Calano gli ingressi in carcere dalla libertà, segno di un’attività criminale non in aumento – come del resto sottolineano le statistiche sui reati commessi – ma continuano a salire i detenuti, anche se di poco, aumentati di circa 700 unità negli ultimi 5 mesi. Al 30 giugno 2018 erano 58.759, 8.127 in più rispetto alla capienza regolamentare.

Non c’è un’emergenza stranieri e non c’è un’emergenza sicurezza connessa agli stranieri. La detenzione degli stranieri in Italia è diminuita di oltre 2 volte negli ultimi 10 anni. Se nel 2008 il tasso di detenzione (numero dei detenuti stranieri sul numero degli stranieri residenti in Italia) era dello 0,71%, al 30 giugno di quest’anno il tasso è dello 0,33%. I detenuti stranieri sono addirittura diminuiti in termini assoluti rispetto al 2008. 

Questo dato è spiegabile con il patto di inclusione. Regolarizzare la posizione degli stranieri e integrarli nella società riduce di molto i tassi di criminalità.

Di questo e molto altro abbiamo parlato nel nostro rapporto di metà anno sulle carceri.

Già oltre 21.000 persone hanno firmato la nostra petizione rivolta ai parlamentari per chiedergli di non approvare la riforma della legge sulla legittima difesa. 

Secondo questa nuova formulazione sarà sempre legittimo, anche sparare, contro chi si introduca nella propria proprietà (abitazione, terreno, negozio) a prescindere dal fatto che questo rappresenti un pericolo per la propria incolumità fisica.

Così facendo si delegittima il lavoro delle forze dell'ordine e della magistratura e si legittima l'omicidio. Inoltre questa proposta, se dovesse diventare legge, porterà ad un incremento del numero di armi in circolazione, a scapito della sicurezza di tutti i cittadini.

I braccialetti elettronici possono rappresentare un'opportunità di uscita dal carcere. Tuttavia nella realtà si sono trasformati in un supplemento afflittivo alla misura degli arresti domiciliari.
Senza contare che il loro utilizzo, per diversi motivi, è ancora scarso.

In tanti ogni anno decidono di sostenere le attività della nostra associazione.

Grazie a chi crede nei nostri stessi valori siamo in grado di entrare in tutte le carceri con il nostro osservatorio per monitorare le condizioni di detenzione; di assistere i detenuti e le loro famiglie attraverso il lavoro del difensore civico e degli sportelli legali che abbiamo in alcune carceri; di contrastare le iniziative legislative che minerebbero alla base lo stato di diritto e di avanzare e portare avanti proposte che invece guardino ai diritti e alle garanzie nel sistema penale e penitenziario.

Per continuare a farlo abbiamo bisogno anche del tuo di sostegno.