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Ciol, Fotografia «Universale» – "nel vociare di oggi il silenzio può cambiare tutto"
Domenica 20 Maggio 2018 04:27
Mi fa piacere comunicarvi il buon esito della mia mostra a Reggio Emilia
Cordiali saluti
Elio Ciol
 
 
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Ciol, Fotografia «Universale»

Quasi 15.000 visitatori tra Battistero e vescovado

Una scommessa vinta. Se in queste settimane, fino al 17 giugno, possiamo ammirare nel cuore di Reggio la mostra di Elio Ciol, il primo merito va al nostro Vescovo, che recandosi a Casarsa ha ottenuto il suo “sì” a un’esposizione che ne narrasse l’arte nell’ambito di “Fotografia Europea”. Va anche detto che l’interesse del sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi è

scattato immediatamente, e così in questo tredicesimo anno di vita il festival cittadino, varato sotto il titolo “Rivoluzioni. Ribellioni, cambiamenti, utopie”, ha potuto abbracciare anche luoghi affascinanti e per molti inediti come il Palazzo vescovile e il Battistero.
In particolare l’abitazione del Vescovo non veniva aperta al pubblico da diciott’anni: l’iniziativa in precedenza era stata adottata infatti tra il 1996 e il 2000 da monsignor Gibertini.

Il concorso di pubblico e privato ha portato a risultati che lasciano a bocca aperta: considerando il boom dell’inaugurazione (20-21-22 aprile) e i tre weekend di apertura successivi, l’affluenza ha sfiorato le 12.000 persone in Battistero (dato approssimato per difetto) e raggiunto le 2.500 presenze certificate in episcopio, con 250 cataloghi venduti.
L’abbinamento tra contenuto e contenitori è piaciuto molto alla gente, ché ammirare le fotografie di Ciol nella manica lunga del vescovado, nella sala degli Armigeri recentemente riaperta e in altri ambienti poco conosciuti, con un’accoglienza cordiale all’ingresso, è stato ancora più coinvolgente. È un po’ un seguire le immagini, in bianco e nero, facendosi trasportare da quel “soffio della storia” che dà il titolo alla mostra e che si deposita ora fra tavolini di legno e librerie, ora tra i pannelli delle reti elettrosaldate negli ambienti di passaggio.

Dell’arte del fotografo friulano, amico di lunga data di monsignor Camisasca, è difficile dire qualcosa che già non sia “scritto” nelle foto in qualche modo, certamente soggettivo per chiunque le fissi.

Continua a leggere l’articolo di Edoardo Tincani su La Libertà del 16 maggio

 

 

 
 
Scritto da Elio Ciol Maestro della "luce"   
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