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UN'ODISSEA DI QUARANT'ANNI
Giovedì 08 Ottobre 2020 15:48

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Mario Trudu

Pastore sardo diplomato all’Istituto d’Arte, ha trascorso quasi 41 anni in carcere, prima per una condanna di cui si è sempre dichiarato innocente, e poi per un sequestro di persona avvenuto durante il periodo di latitanza.

In un’intervista del 2015 ha dichiarato:

Ero un pastore, ma posso dire che non svolgevo nessun lavoro, perché io ero una persona innamorata di ciò che facevo, e uno l’amore non lo vive come lavoro. È solo una gioia che si vive minuto dopo minuto.

Sì, amavo quel lavoro, pensavo che non esistesse altro che potesse sostituirlo, mi permetteva di sognare, di fare progetti, come crearmi una famiglia, che poi era la cosa che desideravo di più.

 

Pensavo che solo la morte avrebbe potuta averla vinta sul mio star bene. Poi ho scoperto che c’è qualcosa di più forte della morte, ed è l’ingiustizia, quella sì che è potente e invincibile e io ho dovuto sperimentarla sulla mia pelle.

Condannato all’ergastolo ostativo, a settembre 2019 è riuscito a ottenere gli arresti domiciliari per una grave malattia ma muore all’ospedale di Oristano il 24 ottobre dello stesso anno.

La mia Iliade di Mario Trudu

Io sono stato indagato e giudicato nel primo caso di sequestro, vale a dire per il sequestro di Giancarlo Bussi, da persone di animo falso, e a dirlo non sono stato io (persona interessata che quindi potrei esagerare nel farmi bello, ma io non sono mai stato bello, e non voglio nemmeno esserlo), ma tutto ciò s’intravede nel libro scritto nel caso Bussi dal Dottor Giampaolo Cassitta (consiglio a tutti gli amanti della verità di leggere quel libro), persona che non conosco, tutto ciò che so di lui è stato quanto mi ha suggerito la lettura del suo libro, e me lo suggerisce come persona coraggiosa e giusta.

Tutti gli altri procedimenti giudiziari che mi hanno riguardato sono stati frutto conseguente al primo giudizio conclusosi con una condanna a 30 anni da innocente. Innocente, sì, perché io non ho partecipato al rapimento di Giancarlo Bussi… e da lì le mie reazioni, che mi hanno procurato nuovi e gravi guai.

L’ira mi ha trascinato in un vortice che fino ad oggi non mi è riuscito di abbandonare. Nel tempo ho capito quanto è stato sbagliato, ma in quel momento mi sentivo in dovere di reagire come ho reagito, compiendolo davvero un sequestro.

Tratto dal primo capitolo del libro.

Scritto da MARIO TRUDU   
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