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UN MALATO DI COVID
Martedì 08 Dicembre 2020 17:23

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AL PRESIDENTE DELLA REGIONE PUGLIA MICHELE EMILIANO

AL DIRETTORE SANITARIO DEGLI OSPEDALI RIUNITI DI FOGGIA

Scusami se ho appena letto con un pò di ritardo...ma da oggi sono tornato ad essere un uomo *L I B E R O* perché risulto essere tampone ~Negativo~ dico   *-*! Sono troppo contento, anche perché da solo sono riuscito a sconfiggere il mostro "COVID". Lo Stato di me non si è mai interessato veramente, ho ricevuto solo messaggi di routine, e nessuno delle strutture preposte si è mai davvero  preoccupato di chi, come me, lasciato solo a sé stesso e senza mai dar fastidio a nessuno  è riuscito a superare una malattia così insidiosa. Ciao amico mio. Fulvio.

Abituati da sempre a navigare a vista, abbiamo sviluppato il senso di orientamento, il coraggio di potercela fare ci porta a puntare esclusivamente su noi stessi , il più possibile. La sanità, resta insieme alla disoccupazione e alla scuola, il nodo scorsoio del Sud. Il Corona virus 19, sfornerà come durante il 68, una enorme folla di laureati senza qualità. Molti diventeranno medici,

ingegneri, commercialisti e altro ancora. Siamo il cane che si mozzica la coda. Non diventeremo mai protagonisti del nostro futuro. Gli ospedali di eccellenza sono pochissimi, la cultura assistenziale latita. Caro Michele, come sai i miei figli lavorano nel Veneto, la femmina insegna lettere il maschio è laureato in materie economiche è nel campo assicurativo. Spesso faccio dei paragoni, ma sbaglio, sono culture diverse, è come la notte e il giorno. Non a caso siamo all’ultimo posto nella classifica della vivibilità. La nostra sanità ha una pressione sulle strutture asfissiante, come la polmonite interstiziale che colpisce i malati di Covid. Le strutture private vanno a gonfie vele. Un società disuguale, chi ha una buona pensione come la mia, un buon lavoro può curarsi, al resto ci pensa la Caritas. Un esame un semplice elettrocardiogramma solo di tiket costa 32 euro dal privato, il pubblico è saturo. Lo scrivo per l’ennesima volta, nel Veneto il medico di base ti visita su appuntamento, nel caso la malattia non è di sua competenza, chiama con lo smartfhone l’ospedale più vicino, lo specialista fissa l’appuntamento  entro quattro giorni. Una otite di mio figlio è stata curata a Vittorio Veneto, in un ospedale specializzato in otorinolaringoiatria.

Un protocollo che va da se, una volta avviato non lo ferma più nessuno, si tratta di crederci, di sostenerlo, costi quel che costi. La politica in questi giorni, in queste ore sta mostrando il peggio di se, incurante, cinicamente sta crocifiggendo il Presidente del Consiglio, uomo del Sud, della provincia di Foggia, ne siamo orgogliosi. Un servitore dello Stato, competente e dignitoso, serio, moralmente ineccepibile, sta guidando il Paese, in un mare tempestoso, dove la malattia ha ucciso miglia di persone. Abbiamo davanti uno scenario di tanti altri morti per malattie oncologiche e cardiache, lasciati in dietro per curare quelli a rischio morte immediata. La politica non sa che significa fare squadra, ci vorrebbe un Zeman della situazione per gestire i fondi dell’Europa, insieme a Conte.

Un modestissimo contributo, il racconto di un amico che da solo ha sconfitto il mostro, ma anche grazie alla cultura di non piangersi addosso.

Scritto da Mario Arpaia   
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