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LA STRAGE DI BOLOGNA 1980
Mercoledì 04 Agosto 2021 17:01

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Se ci avessero lasciato l’inchiesta sulla P2, avremmo scoperto Tangentopoli dieci anni prima". Diciassette marzo 1981, quarant’anni oggi. I finanzieri mandati dai giudici milanesi Gherardo Colombo e Giuliano Turone perquisiscono casa e uffici di Licio Gelli e trovano gli elenchi degli iscritti alla loggia massonica segreta P2. Sono 963 nomi, tre ministri in carica, più di 200 militari e appartenenti alle forze dell’ordine, 44 parlamentari e nelle categorie professionali non mancano magistrati e giornalisti. Trovarono lingotti d'oro, i distintivi con l'ora della strage sono stati relizzati con quel metallo.

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Cosa pensò quando i processi celebrati a Roma si chiusero, anni dopo, con l’assoluzione di fatto generalizzata dall’accusa contestata agli iscritti alla P2 di aver cospirato contro lo Stato?
"In realtà capimmo subito che sarebbe finita pressappoco così, appena la procura di Roma sollevò conflitto di competenza e ottenne l’assegnazione dell’inchiesta".

E a distanza di 40 anni come definirebbe la P2?
"Basta rileggere quello che ne scrissero allora i “saggi“ nominati da Forlani e poi la commissione parlamentare presieduta da Tina Anselmi. Una rete di influenza e di potere occulto insinuata nei gangli dei poteri pubblici e della società civile. Uno Stato nello Stato, che agiva occultamente contro lo Stato".
 

 GENTILISSIME/I,

il Presidente del Consiglio Mario Draghi, ha desecretato le carte delle stragi, l'ultima 41 anni fa alla stazione di Bologna il 2 agosto 1980. Nell'ultimo processo che si sta celebrando a Bologna, altri comprimari della strage vengono riconosciuti attraverso un video amatariale, volti che oggi hanno 41 anni di più. Il magistrato che per primo si interesò alla strage, il dott. Libero Mancuso, aveva da subito indirizzato le indagini sulla composita e organizzatissima organizzazione neofascista Ordine Nuovo di Pino Rauti e Clemente Graziani.Come per Moro, iniziò da parte degli apparati deviati dello Stato con in testa la P2 di Licio Gelli e un pezzo della Magistratura romana. Non poteva mancare Federico Umberto Damato (il cuoco ) aveva l'hobby della cucina.Deus ex machina, della strage della Banca dell' agricoltura e della caccia agli anarchici Pinelli e Valpreda. Il fimato è interessantissimo, il cuore pulsante delle stragi di Stato, della strategia della tensione. Il racconto dei giornalisti e le interviste sono la tristissima storia del nostro paese. La storia degli impuniti fino ai gioni nostri con la mattanza nelle carceri. Una sintesi di ciò che realmente siamo, tutto il lascito della cultura del ventennale fascista. Si stava meglio quando si stava peggio. Una destra sovranista, reazionaria,razzista e fortissima. L'uomo forte è sempre piaciuto agli italiani, Montanelli era lo specchio. Il governo delle larghe intese ha instaurato il regime, un cordone sanitario protegge tutto il governo, non c'è opposizione, possono decidere di tutto di più. Il prof. Cacciari è uno che se ne intende, nelle trasmissioni di approfondimento lo ripete come un mantra.

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Libero Mancuso e Manlio Milani (foto arpaiamario)

La deputata dem, Giuditta Pini, dopo l’articolo de Il Dubbio che ha sollevato il problema, nell’interpellanza rivolta alla guardasigilli ritiene che occorra integrare la composizione della commissione anche con le figure dei garanti dei detenuti e con altre figure, senza subordinare il loro ruolo a sottocommissioni, «per evitare strumentalizzazioni e polemiche sull’importante operato di indagine della commissione stessa». Anche l’Osservatorio Carcere delle Camere Penali chiede l’allargamento della commissione

Un problema posto anche dall’Osservatorio Carcere delle Camere Penali. In un documento saluta con favore l’istituzione di una commissione di indagine su quanto è accaduto in tutte le carceri, ma chiede alla ministra della Giustizia Cartabia che sia allargata ad altri attori e soprattutto senza zone d’ombra. Secondo i penalisti, infatti, non è sufficiente la risposta del ministero della Giustizia data in merito al nostro articolo de Il Dubbio: per l’osservatorio carcere delle Camere Penali la Commissione di indagine su quanto avvenuto dall’inizio della pandemia in tutti gli istituti penitenziari, presunti pestaggi compresi, è una buona iniziativa se allargata anche a magistrati di sorveglianza, garanti e professori. In sostanza l’Osservatorio Carcere ritiene che non possono ritenere sufficienti le rassicurazioni fornite dal ministero al nostro quotidiano, circa la realizzazione di «appositi sotto-gruppi tenuto anche conto di eventuali fattori di incompatibilità territoriali».

Mancando l'opposizione politica chi può esercitare pressioni sul governo e sull'On. Pini? Il braccio del manganello...è il DAP che è fortissimo e tiene le carceri, i Direttori, la Polizia, sotto pressione continua. Conosce tutti i dati elencati da Antigone, abbiamo scritto ad Amnisty ma non rispondono, nonostante siamo tesserati ed effettuiamo donazioni. Il Papa lo ha ripetuto all' Angelus.

 

 

Scritto da Mario Arpaia   
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