Iscriviti alla Newsletter:
Il Futuro è la Pace
Home Notizie LA GUERRA, LE ARMI IL MIELE DEI PRODUTTORI
LA GUERRA, LE ARMI IL MIELE DEI PRODUTTORI
Domenica 22 Maggio 2022 09:36

IL_DOVERE_DI_FARE_LA_PACE.jpg

dolciando.jpg

Il miele, I/2 Kg è aumentato di un euro, dove la spesa è intelligente, e dove non lo è immaginate il salasso alle popolazioni

 

AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO MARIO DRAGHI

ALLA CONFINDUSTRIA

BEPPE GIULIETTI, PRESIDENTE FEDERAZIONE NAZIONALE DELLA STAMPA ITALIANA

ALLA FILIERA DELL' ALIMENTAZIONE

ALLE COOP

GENTILISSIME/I,

la guerra sta colpendo in modo drammatico, una delle nazioni più deboli, il governo delle larghe intese potrebbe collassare da un momento all'altro. Non esiste la necessaria coesione nazionale. la consapevolezza che l'economia sta precipitando verso il baratro. La politica americana di pieno sostegno all'aumento di armamenti, la politica scellerata dell' Inghilterra verso la Moldavia.Un altro focolaio di guerra per vendere armi a chi si sente minacciato. Una reaziene a catena, una bomba atomica che inizia a fare fumo, una fusione lentissima del nucleo dell' universo che va Dai Balcani alla Polonia. Abbiamo visto di cosa è stato capace Milosevic. I dittatori si muovono tutti allo stesso modo. Sono per nascita paranoici, il sentimento nazionalista è la molla che li tiene svegli notte e giorno,ad elaborare strategie e ad arringare il popolo.

Voglio più armi, miele per le orecchie di Biden e Jonson, E' un attore, gli è facile recitare, la battuta ad effetto non manca. vi difenderò dalla Russia, solo io posso salvarvi. Presidente Giulietti, quella che stiamo vivendo non è stampa libera, la parte del leone la stanno facendo le Rubriche di approfondimento, un martellamento continuo, di pubblicità e notizie raccolte al fronte. Un fronte che non vediamo chiaramente, piazze semivuote e ragazze e ragazzi che spiegano la guerra a chi non l'ha mai conosciuta.

 

Racconta il prof. Barbero di RAI Storia, che un foltissimo battagliane di nazisti ucraini, furono gli ultimi ad abbandonare Hitler, dopo aver decimato migliaia di ebrei, lo stesso faceva Stalin, tra le steppe della Siberia, congelava gli oppositori per meglio scorticarli vivi. Ci sono sensi di calpa enormi tra russi e ucraini. I nazisti delle acciaierie sono un retaggio storico. La guerra stravolge tutti e tutto, dobbiamo fermare gli americani, Biden e Zeleski, per farli trattare con Putin. Un fronte europeo di persone intelligenti e scrupolose. Capi di Stato di esperienza, senza demagogia.  

 

Non dobbiamo pensare di essere in guerra, la parola Pace, è quanto vogliamo e crediamo . Gli ucrani, i politici ucraini sono diventati gli ultrà della parola, come alla stadio. Intolleranti fino all'ossessione di essere i salvatori del Mondo. Gli americani inviando armi gli  lo fanno credere, non è così. La cultura della pace è negli Stati europei, dalla Seconda Guerra mondiale. Scrivete ai giornali, alle televisioni, ribelliamoci alla sola idea che gli ucraini si sono presi cura di noi. Siamo Sovrani, indipendenti. Noi italiani abbiamo avuto il Rinascimento, la nostra  civiltà, duemila anni di storia, dall' Impero romano ai giorni nostri. 

 

GENGIS KHAN: non ci appartiene!
 
All’inizio del Basso Medioevo le steppe della Mongolia erano popolate da una miriade di tribù, di cui è impossibile stabilire l’etnia con esattezza: tutte avevano in comune l’abitudine a fare razzie. Tra il X e l’XI secolo erano giunte in zona, provenienti dal corso superiore dell’Amur (nel nord della Cina), anche alcune tribù mongole, divise in tanti clan, in lotta continua tra loro; spesso queste lotte erano alimentate ad arte dai Cinesi, che pensavano così di tenere divisi quelli che chiamavano “barbari del nord”.
Le terre in cui si insediarono i Mongoli erano abitate nel I millennio d.C. anche dai Turchi. Benché parlassero lingue differenti, Turchi e Mongoli vissero conducendo la medesima esistenza: nomadismo pastorale nelle steppe, caccia e raccolta nelle foreste della Siberia. Per entrambe le etnie la ricchezza consisteva negli armenti (buoi e yak nelle zone di montagna, cammelli nelle province semidesertiche), nelle armature e nei cavalli di tazza ridotta, che erano eccezionali mezzi di locomozione, in quanto resistentissimi alla fatica.
 
 

 

Scritto da Arpaia Mario   
PDF
Stampa
E-mail
 

Aggiungi commento


Codice di sicurezza
Aggiorna