Renzo PIANO, con che fierezza pronunciavo quel nome già nel 1978, quando la domenica, libero dal lavoro europeo antidroga presso l’Interpol in Francia, salivo al quinto piano del Centro Pompidou. Abitavo vicino quella specie di raffineria, strana nel vecchio quartiere operaio in rifacimento. Scoprivo via via la funzionalità della struttura astrale di tubi e cristalli da dove si scopre Parigi, da Notre Dame al Sacre Coer. Ho imparato tutto del nostro connazionale, quasi mio concittadino per l’amore che ci lega a Genova dov'è nato. L’architetto che disegna la terra con visionario approccio al design: Nemo di Amsterdam, Shard Bridge di Londra, aeroporto di Kansai in Giappone, Times Tower a New York, e per noi, rinato Porto Antico di Genova, Auditorium della Musica a Roma, Chiesa di Padre Pio a San Giovanni Rotondo. Inserito dal Time tra i 100 uomini più influenti del mondo; ambasciatore UNESCO; premio Nobel per gli architetti; dal 2013 Senatore a vita..

E ora lo vediamo e ascoltiamo mentre, timido e ascetico rivela di avere pianto, di essere in lutto, per il crollo del ponte Morandi, costruito anni fa dal suo collega per cui ha parole di stima, con un ardito progetto che la famelica Italia “prenditrice” non ha saputo seguire nel tempo.
Candidamente confessa che in terza elementare un prete aveva detto alla madre che era un asino, senza speranza; i genitori spaventati lo avevano portato dallo psichiatra, che aveva sentenziato” il bambino è normale”. Non sapeva studiare; al liceo era rimandato, e per due volte fu bocciato. E' cattolico praticante. Da piccolo è stato boy- scout, insieme a Gino Paoli che gli ha regalato per i suoi 70 anni un cappello grande da esploratore. Ama le barche, e la prima avuta l’ha costruita lui stesso.
Adesso offre, con sorriso francescano, in una sorta di “ora et labora”, il progetto di un ponte, che durerà mille anni, con vele di acciaio e speranza per la sua “Zena”. Renzo PIANO incarni tutti gli Italiani, semplici e laboriosi, onesti e generosi. Per me, e forse per tanti, sei il Presidente di questa nostra povera Italia che vuole risorgere.

(foto arpaiamario)