Sabato 25 Gennaio 2020 07:05 |
Il 24 gennaio 1979 Guido ROSSA, operaio sindacalista lasciato solo dai suoi compagni, fu ucciso a Genova dalle "brigate rosse". Ci eravamo conosciuti nel 1973 durante una dimostrazione di metalmeccanici, davanti all’Italsider. Lui con altri lavoratori in sciopero, io “commissario” in ordine pubblico, distaccato quel giorno dalla “squadra mobile”. Non sapevo chi fosse l’uomo in tuta, pacato e deciso che aveva ascendente sugli altri dimostranti. Ci guardammo. Ci studiammo. Poche parole: comunicammo. Nessuna “carica”. L’assembramento si sciolse. Il mattino dopo mi giunse in ufficio un pacchetto. Dentro “un crocefisso di ferro e bulloni”, fatto da lui, con un suo biglietto. Quando il 24 gennaio 1979, seppi della sua "proletaria uccisione" ero all’Interpol in Francia. Ripensai a quel lontano incontro. Dal cuore sgorgarono questi versi. Quell'episodio dopo anni avrebbe toccato la sensibilità dello straordinario poliziotto-artista Nazareno Giusti che dedicò un fumetto a "Guido Rossa un operaio contro le BR". Col suo talento disegnò. Mi volle accanto a lui quando fu presentato il suo libro, in una sala della Camera dei Deputati, presente Susanna Camusso. Mi onorò della sua dedica. Mi chiedo se questa nostra umanità sappia percepire gli "angeli in terra". Ma l'Uomo in croce disse: " Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno". Per Guido Rossa, operaio del cielo Il sogno di Guido Rossa, |
Scritto da Ennio Di Francesco |