Iscriviti alla Newsletter:
Il Futuro è la Pace
Home Notizie Il giudice blocca i licenziamenti alla Gkn
Il giudice blocca i licenziamenti alla Gkn
Lunedì 20 Settembre 2021 17:20

fire.jpg

Il giudice blocca i licenziamenti alla Gkn di Campi Bisenzio. E' festa nella fabbrica occupata con Massini e Pelù

 
Per il Tribunale del lavoro di Firenze la società ha violato l'articolo 28 dello Statuto dei Lavoratori, mettendo in atto comportamenti anti sindacali. "Azienda in malafede", scrive il giudice. L'azienda ritira i licenziamenti ma si riserva di impuganare il verdetto del tribunale
 

La vittoria giudiziaria è metabolizzata, ora sta per scattare il momento della festa. Dopo la notizia di stamattina 20 settembre, che il Tribunale del Lavoro di Firenze ha revocato l'apertura dei licenziamenti collettivi per la Gkn di Campi Bisenzio (Firenze), industria delle componentistica auto controllata dal fondo britannico Melrose, si prepara l'evento celebrativo. Stasera 20 settembre dalle 20.30 l'appuntamento è dietro i cancelli della fabbrica: a festeggiare con gli operai ci saranno Stefano Massini e Piero Pelù.

I giudici hanno dato ragione ai sindacati, che avevano impugnato il procedimento avviato verso i 422 dipendenti licenziati dal gruppo, che per il Tribunale ha violato l'articolo 28 dello Statuto dei Lavoratori, mettendo in atto comportamenti anti sindacali. I lavoratori erano stati informati di aver perso il posto con una email. E il giudice ritiene che "è configurabile un'evidente violazione dei diritti del sindacato, messo davanti al fatto compiuto e privato della facoltà di intervenire sull'iter di formazione della decisione"  da parte dei vertici della multinazionale di lasciare a casa i dipendenti. Per il giudice, nel comunicare i licenziamenti collettivi con una email, il 9 luglio scorso, la Gkn è venuta meno al "democratico e costruttivo confronto che dovrebbe caratterizzare le posizioni delle parti".

Qui il testo integrale del provvedimento del tribubunale del lavoro

"Il Tribunale - si legge in un passaggio della provvedimento - in parziale accoglimento del ricorso, accertata l'antisindacalità delle condotte" di Gkn nel licenziare 422 dipendenti, ordina di "revocare la lettera di apertura della procedura ex L.233/91" e di "porre in essere le procedure di consultazione e confronto dell'articolo 9 parte prima CCNL e dell'accordo aziendale del 9 luglio 2020 indicato in motivazione". Gkn, inoltre, dovrà pubblicare "il testo integrale" del decreto su diversi quotidiani e pagare le spese di giudizio alla Fiom, che tramite gli avvocati Andrea Stramaccia e Franco Focareta, aveva promosso il ricorso contro i licenziamenti collettivi.

Firenze, per la Gkn in corteo 25 mila persone. Applausi dai balconi. Chiusura al Piazzale: "Si pensi ad uno sciopero generale"

"Pur non essendo in discussione la discrezionalità dell'imprenditore rispetto alla decisione di cessare l'attività di impresa (espressione della libertà garantita dall'art. 41 Cost. ), nondimeno la scelta imprenditoriale deve essere attuata con modalità  rispettose dei principi di buona fede e correttezza contrattuale, nonché del ruolo e delle prerogative del sindacato", scrive il giudice del Lavoro di Firenze, Anita Maria Brigida Davia. Gkn "nel decidere l'immediata cessazione della produzione - si legge nel decreto -  ha contestualmente deciso di rifiutare la prestazione lavorativa dei 422 dipendenti (il cui rapporto di lavoro prosegue per legge fino alla chiusura della procedura di licenziamento collettivo), senza addurre una specifica ragione che imponesse o comunque rendesse opportuno il suddetto rifiuto, il che sicuramente contrario a buona fede e rende plausibile la volontà di limitare l'attività del sindacato".

"Quanto al rispetto del ruolo del sindacato stesso - chiarisce il giudice - appare significativa la chiusura di 24 ore per 'par collettivo', concordata con motivazione rivelatasi successivamente pretestuosa e artatamente programmata per il giorno successivo a quello fissato per decidere la cessazione di attività, in modo da poter comunicare la suddetta cessazione ai lavoratori e al sindacato con lo stabilimento già chiuso".

Gkn però non cede. Dà corso alla revoca dei 422 licenziamenti dei lavoratori del sito di Campi di Bisenzio, come da sentenza del tribunale di Firenze, ma "senza che questo possa considerarsi acquiescenza" e con la più ampia "riserva di impugnazione". Lo annuncia la multinazionale stessa rispondendo alla email con cui il Mise ha confermato la convocazione di oggi. Tavolo al quale la multinazionale non si presenterà in quanto, scrive ancora, l'incontro di oggi "resta assorbito dall'esecuzione del provvedimento al quale con la presente diamo immediata esecuzione".

Massini in fabbrica alla Gkn: "Qualche volta i miracoli si avverano"

Il sindacato esulta per la sentenza. "Non osate far partire quelle lettere. Melrose non ha più nessuna credibilità. Decida lo Stato italiano se vuole associarsi a questa clamorosa perdita di credibilità". Così il collettivo di fabbrica della Gkn. Secondo il collettivo il governo deve decretare "d'urgenza la sospensione delle procedure di licenziamento in corso (della 223) per noi e per le altre vertenze. Se il Governo non propone un Dl antidelocalizzazioni - aggiunge il collettivo - chiediamo di farlo salire dal Parlamento. Il pool di giuslavoristi che ha risposto al nostro appello ha preparato un testo che rispecchia gli 8 punti approvati dall'assemblea operaia".

Molte e da più parti le voci che chiedono ora un intervento di Draghi. "Come segretario generale della Fiom Firenze e Prato, che ha fatto ricorso contro Gkn per atteggiamento antisindacale, gli avvocati mi hanno comunicato che abbiamo vinto il ricorso e l'azienda deve revocare i licenziamenti". Lo annuncia su facebook il segretario territoriale di Fiom-Cgil, Daniele Calosi, che esulta: "Il sindacato ha fatto tutto quello che poteva e ha vinto. Godo. Ora tocca alla politica fare tutto quello che ci hanno promesso in modo che l'azienda non possa riaprire la ventenza".

Subito molti altri i commenti. Il vice ministro del Mise Alessandra Todde, parla di un primo passo importante. Soddisfatti il sindaco di Firenze Dario Nardella e il presidente della Regione Toscana Giani, il segretario generale dela Fiom Francesca Re David, di Italia Viva Renzi e di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, accomunati con sfumature e toni diversi da una richiesta: "Ora intervenga il governo, l'azienda si presenti al tavolo al Mise".

Tra i primi anche il segretario del Pd Enrico Letta: "Avevano ragione i lavoratori, avevano ragione i sindacati e avevamo ragione noi ad accusare la Gkn di aver violato ogni regola. Il Tribunale di Firenze l'ha sancito. Ora si fermino e si volti pagina". "La revoca della apertura dei licenziamenti collettivi Gkn è un primo passo importante per i lavoratori, il risultato degli sforzi dei sindacati e della comunità che sta lottando per il lavoro di tutti. La forza della mobilitazione pacifica, l'attesa per il ministero in queste ore". Così il deputato dem Filippo Sensi. Sferza il deputato FI Elio Vito: "Ci ha pensato il Tribunale del lavoro di Firenze a revocare l'apertura dei licenziamenti collettivi via mail alla Gkn. Aldilà del merito della complessa vicenda, è evidente che si tratta di una sconfitta per la politica, per tutta la politica, che non ha saputo intervenire su una questione di grande impatto sociale".

La notizia è stata accolta con grande gioia in fabbrica. Come il gol dell'ultimo minuto. Sui campi di calcio ne va della partita, alla Gkn di Campi della vita. "Noi del collettivo eravamo su in riunione quando è arrivata la notizia - dice Michele Di Paola - E' esploso un boato come se si fosse allo stadio. Un urlo liberatorio. Abbiamo esultato, siamo corsi giù dai compagni in presidio ci siamo abbracciati tutti, commossi".

Continua: "Una grande vittoria. Noi siamo operai e abbiamo fatto quello che da operai si può fare, scioperato, presidiato, manifestato. Abbiamo fatto tutto anche dal punto di vista sindacale e messe insieme punto per punto anni di relazioni sindacali manchevoli da parte dell'azienda. La Fiom, con in mano queste informazioni, ha sporto denuncia e ha vinto, il tribunale ci ha dato ragione. Abbiamo fatto tutti il nostro. Ora si muova il governo e faccia quello che noi già alla manifestazione di sabato gli abbiamo chiesto di fare: blocchi con un decreto d'urgenza tutti i licenziamenti collettivi in atto in modo che la nostra lotta serva a tutti e che l'azienda non possa riaprire immediatamente la procedura".

La Gkn può riaprire al procedura subito e, se così fosse, gli operai avrebbero guadagnato comunque altri 75 giorni di trattativa e di regolare stipendio (fino a conclusione della procedura che era prevista per il 22 settembre ma che ora non più ,i dipendenti restano a libro paga dell'azienda). Ma già il decreto del tribunale fa slittare qualsiasi iniziativa dicendo che, oltre a ritirare i licenziamenti, Gkn deve fare tutto quello che non ha fatto e per cui è stata condannata, ossia deve portare in fondo tutte le relazioni sindacali che ha trascurato. E ci vuole un po' di tempo.

[[ge:rep-locali:rep-firenze:318610883]]L'ultimora dai palazzi di giustizia, stamani 20 settembre, arriva in apertura di una settimana calda sul fronte dell'azienda di Campi Bisenzio. La vertenza tiene banco dall'inizio dell'estate, da quando la proprietà dell'azienda, che fa capo al Fondo britannico Melrose, ha annunciato la chisura dello stabilimento di Campi e il trasferimento all'estero delle sue attività, inviando una mail che perannunciava ai dipendenti la messa in mobilità da settembre. La fabbrica fu occupata, presidiata dai lavoratori, ed è diventata il simbolo alla guerra alle delocalizzazione, con l'avvio del processo per un'innovazione normativa. Nelle prossime ore dovrebbe riaprirsi il tavolo di confronto al Mise. E il 22 settembre sarebbero dovute partire i licenziamenti.

Firenze, per la Gkn in corteo 25 mila persone. Applausi dai balconi. Chiusura al Piazzale: "Si pensi ad uno sciopero generale"

18 Settembre 2021
 
Sabato a Firenze 25 mila persone (stime questura 12 mila) hanno sfilato in corteo per la Gkn e per la riforma delle regole sul lavoro, corteo aperto indossando le magliette blu e tenendo alzato il grande striscione con la scritta 'Insorgiamo'. 'Siamo tutti Gkn' lo slogan per chiedere lo stop ai licenziamenti nella fabbrica di Campi Bisenzio. Presenti al corteo i lavoratori della Whirlpool di Napoli con lo striscione 'Napoli non molla', la Rsu della Piaggio di Pontedera, gli operai della Sanac di Massa e quelli del distretto tessile di Prato.

Landini ai lavoratori Gkn: “Non vi lasceremo soli"

03 Settembre 2021
  Sulla vertenza è intervenuto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini dalla vicina Empoli dicendo che "le multinazionali, come nel caso della Gkn, non solo sono sparite  ma stanno impedendo ad altre attività di ottenere e realizzare una propria continuità aziendale. Questo accade in particolare nel settore della componentistica dell'automotive, non solo in seguito alla nascita di Stellantis ma perché i prodotti in quel settore stanno radicalmente cambiando"

Cento sindaci a Draghi per Gkn: "Basta delocalizzazioni, le persone non possono essere trattate così"

11 Settembre 2021
 
Striscioni hanno invocato - così come i numerosi cori - lo sciopero generale. "Allo stato attuale - ha detto Francesca Re David segretaria generale della Fiom che era a Firenze -  respingiamo la richiesta che l'azienda fa di cassa integrazione per cessazione. La Gkn è un'azienda che va bene che ha commesse, è un'operazione finanziaria dettata da un fondo". Re David ha chiamato pure in causa il Governo: "Non deve affrontare le crisi industriali così". Il corteo si è diretto al piazzale Michelangelo. Nel tragitto è stato raggiunto dagli applausi dei passanti e anche da numerosi cittadini affacciati alle finestra. C'era il leader di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, per il quale "la posta in gioco oggi è difendere i diritti del lavoro minacciati in tutto il Paese da un'idea malsana di ripresa della nostra economia che rischia di fare il ritorno allo sfruttamento".

"Mancano le grandi imprese - ha detto Romano Prodi parlando delle delocalizzazioni durante un evento a Bologna - E' necessario avere una politica indirizzata al futuro del lavoro. Io sono preoccupato di questo. Pesano le dimensioni aziendali. Non vedo una struttura destinata a fare questo mestiere. Non avendo nessuna grande impresa, non abbiamo nessuno che partecipi ai tavoli in cui vengono prese le decisioni. Gli investimenti in automobili li decidono una decina di persone. Noi non abbiamo nessuno".

Scritto da Maurizio Bologni e Ilaria Ciuti   
PDF
Stampa
E-mail
 

Aggiungi commento


Codice di sicurezza
Aggiorna