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“Il mio modello è Aldo Moro”: Giuseppe Conte
Giovedì 04 Marzo 2021 08:29

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https://www.youtube.com/watch?v=sO1XY7T4vFs

https://www.youtube.com/watch?v=iPJ6op7SlPU

Il premier Conte intervistato da Marco Travaglio: “Il mio modello è Aldo Moro”

‘Ah, tu fra tutti sei quello normale…’. Forse perché sono un po’ paludato, sempre in giacca e cravatta. Il mio modello di premier? Aldo Moro”.

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Gentilissime/i,

Ho chiamato il prof. Francesco M. Biscione, fui invitato a Roma, alla presentazione del libro “Il delitto Moro e la deriva della democrazia", da Agnese Moro. Un incontro molto interessante, realizzai nell’occasione  un DVD, il professore fu contentissimo quando lo ricevette per posta, mi ringraziò tantissimo per aver documentato l'incontro.

Da pugliese di Foggia, ebbi la fortuna di conoscere Aldo Moro ad un incontro con il Senatore Wladimiro Curatolo e l’ex sindaco di Foggia, Carlo Forcella, amici e gradi conoscitori delle qualità intellettuali e politiche dello Statista democristiano.

Foggia aveva la seconda Fiera Nazionale dell’Agricoltura e della Zootecnia, Scienze e Tecnologia Agro-Alimentare, dopo Verona, un punto di riferimento delle produzioni del Mezzogiorno. Moro più volte venne ad inagurare l’apertura della Fiera, erano esposte le ultime novità delle attrezzature per una agricoltura moderna ed innovativa. Il Tavoliere delle Puglie per estensione poteva diventare la California…

Giuseppe Conte, nato dalle nostre parti, poteva fare tantissimo per lo sviluppo del Sud, conoscendo benissimo il territorio e le sue vocazioni, così come le conosceva Aldo Moro. La risposta data a Travaglio è esatta, Conte uomo di poche parole ma concreto nei fatti, ha studiato alla perfezione Moro, ne ha condiviso lo spirito, l’etica, onesto e grande lavoratore, la luce nel suo ufficio a Palazzo Ghigi, era sempre accesa. Uomo dalle spalle larghe, avvocato degli italiani…, comunicatore attento e mai prolisso, stava portando il paese fuori dalle sabbie mobili. Stimatissimo in Europa, con amicizie e rapporti solidissimi, è riuscito ad ottenere il Recovery Found.

In più occasioni il premier Giuseppe Conte lo ha definito una svolta epocale per l’Unione Europea e il rafforzamento della sua esistenza come entità comunitaria. Tuttavia, la storia del Recovery Fund ha incontrato diversi ostacoli per la definizione di tutti i termini di attivazione.

Dopo aver raggiunto un accordo piuttosto complesso tra i 27 Stati membri a luglio, il tanto atteso fondo per il rilancio delle economie schiacciate dalla pandemia si è bloccato dinanzi ai veti di Ungheria e Polonia.

I due Paesi dell’Est hanno contestato il meccanismo di elargizione delle risorse, legato al rispetto dello Stato di diritto.

Il timore di un impasse lunga e pericolosa ha riattivato tutti i canali di negoziazione, fino al raggiungimento del compromesso nel Consiglio Europeo del 10 dicembre. Con il ritiro del veto ungherese e polacco, il budget dell’UE è stato approvato, e con esso anche le risorse aggiuntive da destinare al fondo per la ripresa.

La caduta del governo a trazione sudista, ( Mattia Feltri docet ) è stato fin dall’ inizio l’obiettivo di Italia Viva, un gruppo di parlamentari eletti nelle liste del Pd. Ha resistito finchè ha potuto, ostaggiato e screditato da Confindustria, combattuto dai maggiori quotidiani e nelle trasmissioni di approfondimento, è stato costretto a tirare le cuoia.

E’ stato fatto nascere il governo dalle larghe intese, con a capo Mario Draghi, sono tornate le vecchie camarille, ministri e sottosegretari impresentabili, scelti accuratamente con il manuale Cencelli. Il governo dovrà durare un anno, per uscire definitivamente dalla pantemia. Il Covid è stato promosso, è diventato Generale degli Alpini, Bertolaso, lo ricordate per la grande professionalità e comportamenti durante il terremoto, è diventato Commissario, gestisce i colori delle Regioni, inventati dal Governo Conte.

Il contecidio non è stato sufficiente, le cose fatte fino ad oggi dal governo Draghi, sono le stesse del governo Conte, la speranza è che federalizzi le opposizioni, per poter alle prossime elezioni competere con le destre.

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Scritto da Mario Arpaia   
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