Gent.ma dott.ssa Betti, prof. De Maria,
è encomiabile, necessario il vostro lavoro di documentazione, di cosa
è stato il PCI in Emilia Romagna. Studiato e indagato da mezzo mondo.
Che grande delusione i bolognesi di oggi, infingardi, ma la cosa più triste è
l'indifferenza, la mancanza di reattività. Noi meridionali abbiamo
mille difetti, ma dentro di noi vive la cultura greca, abbiamo
avuto Federico II. Ho settantasette anni, frequento Bologna
dal 1968, ero all'ospedale ortopedico, per un intervento alla spalla
destra, a seguito di una caduta sul lavoro. Il Rizzoli era un convento,
c'erano le suore e le camerate di dieci letti. C'era al mio fianco un
signore gentilissimo di Bologna, Italo Borsari, il padre dell' attuale
Assessore ai Lavori pubblici, una grande amicizia, consolidatasi
nel tempo, ci siamo sentiti per gli auguri al figlio. Che gramde Bologna,
in quei tempi di grandissima solidarietà ed ospitalità. Dalle parti del
Tribunale, trattorie con le tovaglie a scacchi bianche e rosse, il boccale
del Sangiovese, la proprietaria che faceva i tortellini a mano. A San Luca,
sulle colline gustavamo le frittelle calde con la coppa di testa.
Si ballava nelle balere il Rhythm And Blues. C'erano le Case
del popolo, i trasporti pubblici erano gratuiti. Come associazione,
come cittadini siamo interessatissimi, Si. E' uno strumento di lavoro
con i giovani studenti, dovrebbe questo lavoro diventare un esame di
storia e filosofia, si la filosofia di aver reso la vita migliore a tutto
il Paese, un esempio? Nessuno restava indietro, tutti venivano aiutati.
La "Sinistra" è nata in Emilia- Romagna ed è morta in Emilia-Romagna.
Se non ci fosse stato il movimento delle Sardine, oggi alla Regione ci
sarebbe la Lega, come accadde con Guazzaloca, di sedere sula sedia di
Dozza e di Zangheri. Assessore Laudani, Bologna e l'Emilia-Romagna
si sono salvate grazie al retroterra culturale, grazie a quelle foto dei
Partigiani sulla facciata del Comune. Le assicuriamo per esperienza
diretta che, l'indifferenza regna sovrana.