorismo di Emilio Santillo, favorendo forse la preparazione e certo la confusione delle indagini sul sequestro di Aldo Moro..Ma c’è chi pontifica, fa dietrologie e dotte lezioni.. Ringrazio la vedova di Giuseppe Ciotta per avermi portato il libro su suo marito dopo la dimenticanza del nome lo scorso anno. Ma chi sa che “Pino e Tony”, così chiamavamo Giuseppe Ciotta e Antonio Custra, erano “poliziotti carbonari” del nostro “movimento democratico”? E ringrazio i congiunti di Raffaele Iozzino, Ignazio Rivera, Giovanni Ricci..di avermi cercato per un loro progetto su una lapide di di via Fani. E Marina Biagi, Agnese Moro, Benedetta Tobagi, Baby Tarantelli, per la loro stima. Riporto sotto, per chi vorrà aprirlo il filmato, datato ma palpitante, di un incontro organizzato a Pescara: l’inno di grazie e il silenzio finale per queste Vittime Eroi silenziosi della nostra libertà, dicono tutto. Sappiate che finché Dio vorrà, io mi batterò perché non si dimentichi, mai.

https://www.youtube.com/watch?v=s4sUq5-xBZM&feature=youtu.be

L’indomani 10 maggio, passando in Questura a Roma per un altro incontro, ho incrociato lo sguardo di Nicola Calipari dal bassorilievo ( come in foto) che fatto per lui avevo donato all’Amministrazione. Il Capo della Polizia, Antonio Manganelli volle, come gli avevo chiesto, che fosse posto in quel primo piano della Questura da dove Nicola, messo nelle condizioni di dovere lasciare la Polizia di Stato, andò incontro al suo tragico destino. Ci siamo guardati, spiritualmente. Ciao Nicola

face book 14 maggio 2018                                                               www.enniodifrancesco.it

Scritto da Ennio Di Francesco   
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