Lo scorso 27 marzo Mauro Palma, Garante Naizonale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale, ha presentato la propria Relazione al Parlamento 2019.

Un documento di straordinaria importanza per la fotografia che offre del sistema carcerario, ma anche dei luoghi di privazione delle persone quali, ad esempio i Centri di Permanenza per il Rimpatrio e gli hotspot che accolgono decine di migranti
Uno sguardo ampio che si concentra anche su come l'utilizzo di un linguaggio d'odio e aggressivo costruisce culture di inimicizia che ledono la connessione sociale, senza tralasciare una critica profonda a chi pensa di poter legiferare sulla base di percezioni. Quell'uso populistico del sistema penale che tanto stiamo criticando.

Della relazione del Garante hanno parlato Susanna Marietti nel suo blog su Il Fatto Quotidiano e Patrizio Gonnella su il manifesto.

Il 3 aprile avrà luogo presso la Fondazione Basso a Roma un incontro pubblico sul tema delle vittime di tortura, a partire da una ricerca condotta da Antigone nel contesto normativo europeo.

L'incontro costituirà l'occasione per dialogare con Mauro Palma, Garante Nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale, sul tema della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti, a partire dalla relazione annuale al Parlamento presentata dal Garante lo scorso 27 marzo.

Carcere e fabbrica. Alle origini del penitenziario è un classico della criminologia critica da poco ripubblicato dal Mulino in una edizione aggiornata con testi nuovi di Dario Melossi e Massimo Pavarini.

A oltre tre anni dalla scomparsa di Massimo Pavarini, e a più di quaranta dalla prima edizione del saggio risalente all’oramai lontano 1977, il volume arriva nelle librerie, nelle università e nelle biblioteche italiane in un momento nel quale abbiamo eccezionalmente bisogno di strumenti critici approfonditi di analisi.

Il libro va alle origini del sistema penitenziario, tornando indietro di alcuni secoli per spiegare il rapporto tra universo punitivo e ideologia della produzione.

Ieri il Senato ha approvato in via definitiva la proposta di riforma del regime della legittima difesa promosso dalla Lega con il sostegno del M5S.

Una legge accompagnata da mesi di propaganda con la promessa di impunità per coloro che dovessero difendersi da soli, anche quando questa difesa non dovesse essere necessaria. Ed è proprio questa promessa impunità che potrebbe diventare pericolosa e suggerire ai cittadini che da oggi in poi sarà sempre possibile sparare senza conseguenze.

Il 26 e 27 febbraio siamo stati a Madrid per assistere, in qualità di osservatori internazionali, al processo contro a dodici detenuti catalani accusati di ribellione, sedizione, malversazione.
Tra abuso della custodia cautelare, la mancata apertura proprio verso gli osservatori, la non appellabilità della sentenza, il ruolo di pubblica accusa affidato al partito di destra Vox e assenza di prove a supporto delle accuse, ecco il nostro rapporto sul processo.