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Il Futuro è la Pace
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IO SONO GREG,SONO UN SARDINO
Martedì 19 Novembre 2019 16:55

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Ecco perché tornano in superficie ogni volta, attirate dal miraggio artificiale delle lampare, le acciughe e le sardine che si rassomigliano . Vorrebbero ricongiungersi al cielo, ma finiscono nelle reti. I pescatori di acciughe e di sardine sono pescatori di stelle, in qualche modo. Le piazze di giovani dell’ Emilia Romagna, sono un cielo stellato.

Sotto un cielo stellato noi sognatori siamo tutti uguali. Che a guardare le stelle sia il giovane "rampante" o la matura cameriera, non fa differenza. Perché ciò che ci accomuna è la speranza che ci sia ancora molto da poter scoprire, vivere, provare.

Non facciamo morire prima del tempo il “sogno” di migliaia di giovani che attraverso i social, hanno riempito le Piazze di Bologna e Modena, la sfida anti Lega si estende da Nord a Sud. Facciamo in modo che non accada come per i girotondini. Che duri e dia speranza ad un Paese stremato, impoverito, senza lavoro.

La politica è sangue e merda, ma questi giovani sono oltre, sono un’altra cosa, non sono qualunquisti e sovranisti. Questi giovani hanno anima e coscienza, altrimenti non

potevano riunirsi così in tanti, in pochissimo tempo. C’è un comune sentire che li unisce e li fa protagonisti del loro destino. Aiutiamoli, andiamo in piazza con loro, accendiamo il fuoco della speranza, invertiamo la marcia, puntiamo in alto, cosa c’è di più luminoso delle stelle?

Cosa intendeva Kant con l’affermazione “il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me”? Spiegate questa frase di Nietzsche: “Chi lotta con i mostri deve guardarsi di non diventare, così facendo, un mostro. E se tu scruterai a lungo in un abisso, anche l'abisso scruterà dentro di te”? L’abisso è il leghismo!

Questa grande mobilitazione non poteva che nascere in Emilia Romagna, la Regione della “Memoria collettiva” la Regione di Sant’Anna di Stazzema e di Marzabotto, dei fratelli Cervi e della Resistenza.

La Regione dove sono nate le Case del Popolo, gli asili nido, dove fu sperimentato il trasporto pubblico gratuito. La Regione degli ospedali di eccellenza, di Don Camillo e l’Onorevole Peppone, Gino Cervi era di Bologna e Fernandel, usciti dalla penna di Giovannino Guareschi, hanno veicolato a milioni di spettatori il messaggio che alla fine la sana competizione premia.

Esperienze indagate ed esportate in tutto il mondo, potrebbe iniziare una nuova stagione, senza le furbizie e le miserie nelle quali siamo precipitati. Apparire invece di essere, ciò che eravamo stati durante il periodo del miracolo economico, quando ognuno di noi si sentiva parte del miracolo e del benessere conquistato.

Solo il lavoro può fare miracoli, il lavoro da dignità e benessere, attraverso il lavoro possiamo conservare le libertà e i diritti faticosamente conquistati. La politica vera si fa nelle Sezioni e nelle piazze, accadeva in piazza del Duomo a Milano, vicino alla Galleria, tra il bar Zucca e il ristorante Biffi. Capannelli di persone di tutte le età discutevano di politica e di futuro.

Oggi tutto si è spostato nelle trasmissioni di approfondimento, luoghi del nulla, dei Contratti fasulli, davanti al notaio degli italiani Bruno Vespa. Parlano di politica economica persone che non hanno studiato, politici inventati di sana pianta da Grillo.

Se non si ha memoria del passato, come è possibile gestire il presente e programmare il futuro?

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Bologna è la città della più grande strage di Stato, dove fu sperimentata la possibilità di abolire la Costituzione nata dalla Resistenza. La città reagì con una forza inusitata, la Regione più di sinistra d’Italia, raccolse tutte le sue forze, dimostrò al Mondo intero di che pasta erano fatti. E’ una ferita sempre aperta a ricordare a tutti che indietro non si torna. Come può essere possibile che la Lega di Matteo Salvini, vada al potere in una città coltissima, con l’Università più antica d’Italia. La città di Umberto Eco, di Dalla e di Guccini, ma scherziamo? La mobilitazione nasce dalla “Memoria” Una persona può fare del male senza essere malvagia? Era questa la complessa domanda che assillava la filosofa Hannah Arendt mentre, nel 1961, seguiva per il New Yorker il processo per crimini di guerra ad Adolf Eichmann, il funzionario nazista responsabile di aver organizzato il trasporto di milioni di ebrei – e non solo – nei campi di concentramento per la Soluzione Finale.

Pensate: la banalità del male, lo sterminio di sei milioni di Ebrei. La memoria è tutto e tutto viene filtrato attraverso i ricordi. E’ stato detto che la memoria è il nostro diario, rileggiamolo e invertiamo il senso di marcia.

 

 

Scritto da Mario Arpaia   
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