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Josè Altafini, "Coniglio", l'abatino Gianni Rivera,rombo di tuono, Gigi Riva
Sabato 17 Luglio 2021 07:42

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La vittoria agli europei con l'inghilterra che si toglie dal collo la medaglia del secondo posto, è una scena penosa come quella dei giocatori italiani che in piena pandemia sfilano su un pulman con la coppa rivolta al cielo; tutto intorno una moltitudine di persone senza mascherina per lo più giovani ad osannarli. Altri tempi,si, ma bui dalle conseguenze nefaste. Una vittoria che si trasforma nel Circo Barnum, una pagliacciata che ha umiliato l'intero paese. Non ci sono giustificazioni, l'ha dichiarato il Prefetto di Roma. Il pulman doveva esserci, sprechiamo sempre le occasioni migliori. ci siamo messi allo stesso livello degli Inglesi. Gli uomini liberi come Zeman, vengono perseguitati, per aver parlato di doping alla Juve, assunsero un preparatore attletico che proveniva dal ciclismo, sport noto per l'uso sfrenato di anabolizzanti e la FGCI non lo difese. Le squadre sono zeppe di giocatori di diverse nazionalità, i nostri vivai sono stati distrutti dalla Federazione Gioco Calcio. Attraverso i contrati vendita-acquisto, passa una mole enorme di denaro non controllabile.

Gentilissime/i, Giovanni Malago' e Evelina Cristallini,

seguiamo il calcio dalla fine degli anni cinquanta, dai tempi di Sivori e Charles, di Mazzola e Corso, da Meroni a Riva, Altafini, soprannominati Josè Altafini "coniglio", "l' abatino Rivera" ,"rombo di tuono, Gigi Riva", nomignoli affibbiati dal grande Brera. Il gioco più bello del mondo è vero. I giocatori, uomini veri, dentro e fuori lo stadio.Gli articoli di Brera e Viola erano poesie e tanta ironia sul fenomeno calcio. L'avvocato Agnelli stravedeva per la sua Juve, Moratti padre, non ne parliamo. Al Bologna c'era Dallara e un certo Pascutti,

calvo, la testa era il tezo piede. Altri tempi è vero. Il copo di scena nasce nella mia città, arriva dalla provincia di Bari Oronzo Pugliese, vince il seminatore d'oro e porta il Foggia, in serie A e si permette di battere la grande Inter di Herrera, 3 a 2 . La città mangia pane e pallone, poveri in canna, e forti nel calcio. Dopo Pugliese che va alla Roma, arriva Maestrelli e vince sempre con il Foggia il Seminatore d'oro. Nel Foggia giocarono Lodetti e Domenghini e tantissimi altri campioni che erano a fine carriera, ma la classe era quella dell' inizio.

La rivoluzione nel calcio italiano parte da Foggia con Zdeněk Zeman, nipote dell'ex calciatore e poi allenatore cecoslovacco Cestmir Vycpàlek, zio materno di Zeman.

Zemanlandia: il "Foggia dei miracoli"

Dopo una stagione alla guida del Messina viene ingaggiato nuovamente dal Foggia, neopromosso in Serie B, alla cui presidenza c'è Pasquale Casillo. Nasce quindi, nel 1989, il "Foggia dei miracoli", caratterizzato da un 4-3-3 spiccatamente offensivo e da un gioco spumeggiante. La squadra, dopo aver vinto il campionato di Serie B 1990-1991 con il miglior attacco del campionato – grazie al contributo determinante del trio delle meraviglie composto da Francesco Baiano (capocannoniere del campionato), Giuseppe Signori e Roberto Rambaudi (i primi due riusciranno anche a giocare qualche partita in nazionale maggiore nel periodo a Foggia) –, si salverà per tre stagioni nella massima serie, ottenendo un nono posto (con il secondo migliore attacco del campionato, dietro al Milan campione) e, nonostante la cessione del trio delle meraviglie, un undicesimo e nuovamente un nono posto sfiorando l'ingresso in Coppa UEFA, venendo sconfitto (0-1) dal Napoli all'ultima giornata di campionato.

Baiano, Signori e Rambaudi, il trio delle meraviglie del Foggia di Zeman

In queste stagioni lancerà nel calcio ad alti livelli anche Luigi Di Biagio, che ritroverà nel suo periodo alla Roma in cui, sotto la gestione del Boemo, riuscirà anche a conquistare la nazionale maggiore, Francesco Mancini e i due russi Igor' Kolyvanov e Igor' Šalimov.

Alex Schwazer. Un campione, due verità

https://video.repubblica.it/sport/alex-schwazer-un-campione-due-verita/391892/392606?fbclid=IwAR1P7-g9yVsIEAUoZGlYEm9nJgimbHIb1XZeXoI3muk2Cbvv-PXfD2RFKBA

Alex Schwazer non parteciperà alle Olimpiadi di Tokyo. Nonostante sia stato assolto dalla giustizia penale per “non aver commesso il fatto”, per la giustizia sportiva è invece responsabile di doping. La storia del marciatore, oro a Pechino nel 2008, è una storia di forza e debolezza, caduta e riscatto

 

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Sole sul tetto dei palazzi in costruzione
Sole che batte sul campo di pallone
E terra e polvere che tira vento e poi magari piove
Nino cammina che sembra un uomo
Con le scarpette di gomma dura
Dodici anni e il cuore pieno di paura
Ma Nino non aver paura a sbagliare un calcio di rigore
Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore
Un giocatore lo vedi dal coraggio
Dall’altruismo e dalla fantasia
E chissà quanti ne hai visti e quanti ne vedrai
Di giocatori tristi che non hanno vinto mai
Ed hanno appeso le scarpe a qualche tipo di muro
E adesso ridono dentro a un bar
E sono innamorati da dieci anni
Con una donna che non hanno amato mai
Chissà quanti ne hai veduti, chissà quanti ne vedrai
Nino capì fin dal primo momento
L’allenatore sembrava contento
E allora mise il cuore dentro alle scarpe
E corse più veloce del vento
Prese un pallone che sembrava stregato
Accanto al piede rimaneva incollato
Entrò nell’area, tirò senza guardare
Ed il portiere lo fece passare
Ma Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore
Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore
Un giocatore lo vedi dal coraggio
Dall’altruismo e dalla fantasia

Il ragazzo si farà, anche se ha le spalle strette
Questo altro anno giocherà con la maglia numero set

Scritto da Mario Arpaia   
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