Domenica 01 Agosto 2021 16:32 |
GENTILISSIME/I Si! La storia sono loro che hanno vinto dopo anni di sacrifici, sono l'altra Italia che no si rassegna, che lotta, sono il patrimonio di ogni uomo e donna, liberi, determninati a raggiungere l'obbiettivo fissato. Immaginate che paese sarebbe il nostro se la politica potesse condividere i sacrifici con questi attleti/e; la condivisione non è possibile i DNA sono diversi. Allenamenti estenuanti ma gratificanti, ripetizioni del gesto attletico che non finiscono mai...Qualsiasi attività lavorativa viene intrapresa non può prescindere dall' esperienza nello sport che è formativo anche piscologicamente. Lo sportivo è eticamente corretto per natura,ci sono le eccezzioni come in tutte le cose della vita. Leale, non dovrebbero esserci sportivi disonesti, quasi sempree vengono smascherati, pensiamo ad Armstrong nel ciclismo, alla fine gli hanno tolto tutto, la dignità no, non l'ha mai avuta. Oggi abbiamo ricevuto la conferma che esistono sicuramente due Italie, quella politica,policante e quella costruttiva, seria, che vince l'impossibile. Oggi ci sentiamo meno soli, meno angosciati, le televisioni parleranno delle Olimpiadi di Tokio, le trasmissioni di approfondimento saranno costrette anche loro a parlare di sport, di uomi veri. Ma dove li troviamo quegli abbracci, la medaglia d'oro condivisa nel salto in alto. Le parole della mamma del vincitore dei cento metri, le sofferenze patite dal figlio, abbandonato dal padre all'estero, nel Texas. Quella donna è parte della medaglia d'oro. La politica in tutti i paesi civili è l'arte del possibile, solo nel nostro è aria fritta, la riforma viene presentata come una medaglia d'oro condivisa dal Preidente del Consiglio e dalla Ministra della giustizia. Oscurato per per un po il sovranista per eccelleza, l'odio per i neri, gli immigrati, i detenuti nelle gabbie. Massimo Dalema, si lamentava dell' italia, voleva che diventasse un paese normale, senza interventi della politica, un miracolo, un sogno... impossibile a realizzarsi. Senza la passione, l'impegno costantenon si realizza nulla di buono. Solo una classe politica che prima di tutto ha fatto sport, per rinforzare la schiena, e si la schiena deve essere dritta e forte. Lo studio, la laurea e gli stage nelle Università prestigiose, la conoscenza delle lingue fa vincere le medaglie... Noi abbiamo il ministro degli esteri, che nomina ambasciatore un appassionato del saluto romano. Deve rappresentare l' Italia in una importante sede estera vicinissima alla Cina. la Cina che ha esportato in tutto il mondo il Corona virus, ci siamo letti il libro di Fabrizio Gatti, "L'errore infinito" 634 pagine, un manuale del contagio.
La storia segreta di una pandemia che si doveva evitare. Gli attleti selezionati per le olimpiadi, sono adropologicamente diversi, sono il nostro orgoglio, facce pulite, belle e sorridenti nella buona e nella cattiva sorte, emozionanti i loro pianti, contagiose le loro interviste. La Pellegrini di fine carriera ci ha insegnato tanto è un'altra donna, un matrimonio in programma e tantissimi ricordi, ha per dote salvadaio... pieno di medaglie e di sacrifici. Una risorsa per il nuoto, una maestra che potrà solo fare bene. Ho avuto anche io un maestro di ciclismo, mi ha insegnato a soffrire e usare bene i cambio dei rapporti, i rapporti sono i pignoni della ruota libera. Mi ha insegnato co si scala una montagna come il Prdoi e il Jaul, cime dolomitiche. Salite dove non puoi mettere il piede a terra, non riparti più; salite dove imprechi Dio, perchè l'hai fatta così dura? Pobre Patria testoPovera patria! Schiacciata dagli abusi del potere FRANCO BATTIATO E chi se la scorda più, quella estate del 1980. L’Italia fu insanguinata da due stragi orribili. L’aereo di Ustica e la stazione di Bologna. In mezzo, la testimonianza della meglio gioventù dell’epoca. Perché questo erano (e restano, nella memoria collettiva) Sara Simeoni e Pietro Mennea. I volti puliti di una Patria che rifiutava di arrendersi alla violenza, alla corruzione, alla mancanza di quel sentimento vitale che è la poesia dei comportamenti. Millenovecentottanta. Io avevo vent’anni e in Sara e in Pietro coglievo il senso autentico di una generazione. Lei saltava, lui correva. In una atletica già prigioniera de doping. La Simeone si allenava con il compagno di una vita, Erminio Azzaro, già azzurro nell' alto, Menneo era un fachiro della fatica. |
Scritto da Mario Arpaia |