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ESPOSTI ALL'AMIANTO
Venerdì 22 Ottobre 2021 17:44

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Gentilissimi/e,

Un governo e un ministro che hanno a cuore la salute dei cittadini come per il Covid, devono maggiormente impegnarsi per tutelarli da ulteriori guai. Per gli esposti all' amianto, che contraggono nel tempo l'asbestosi, una malattia terribile che provoca la soffocazione. Egr. ministro, lei è persona sensibile ed efficiente, la preghiamo di rassicurare l'associazione esposti all' amianto, scrivendo una lettera di risposta. Lei è di Potenza, è lucano noi pugliesi di Foggia, siamo conterranei. Non ci teluda, faccia scrivere alla segreteria, all responsabile della prevenzione, sarà un'opera meritevole di lode.

nell' occasione denunciamo la privatizzazione strisciante della sanità, i tempi bibblici per ottenere un esame strumentale, costringono molti per lo più pensionati verso la sanità privata, una ingiustizia intollerabile, una visita specialistica va dai cento a ai centocinquanta euro, per lo più esentasse...Una inciustizia che non trova nessuna giustificazione. I miei figli che vivono nel Veneto, usufruiscono di prestazioni specialistiche di eccelenza pagando modesti tiket. Il Sud che vive in stato di quasi povertà è costretto a pagarsi la sanità, se vuole sopravvivere. Nel Veneto sceglie il paziente la data per la visita specialistica. Hanno istituito un sistema codificato, se il medico di base non può intervenire, provvede immediatamente a chiamare l'ospedale più vicino che cura la patologia e prenota per l' assistito. Tutto ciò si chiama giustizia e civiltà.

Ringraziamo e salutiamo cordialmente.

Mario Arpaia

PERRINO (M5S): ESPOSTI ALL’AMIANTO, L’ASM STA ABBANDONANDO I 2500 PAZIENTI.

https://giornalemio.it/politica/perrino-m5s-esposti-allamianto-lasm-sta-abbandonando-i-2500-pazienti/

“È gravissimo e inaccettabile quanto si sta verificando relativamente al programma di sorveglianza sanitaria dei lavoratori esposti ad amianto attivo presso l’Ospedale “Madonna delle Grazie” di Matera. Già a luglio scorso avevamo richiamato l’attenzione sullo stallo in cui versava il programma pesantemente fiaccato dalle conseguenze della pandemia.”

E’ quanto scrive in una nota il consigliere regionale del M5S Gianni Perrino che aggiunge:

“Alla nostra interrogazione non è arrivata alcuna risposta ufficiale e ci siamo dovuti accontentare di una nota di ASM che annunciava la ripresa degli screening ad inizio agosto.

Purtroppo questo annuncio sembra essersi miseramente schiantato contro l’amara realtà: a detta dell’Associazione Italiana Esposti all’Amianto ci sarebbero state solamente dieci visite in due mesi e mezzo a fronte di una platea caratterizzata da 2500 pazienti.

È bene evidenziare che si tratta di screening essenziali per evitare l’insorgere di malattie collegate all’esposizione con le fibre di amianto come il tumore ai polmoni.

Le campagne di prevenzione effettuate negli anni scorsi hanno aiutato a diagnosticare precocemente l’insorgere di tumori, permettendo la sopravvivenza dei soggetti colpiti e contribuendo a migliorarne le condizioni di vita.

Riprendiamo con forza l’appello del Presidente dell’Associazione italiana esposti all’amianto, Mario Murgia, sollecitando politici e amministrativi competenti a dare risposte concrete nel più breve tempo possibile.”



Esposti all’amianto, sorveglianza in stallo. E’ saltato anche il sistema di monitoraggio statistico per la pianificazione dei controlli periodici degli ex esposti

L’immotivata quanto improvvisa ed inopportuna interruzione del servizio di sorveglianza sanitaria istituita dalla Regione, ha inevitabilmente leso la fiducia verso l’istituto regionale di tanti lavoratori esposti ed ex esposti i quali, sapendo di essere inseriti nel programma attivo di prevenzione, hanno evitato di sottoporsi di propria iniziativa a visita presso altre strutture sanitarie, perché convinti di essere in follow-up presso l’U.O. di Medicina del Lavoro dell’ospedale di Matera; senza dimenticare che la diagnosi precoce di patologie invalidanti, come il adenocarcinoma del polmone, consente o potrebbe consentite un trattamento meno invasivo e garantire una migliore prospettiva di vita.

Per i motivi suddetti e per quanto riporto nell’articolo, l’AIEA VBA, CHIEDE URGENTEMENTE la convocazione di un tavolo di confronto alla presenza di Sua Eccellenza il Prefetto di Matera al fine di ripristinare il programma di sorveglianza sanitaria.

Esposti all’amianto La sorveglianza è ripresa ad agosto ma solo sulla carta

In due mesi e mezzo solo 10 controlli.

 Con questi numeri programma fallito

di ANTONIO CORRADO

 MATERA - Dieci visite in due mesi e mezzo. Sono i numeri deprimenti e paradossali della sorveglianza sanitaria, sulla platea dei 2.500 lavoratori della Valbasento esposti all’amianto. Una sorveglianza che non c’è sulla coorte  dei lavoratori ex esposti più numerosa d’Europa.

Dopo quasi due anni di stop imposto dalla pandemia, due tavoli regionali improduttivi nella primavera scorsa, l’assessore regionale alla Sanità, Rocco Leone, ha dato enfasi alla ripresa della sorveglianza dai primi di agosto.

Una ripresa che sa di bluff, perché già nelle premesse piuttosto fallimentare. Infatti, si è passati dai numeri a due e tre zeri degli anni antecedenti allo stop del dicembre 2019, a quelli risibili e inutili di oggi. Tant’è che le visite di controllo sono talmente poche, da aver mandato in crisi persino il sistema di monitoraggio statistico delle malattie amianto correlate.

In pratica, si è persa completamente la bussola del monitoraggio, con tanti ex lavoratori esposti che hanno maturato sfiducia e disinteresse verso il programma regionale di sorveglianza, e molti di loro purtroppo si sono ammalati in questi mesi di stop forzato.

La questione è stata sollevata nei mesi scorsi da Mario Murgia, presidente dell’Associazione italiana esposti all’amianto, che si occupa della platea di Valbasento. Oltre a segnalare subito che la ripresa della sorveglianza con questi numeri sarebbe stata fallimentare, Murgia ha chiesto a più riprese un incontro con la Regione e gli organismi sanitari, anche per ricalibrare il protocollo del 2006, magari escludendo dal programma gli ottantenni in buona salute, per concentrarsi sugli ex esposti più giovani, in modo da snellire la platea e ridurre i costi. Una proposta di buonsenso, che Murgia non ha potuto formalizzare, perché nessuno alla Regione lo ha mai convocato.

Improduttiva ed inefficace, è stata anche la richiesta inoltrata al prefetto di Matera, Rinaldo Argentieri, a cui Murgia il lontano 1 luglio scorso aveva chiesto la convocazione urgente di un nuovo tavolo, per ripristinare il vero regime del programma di sorveglianza, non certo questa parvenza di ripresa solo sulla carta.

Un’indifferenza che lascia delusi ed amareggiati, se si pensa che dal 2006 al 31 dicembre 2019, l’attuazione della sorveglianza sanitaria regolare, con cadenza almeno biennale, ha portato al monitoraggio di circa 2.500 lavoratori ex esposti sui circa 7.000 dipendenti delle società operanti nei siti industriali del Basso Basento e delle colline materane; l’esecuzione di circa 12.200 visite mediche; la diagnosi di oltre 70 tumori polmonari in fase precoce; la denuncia all’Inail circa 300 malattie professionali asbesto correlate.

Numeri importanti, oggi sacrificati sull’altare del risparmio economico, a scapito delle vite di questi cittadini. Sì, perché al di là dell’emergenza pandemica, il programma di sorveglianza ha subìto i primi rallentamenti, quando la Regione ha deciso di scaricare sull’Azienda sanitaria materana, i costi della sorveglianza.

«In questi tre mesi -ci ha detto Murgia- nessuno ci ha mai convocati, per riprendere seriamente il discorso; intanto c’è gente che si ammala e muore». Una grave inadempienza, che presto arriverà anche in Parlamento, con un’interrogazione al ministro competente.

Scritto da Mario Murgia vicepresidente nazionale di AIEA   
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