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Home Notizie 28/01 15:00 Crolla una discarica di miniera - Una nuova “Stava” in Brasile
28/01 15:00 Crolla una discarica di miniera - Una nuova “Stava” in Brasile
Martedì 29 Gennaio 2019 16:03

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Buongiorno,

Vi preghiamo di diffondere questa nota per far sapere almeno che gli impianti che crollano al ritmo impressionante di due crolli in media all’anno (69 crolli nei 34 anni successivi al crollo catastrofico della val di Stava) non sono dighe bensì discariche di miniera e che, se qualcosa non cambia nella filosofia aziendale, che considera il rifiuto un costo da minimizzare, e nell’attenzione delle autorità di controllo questa situazione è destinata a peggiorare, giacché il volume degli sterili depositati nelle discariche continuerà ad aumentare.

Per avere un’idea del volume degli sterili depositati nelle discariche di miniera basti sapere che nella sola discarica di Zelastny Most in Polonia sono depositati oggi oltre 600 milioni di metri cubi ed esistono al mondo centinaia, se non migliaia di discariche analoghe.

Vi ringraziamo per la sensibilità che vorrete dimostrare per questo problema e salutiamo con viva cordialità

Graziano Lucchi
Presidente Fondazione Stava 1985 Onlus

Clemente Deflorian

Presidente Associazione 19 luglio val di Stava

 

Crolla una discarica di miniera
Una nuova “Stava” in Brasile

In Brasile il crollo di una discarica di miniera provoca una catastrofe del tutto analoga, ma molto più grave per proporzioni e perdita di vite

umane, rispetto alla catastrofe avvenuta il 19 luglio 1985 in val di Stava a seguito del crollo della discarica di miniera di Prestavèl.
La Fondazione Stava 1985 Onlus e l’Associazione 19 luglio val di Stava esprimono cordoglio per le Vittime e solidarietà per i familiari e le comunità colpite.
In Italia sono 650 le strutture di deposito degli sterili minerali con un volume complessivamente stoccato di alcune centinaia di milioni di metri cubi.


Lo scorso 25 gennaio a Brumadinho, nello Stato di Minas Gerais in Brasile, non è crollata una “diga” - come riferiscono, almeno nei titoli, tutti gli organi di informazione - bensì una discarica mineraria costituita da più bacini realizzati per la decantazione e lo stoccaggio dei fanghi sterili residuati della lavorazione, con l’aggiunta di acqua, della roccia finemente macinata contenente minerale di ferro estratta dalla vicina miniera Córrego de Feijão.

Come a Stava nel luglio del 1985  - scrive la Fondazione Stava 1985 Onlus - a Brumadinho il crollo di un primo bacino di decantazione ha causato il crollo di altri due bacini di decantazione posti a valle del primo e ha generato una colata di fango che ha investito gli impianti della miniera prima di raggiungere, dopo un percorso di oltre 7 chilometri, la città di Brumadinho e in particolare il quartiere di Vila Ferteco. I morti accertati a oggi sono 58, ma sussistono ben poche speranze di trovare in vita le 305 persone dichiarate disperse.

La colata di fango, il cui volume è stato stimato in 12 milioni di metri cubi, ha provocato immensi danni ambientali oltre alla distruzione di numerosi edifici, fra i quali un ponte ferroviario, e dovrebbe esaurirsi fra due settimane nel bacino idroelettrico di Retiro Baixo, dopo aver percorso 220 chilometri lungo il Rio Paraopeba. Si teme che possa crollare un quarto bacino di decantazione il cui piede è stato investito e danneggiato dalla colata di fango.

Come i bacini di decantazione della discarica della miniera di fluorite crollata in val di Stava, anche i bacini di decantazione della discarica a servizio dell’impianto di arricchimento del minerale di Córrego de Feijão erano stati costruiti con degli argini realizzati con la sabbia, recuperata mediante centrifugazione, dall’acqua con la roccia finemente macinata residuata dalla lavorazione della roccia estratta in miniera contenente minerale di ferro.

Quello di Brumadinho - nota la Fondazione Stava 1985 Onlus - è, per perdita di vite umane, il più grave disastro al mondo dovuto al crollo di bacini di decantazione degli sterili residuati dalla lavorazione mineraria ed è, fra quelli di cui si ha notizia, il sessantanovesimo crollo di discariche minerarie dopo quello di Stava che provocò la morte di 268 fra uomini, donne e bambini e ingenti danni ambientali.

Nell’esprimere cordoglio per le Vittime e solidarietà per i familiari e le comunità colpite, la Fondazione Stava 1985 Onlus e l’Associazione 19 luglio val di Stava sottolineano come il rischio di crolli di discariche di miniera è ancora sottovalutato, malgrado questo rischio vada aumentando, giacché si continua ad alimentare con l’acqua contenente gli sterili fini discariche che dovrebbero invece essere chiuse da anni, messe in sicurezza e monitorate. Per ridurre il rischio di crolli di discariche minerarie – sottolinea la Fondazione Stava 1985 Onlus – dovrebbe essere imposto l’utilizzo dei sistemi di filtrazione meccanica o delle altre tecniche di disidratazione dei fanghi, il cosiddetto “dewatering”, con i quali è possibile eliminare l'acqua nel processo finale di deposito e stoccaggio degli sterili in discarica.

In Italia - ricorda la Fondazione Stava 1985 onlus - le strutture di deposito degli sterili minerali ammontano ad alcune centinaia di milioni di metri cubi. L’ ISPRA, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, sta realizzando l’inventario nazionale delle strutture di deposito di rifiuti estrattivi chiuse o abbandonate, con anche l’inquadramento dal punto di vista della sicurezza. Nell’inventario provvisorio, pubblicato sul sito di ISPRA, sono elencate a oggi 650 strutture di deposito chiuse, incluse quelle abbandonate “che hanno gravi ripercussioni negative sull'ambiente o che, a breve o medio termine, possono rappresentare una grave minaccia per la salute umana o l'ambiente”.

Video della BBC

 

Hello,
We beg you to spread this press release by the Stava 1985 Foundation following the recent failure of three tailings dams in Brazil.
Thank you very much for your sensitivity and cooperation. Best Regards,

 

The Stava 1985 Foundation (Charity)
The “19 luglio val di Stava” Association

 


Failure of tailings dams
a new “Stava” in Brazil

 

In Brazil, the failure of three tailings dams has caused a catastrophe quite similar to the one occurring in the Stava valley on 19 July 1985, although the toll of human lives lost and damage to the environment is going to be much higher.
The Stava 1985 Foundation and the “19 luglio val di Stava” Association express their deep sorrow for the Victims and solidarity to all the relatives and communities struck by this disaster.
In Italy, there are 650 basins for the deposit of mine waste, with a total volume of some hundred millions of cubic metres of tailings stored.

On 25 January last, at Brumadinho in the State of Minas Gerais in Brazil, a mine waste deposit, made up of several tailings dams, at the Córrego de Feijão iron mine, collapsed and generated a huge mudflow, which struck first the mine facilities and after a few minutes the town of Brumadinho, located some 7 km downstream. So far, 99 people have lost their lives and there is very little hope of finding somebody alive among the 259 persons still missing.
The mudflow, with a total volume of 12 million cubic metres, has caused severe environmental damage and the destruction of numerous buildings and a railway bridge. There is fear that a fourth tailings dam, damaged by the mudflow, might also fail.
The Brumadinho incident is the worst disaster worldwide due to the failure of tailings dams and is the 69th collapse of these structures since the Stava valley disaster, which caused the death of 268 people and considerable environmental damage.
The Stava 1985 Foundation and the “19 luglio val di Stava” Association pinpoint the fact that the risk of failure of tailings dams is still underestimated. Unfortunately, this risk is growing with the passing of time, since many unsafe tailings dams, which should be closed and reclaimed, are still in use. In order to reduce the risk of failure of mine waste deposits, the use of mechanical filtering systems and other mud dehydration methods, such as “dewatering”, should be made compulsory. By means of these methods, it is possible to eliminate the water in the final deposition and storing processes of tailings in waste disposal earth structures.

 

31 January 2019

 

 

Scritto da Graziano Lucchi Presidente Fondazione Stava 1985 Onlus   
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