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Marco Pannella e il cocommissario Di Francesco
Martedì 03 Luglio 2018 13:56
 
 

Il 2 luglio 1975 avvenne l’arresto da parte mia, dirigente della “Narcotici” a Roma, di Marco PANNELLA, presso la sede del Partito Radicale: aveva violato, fumando uno “spinello”, la legge antidroga del 1958, ancora in vigore. Gli indirizzai in carcere un “telegramma riservato” in cui, esprimendogli solidarietà, definivo quella legge “anacronistica e ingiusta”: equiparava i consumatori, magari minorenni e/o tossicodipendenti ( aprendo loro obbligatoriamente le porte del carcere o del manicomio ) ai trafficanti. Lui rese pubblico il telegramma. In 24 ore

venni trasferito e fu interrotta l’indagine che stavo conducendo sull’alleanza criminale marsigliesi-bande romane. Ci fu un intenso dibattito culturale, giuridico e di opinione pubblica. Il Parlamento modificò la legge, nel dicembre 1975. Quell’episodio cambiò l’approccio normativo e sociale sul tema droga. Da quell’episodio nacque un rapporto di grande amicizia. Mi è sembrato doveroso ricordarlo e rendere omaggio a Marco PANNELLA con questo racconto che, volendo, potrete ascoltare, anche per la durata, come meglio riterrete. Quanto si sente la sua mancanza nella piccola Italia di oggi! Ciao Marco, da una “coccia tosta” come te. Con preghiera di divulgazione, buon ascolto a tutti. Vostro Ennio

Scritto da Ennio Di Francesco   
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