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Mercoledì 25 Maggio 2022 08:03

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IL PROCURATORE GRATTERI

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La ministra Cartabia

Catanzaro, Calabria - Nel mese di maggio una notizia – anzi, più di una – ha riportato l’attenzione mediatica su Nicola Gratteri, procuratore del Tribunale di Catanzaro, che è impegnato nella lotta alla ‘ndrangheta dall’aprile 1989, momento in cui ha iniziato a vivere sotto scorta.

La prima notizia è arrivata lo scorso 4 maggio: Nicola Gratteri non è stato nominato procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, come molti invece si aspettavano, e questo ha rappresentato un segnale destabilizzante. Al suo posto c’è Giovanni Melillo, scelto con 13 voti a favore, che prende il posto di Federico Cafiero De Raho. Melillo era dal 2017 a guida della procura di Napoli; in passato ha lavorato come magistrato addetto al Segretariato generale della Presidenza della Repubblica, poi come sostituto alla Direzione Nazionale Antimafia, è stato capo di gabinetto del Ministro della Giustizia Andrea Orlando nel 2014.

La seconda notizia invece è di appena due giorni successivi: alcune cosche ‘ndranghetiste vorrebbero far saltare in aria il procuratore del Tribunale di Catanzaro. Un insieme di eventi che ha fatto da calamita dunque sulla sua figura, mobilitando anche la società civile in suo favore, che lo scorso 13 maggio è scesa in piazza a Catanzaro sotto la sigla “Scorta civica per Gratteri”. Ma andiamo per gradi.

Perché la mancata nomina di Gratteri a procuratore nazionale antimafia è stata giudicata negativamente da diverse voci? Pesa prima di tutto il mancato riconoscimento al suo lavoro decennale antimafia, la sua esperienza sul campo e il portato di Rinascita Scott, l’indagine e poi maxi processo contro la ‘ndrangheta (tuttora in corso) che da molti è paragonato a quello contro Cosa Nostra nel 1986

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IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO MARIO DRAGHI

AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

 AL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA

 

Il ricordo della morte di Falcone e Borsellino e di tutte le vittime eccellenti, come tutti sanno, fanno parte del Panteon che lo Stato con i suoi massimi dirigenti, ha abbandonato, ogni qualvolta venivano nominati nei momenti di emergenza nazionale, come per Dalla Chiesa. Tutto doveva cambiare in Sicilia, ma tutto, proprio tutto e restare come prima.  Soli, perfino Kossiga si dilettava con il Giudice Ragazzino, facendolo apparire un bambino deficiente...non all'altezza del ruolo. La commemorazione, ha valore solo per i familiari, il resto è il tentativo di far apparire i morti meno morti, nonostante l'autostrada divelta, il palazzo semicarbonizzato.

I giovani, le migliaia di giovani in tutta Italia, cosa credete che abbiano capito della guerra di mafia, sicuramente sanno della Trattativa Stato-mafia, e tanto basta per capire in che Stato viviamo. Far vedere loro la mattanza, dimostra l'incapacità di proteggere i servitori in prima linea, come il Procuratore Nicola Gratteri. Il Procuratore Giovanni Melillo è uscito vincitore, Gratteri non ha perso, ha perso in credibilità ancora una volta dello Stato e la politica,per aver fatto credere... che vorrebbero far credere che la nostra, è la Repubblica che i Costituenti avevano in mente.

Lo Stato non ha fretta, prepara le bare con calma, ne tiene alcune di scorta per l'ultimissimo momento. E' iniziato per il Procuratore Nicola Gratteri il conto alla rovescia? E'preoccupato Presidente del Consiglio,noi si, preoccupatissimi per come sono andate le cose. Lei che ha avuto tutto dalla vita,che non è stato mai esposto a pericoli, deve scrivere al dott.Nicola Gratteri, deve far sentire la presenza dello Stato, con forza, un servitore delle qualità di Falcone e Borsellino. Ministra della Giustizia, con quel suo volto da ragazzina, anche lei ha avuto tanto dalla vita, nessun rischio, mandi una lettera al dottor Gratteri, lo rassicuri con la suo continuo sostegno di ministra, attenta al patrimonio umano dello Stato, assottigliatosi negli anni a causa di una politica senza cuore e senza anima,cinica e bieca, vengono in mente Pier Santi Mattarella e Pio La Torre. Sono un familiare di un giovane di 25 anni, caduto a Brescia in Piazza della LOggia per mano fascista.

Il racconto di Ilda Boccassini dalla stanza n° 30 del Tribunale di Milano e da Palermo, di Lodato da Palermo, di Andrea Purgatori con Atlantide, danno la dimensione di interi apparati dello Stato a libro paga delle mafie, Prefetti, generali dell'Arma,Commissari di Polizia. La mancata perquisizione del covo di Riina, mettono per sempre la cera lacca, sulla terribile e devastante trattativa Stato-Mafia.

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Franco Roberti al Lico Volta di Foggia

Gratteri ha paura e chi non ne avrebbe, visto i precedenti, chi ha espresso solidarietà all'uomo di grandissima esperienza, con i gradi più alti,per le battaglie vinte. Il ministro della Giustizia? No, il Presidente della Repubblica,no, del Consiglio, no, del Senato, no. Quale organo istituzionale ha rassicurato Gratteri.

l'Italia che ha letto i due curriculum, no. 

 

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Giovanni Melillo Procuratore Capo antimafia

Gratteri si deve accontentare della scorta rafforzata, gli hanno allungato la vita...prima o poi cercheranno di eliminarlo ministro Orlando. Come potrà nuotare in un mare di pescecani, con la giustizia dilaniata al suo interno, fatta di correnti, di appartenenza politica, sempre più stretti tra di loro, per salvare una verginità da tempo persa. 

Ci siamo dedicati per venti anni all'antimafia, in Sicilia a Partinico andammo a trovare Giuseppe Casarubbea, memoria storica della mafia, in contatto con lo scrittore Careghino, in America. E' stato doloroso ieri sera vedere ed ascoltare Gratteri da Lilly Gruber, non era lui. Un altra persona è entrata nella sua testa; sa che la politica è lontana, LE "LARGHE INTESE" sono in guerra con l'Ucraina contro la Russia. 

 

 

 

 

 

 

Scritto da Mario Arpaia   
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