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HEROIN( E )
Mercoledì 06 Luglio 2022 06:41

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By Elaine McMillion Sheldon and Kerrin Sheldon

When we started working on this video, we never imagined the impact one person could have on his homeland or the extent to which we would witness that legacy. People from all areas of Ireland and all walks of life would offer to help. “For Seamus, I’d do anything,” they would say. It was witnessing this pride in Ireland’s most famous poet that drove us to make this film. We developed a huge amount of respect for the way that Heaney was able to reach the dinner table of a farmer in the country and captivate crowds at a poetry reading in the city. He seemed to create a bridge between those two worlds. As filmmakers, we strive to achieve the same.

GENTILISSIME/I,

Ieri sera abbiamo visto su Netflix, il documentario in oggetto, sapevamo e l'abbiamo trovato per parlarne con voi. Nel libro "MORTI per disperazione" di Anne Case e Angus Deaton, edito da Il Mulino: << Noi americani siamo riluttanti a riconoscere che la nostra economia favorisce le classi istruite e penalizza gli altri. Ma questa è esattamente la situazione, l'impoverimento dei meno istruiti abbia portato alla perdita di centinaia di miglia di vite, anche se l'economia ha prosperato e il mercato azionario è salito alle stelle>>.

L'aspetto interessante del docufilm è la solidarietà tra tre donne, donne forti e determinate che hanno capito cosa significa morire per strada, prucurarsi la morte con un overdose. La nostra società, la politica cinica e sorda a qualsiasi richiamo, è voltata dall' altra parte, a vedere chi ha avuto e continua ad avere. Assente completamente nel dibattito pubblico, chiusa in una torre di avorio, osserva il trend dei votanti ridotti al 40%. Tutto ciò significa che non sceglie ,non propone, è paralizzata dai veti incrociati, in una guerra senza esclusione di colpi. Politici e tecnici con i volti delle Sfingi, fanno finta di governare,di interessarsi al destino dei più deboli, dei meno protetti, degli ultimi. Analizzate la riforma della giustizia, doveva essere una rivoluzione...I carcerati, le carceri sono piene di spacciatori e tossici, invece di depenalizzare, continuano ad incatenarli al loro destino. Morti che camminano a 40° all'ombra in celle superaffollate. Il PNNR, quanti soldi destina al rinnovamento delle carceri. Si invoca ancora la Società civile, la quale da tempo è evaporata per il cambiamento climatico...Non esiste più, si è arresa, sconfitta, dispersa ed umiliata. Provate a scrivere ad un politico, nessunovi risponderà, non hanno il coraggio di don Abbondio, hanno la pelle dell' elefante, parlano tra di loro una lingua a noi sconosciuta. 

Delle tre donne valorose, una è capo dei Vigili del Fuoco, i Vigili prestano la loro esperienza e salvano centinaia di tossicodipendenti in fin di vita, la loro peculiarità è la velocità con la quale intervengono, è emozionante vederli all'opera, abituati come siamo a vederli salvare in mare in terra , appunto chi sta perdendo la vita a prescindere. Sono da oltre cinquanta anni un documentarista, su Youtube tantissimi lavori. Sono particolarmente ogoglioso, ho studiato la fotografia, ho stampato il bianco/nero, ho studiato il cinema e il montaggio, i tempi giusti di ripresa, le luci e i controluce. Il fascino del docufilm è grande, la realtà, la verità senza manipolazioni. Il nostro Paese così comè, è morto da tempo, venti anni che i capi partito scelgono i nostri rappresentanti in Parlamento, nonostante ciò tutto passa a colpi di fiducia. 

La guerra alla droga non è mai finita e negli Usa il consumo è entrato in una nuova fase, dilagando tra la popolazione bianca e disoccupata delle piccole città come anni fa aveva fatto tra quella di colore nei ghetti delle metropoli. Questa crisi è raccontata in un città del West Virginia detta la capitale delle overdosi americane attraverso tre personaggi: una donna del corpo dei pompieri, a favore dell'impiego di Naloxone per salvare chi è entrato in overdose; una giudice che si occupa dei casi dei tossicodipendenti, tra riabilitazioni, libertà vigilate e ritorno alla criminalità; e una volontaria che la notte distribuisce pasti e cerca di riportare verso il rehab chi ha ripreso a drogarsi.

Elaine McMillion Sheldon è una cineasta documentarista americana, nota per il suo documentario Heroin, per il quale ha ricevuto la nomination all'Oscar per il miglior cortometraggio documentario con il marito Kerrin Sheldon al 90 ° Academy Awards.

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Nascita: 1988 (età 34 anni), Abingdon, Virginia, Stati Uniti

Coniuge: Kerrin Sheldon (s. 2013)

Istruzione: Emerson College

Luogo del matrimonio: Virginia Occidentale, Stati Uniti

Premi: World Press Photo Award per le produzioni interattive, ALTRO

Candidature: World Press Photo Award per le produzioni interattive

Secondo le recenti regole del Accademia delle arti e delle scienze cinematografiche (AMPAS), un cortometraggio documentario è definito come un film di saggistica "che tratta in modo creativo di argomenti culturali, artistici, storici, sociali, scientifici, economici o di altro tipo".[2] Può essere fotografato nell'evento reale, o può impiegare rievocazioni storiche parziali, filmati d'archivio, immagini fisse, animazioni, stop-motion o altre tecniche, purché l'enfasi sia sui fatti e non sulla finzione. Deve avere una durata non superiore a 40 minuti e deve essere rilasciato durante un periodo di ammissibilità speciale che può variare di anno in anno, ma generalmente inizia il mese di ottobre dell'anno precedente e termina a settembre dell'anno di aggiudicazione. (Questa idoneità è diversa dalla maggior parte delle altre categorie di premi Oscar che includono solo film distribuiti tra gennaio e dicembre dell'anno di assegnazione.) Anche l'uscita del documentario deve avvenire entro 2 anni dal completamento del film e ci sono anche regole che regolano la formattazione dell'audio e video utilizzato per produrre ed esporre l'immagine.

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Inoltre, per essere idoneo il film deve soddisfare uno dei seguenti criteri:

  • completare una proiezione pubblicitaria di almeno 7 giorni in entrambi Contea di Los Angeles, California o ovunque New York City prima di essere rilasciato in altri luoghi non teatrali come DVD o tv; o
  • indipendentemente da qualsiasi mostra pubblica o uscita non teatrale, il film deve aver vinto un premio di qualificazione a un festival cinematografico competitivo, come specificato dall'Accademia; o
  • vincere una medaglia d'oro, d'argento o di bronzo nella categoria Documentari del Concorso Academy's Student Academy Award.

Il film deve essere proiettato tutti i giorni per 7 giorni, aperto al pubblico con ingresso a pagamento e deve essere pubblicizzato in una delle principali circolari della città durante la sua corsa, con orari di proiezione inclusi. Inoltre, il film deve essere proiettato almeno una volta durante ogni giorno della sua corsa di qualificazione. non mi piace il Miglior documentario premio, il cui regolamento prevede che almeno una proiezione inizi tra mezzogiorno e le 22 ora locale di ogni giorno della manche di qualificazione, non ci sono restrizioni sull'orario di inizio di qualsiasi proiezione. Il film deve avere una narrazione o un dialogo principalmente in inglese o con sottotitoli in inglese e deve essere l'insieme di un'opera originale. Le modifiche parziali di opere più grandi e gli episodi di film serializzati non sono ammissibili.

Le regole di ammissibilità per gli anni precedenti potrebbero essere state diverse da queste.

Processo di nomina

Il Documentary Branch dell'Accademia vota prima per selezionare dieci immagini per la nomination preliminare, dopodiché viene condotto un secondo turno di votazione per selezionare i cinque documentari nominati. L'intero membro dell'Accademia voterà quindi per uno di questi cinque per l'Oscar. Possono essere nominate per il premio un massimo di due persone coinvolte nella produzione del documentario, una delle quali deve essere il regista accreditato del film. Un produttore può anche essere nominato, ma se viene accreditato più di un produttore non regista, l'Academy Documentary Branch esaminerà i produttori per selezionare quello che ritengono sia stato più coinvolto nella creazione del film.

Scritto da Mario Arpaia   
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