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NON DIMENTICHIAMO IL 9 MAGGIO 2020
Venerdì 08 Maggio 2020 14:55

APPELLO AGLI ORGANI DI STAMPA

NON DIMENTICHIAMO IL

“9 Maggio 2020 –Giorno Memoria delle vittime del terrorismo”

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"RICORDIAMO CON FORZA CHE IL CIRCOLO DELLA VIOLENZA E DELLA VENDETTA PUO' ESSERE SPEZZATO"

Gli anni dello stragismo di Stato e del terrorismo alla prova dei fatti non resse alla forza della democrazia faticosamente riconquistata con la Guerra di Liberazione nazionale. E' dimostrato dalle morti eccelleti di Falcone e Borsellino. Menti sopraffini hanno continuato a tramare e a trattare l'accordo Stato Mafia. Potevamo definitivamente liberarci dei mafiosi e della mafia, hanno deciso che  è nata con la Sicilia, un segno distintivo del Gattopardo ai giorni nostri. Lo stragismo e gli anni di piombo furono debellati al prezzo della vita di Aldo Moro, La mafia è una multinazionale internazionale. Continua i suoi affari e investe nella Regione più ricca d'Italia, con un Pil del 15%. (A.M.)

 

Quest’anno il 9 Maggio assume un significato ancor più rilevante degli altri anni.

Col Mondo flagellato dal coronavirus sono passate in secondo piano le commemorazioni di diversi caduti delle vittime del terrorismo, di cui, nei mesi di marzo e aprile, ricadevano gli anniversari.

Sulle testate giornalistiche si parla solo ed esclusivamente di un solo argomento. Ed è così anche in televisione e per radio.

La giornata di domani rischia pertanto di passare in secondo piano.

Una giornata in cui il rispetto al dolore dei famigliari delle vittime deve essere ancora più forte perché assordita dagli eventi catastrofici che ci circondano.

Una giornata di memoria civile ancor più importante oggi più che mai per non abbassare la guardia e per contrastare il terrorismo e ogni forma di violenza per affermare, con forza, i valori della vita umana contro la paura e l’odio.

Fino all’esplosione del Covid19, ma anche in questi ultimi mesi, sono saliti in cattedra, sia in TV che sui giornali, vari protagonisti della lotta armata che hanno toccato inevitabilmente la sensibilità delle vittime e dei loro famigliari, in un sempre più difficile percorso di “riconciliazione” dove, invece di ravvedersi, continuano a legittimare la lotta armata.

Non si possono dare indulgenze a chi compie atti di terrorismo e non si ravvede.

Nessuno tocchi Caino, che va redento! Nessuno dimentichi e offenda Abele.

Ed è per questo che la Fondazione Carlo Perini fa un

ACCORATO APPELLO A TUTTI GLI ORGANI DI STAMPA

Vi sono due forme diverse della memoria: quella interiore e quella esterna che si manifesta nelle cerimonie ufficiali , nei discorsi commemorativi, nelle lapidi, nei monumenti, nei libri di storia, nelle testimonianze dei protagonisti, nella riproduzione di immagini dell'evento, ha senso soltanto se serve a manter viva la memoria interiore. La spuò sollecitare, ma non la sostituisce

(Norberto Bobbio)

affinché domani l’Italia ricordi, col “Giorno della Memoria”,

tutte le vittime di terrorismo e di strage con un gesto di memoria collettiva condivisa, perché la memoria è il fondamento della storia e dell’esperienza umana e ci fa guardare, con speranza, al futuro.

La Notte della Repubblica fu una tragedia nazionale che non può assolvere i terroristi fuorilegge per riscrivere o legittimare la storia della lotta armata, per riaprire ferite non rimarginate con la scusa della riconciliazione, già avvenuta.

Ma questo è anche il primo anniversario senza Antonio Iosa, storico Presidente della Fondazione Carlo Perini e Coordinatore Regionale di AVITER Lombardia, sempre in prima linea in questa giornata per trasmettere la memoria soprattutto alle giovani generazioni che non devono rischiare di essere influenzate dai cattivi maestri. L’esercizio della memoria, affermava, “deve essere un percorso per arginare il male senza ritornare ad un clima politico tossico di resa dei conti e di scontro politico, che ancora oggi si respira. Il “Giorno della memoria” ci ricorda che, dietro ad ogni caduto per atti di terrorismo e strage, ci sono storie di uomini veri, vite spezzate, che ci fanno toccare l’ingiustizia di chi del terrorismo non ricorda più niente, lo ignora e ne rimuove la storia”.

Le vittime non sono state simboli o numeri, ma persone in carne ed ossa, vite intere, da raccontare e non c’è speranza e tanto meno futuro, senza memoria. 

Ed ora ricordiamoli tutti!

Milano, 8 Maggio 2020

Christian Iosa

Presidente della Fondazione Carlo Perini

TEL. 3470867459

_________________________________________________________________________
Dott. Christian Iosa
Presidente - Fondazione Carlo Perini

FONDAZIONE CARLO PERINI
Via Aldini, 72 – 20157 – Milano
Telefono: +39.0238235172
CF/PIVA: 04116750961
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sito: www.fondazioneperini.org

Scritto da I MORTI INNOCENTI DEL CORONAVIRUS   
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