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Il potere delle persone può ottenere risultati incredibili
Giovedì 07 Luglio 2022 11:20
Il potere delle persone può ottenere risultati incredibili, e questo esempio lo dimostra... Questa settimana, il Parlamento europeo ha votato in modo schiacciante a favore della Legge sui servizi digitali: il primo importante tentativo fatto finora per tenere a freno Big Tech. Avaaz, insieme ad altre straordinarie organizzazioni della società civile, ha avuto un ruolo determinante per raggiungere questa vittoria. 

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2020: I Social media contro la democrazia e la salute pubblica

La diffusione del Covid-19 in tutto il mondo è andata di pari passo con quella della disinformazione e le teorie del complotto. I nostri ricercatori hanno pubblicato un'indagine unica che mostrava come Facebook fosse l’epicentro della disinformazione sul Covid. Lo stesso giorno, Facebook annunciò che avrebbe finalmente indirizzato chiunque fosse stato esposto a disinformazione sul Covid verso informazioni verificate sul sito dell'Organizzazione mondiale della sanità. E’ stata la prima volta in assoluto che Facebook ha fatto qualcosa del genere!

Politico ha scritto: "Il punto è che non è stato il governo più potente del mondo a costringere Facebook a riconoscere i problemi della sue politiche: è stata Avaaz, l'organizzazione di campagne..."

E non ci siamo fermati qui! Con un’altra indagine abbiamo mostrato come l'algoritmo stesso di Facebook fosse diventato una minaccia globale per la salute pubblica. Abbiamo reso note le nostre scoperte su tutti i media e le abbiamo presentate direttamente alle autorità dell'UE e degli Stati Uniti.
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Il 2020 è stato anche l'anno delle elezioni presidenziali americane. Un anno prima del voto, avevamo già mostrato come su Facebook circolasse più disinformazione che nei tre mesi precedenti alle elezioni del 2016! Abbiamo assunto un team di ricercatori statunitensi e abbiamo prodotto oltre 40 inchieste sulla dilagante disinformazione, odio, violenza ed estremismo che si stavano diffondendo online, spingendo Facebook ad agire su molte reti che diffondevano contenuti pericolosi a milioni di persone.

Finalmente a ridosso delle elezioni, Facebook ha messo in atto misure di emergenza, per limitare la disinformazione diffusa costantemente da molte delle pagine che avevamo identificato. Questo ha complicato la vita a chi spargeva bugie e odio per influenzare il voto.
 
Ma subito dopo le elezioni, Facebook purtroppo ha ritirato alcune delle misure che aveva messo in atto! Ed è stato un disastro. Uno tsunami di disinformazione, secondo cui le elezioni erano state truccate, ha inondato i social media americani.

Abbiamo indagato su molte delle reti che hanno reso virali queste bugie e una delle più grandi che abbiamo denunciato, legata all'ex capo stratega di Trump, Steve Bannon, è stata bandita da Facebook per aver diffuso false dichiarazioni sulle elezioni.

Ma il danno era fatto. Il 6 gennaio, manifestanti convinti che le elezioni fossero state truccate hanno preso d'assalto il Congresso degli Stati Uniti.
 
I nostri ricercatori in pochi giorni dimostrarono come Facebook fosse stato utilizzato per alimentare la violenza. Il nostro rapporto è stato riportato da una miriade di testate, dall'Associated Press al TimeWashington Post, e altre, a inoltre la nostra ricerca è stata citata più volte nell'udienza parlamentare in cui Zuckerberg e altri dirigenti di aziende tecnologiche hanno testimoniato.

2021 e oltre: verso un "Accordo di Parigi per Internet"

Ormai non c'era più alcun dubbio che la disinformazione fosse una seria minaccia. Ma non avevamo ancora le leggi di cui avevamo bisogno. Fino a che è arrivata un'opportunità: l'UE stava sviluppando la legge sui servizi digitali, una nuova legge per disciplinare la tecnologia digitale. Abbiamo cominciato a incontrare uno dopo l'altro i politici coinvolti, e abbiamo fatto pressione e sostenuto che questa legge dovesse incentrarsi sulla responsabilità delle piattaforme per i danni creati dai loro algoritmi. E lentamente l'idea ha iniziato a prendere piede.
 
Non ci siamo arresi: abbiamo partecipato a ogni singola riunione, evento o videochiamata portando i nostri risultati e pubblicando sempre più prove che denunciavano l'inefficacia delle misure prese dalle piattaforme. Abbiamo persino organizzato una grande conferenza sulla disinformazione, che ha riunito alcuni dei più influenti politici dell'UE e dirigenti di Facebook e Twitter per sostenere la nostra causa!

Nonostante le frenetiche pressioni delle piattaforme social, le cose hanno cominciato a muoversi a nostro favore. Ma ancora non c'eravamo, quindi per mostrare il sostegno dell'opinione pubblica, abbiamo commissionato un importante sondaggio che ha rilevato che l'83% delle persone in Germania, Francia, Italia e Spagna voleva che le piattaforme cambiassero i loro algoritmi, se si fosse scoperto che amplificavano contenuti dannosi. Abbiamo persino consegnato ai politici messaggi dai membri di Avaaz da tutta Europa in dei bellissimi libri rilegati!!

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E poi, dopo anni di lavoro, mesi di trattative e lo sforzo finale di oltre 16 ore di discussioni ininterrotte a Bruxelles, è successo: funzionari e politici hanno trovato un accordo per questa legge storica che ritiene le piattaforme responsabili dei danni causati dai loro algoritmi.

Ecco cosa farà la legge quando entrerà in vigore:
  • Disintossicare l'algoritmo → piattaforme online, come Facebook, dovranno assumersi la responsabilità dei danni che causano alle nostre società, ad esempio del modo in cui i loro sistemi facilitano la diffusione di disinformazione, messaggi d’odio e contenuti tossici su Internet.
  • Aprire la scatola nera → consentirà a revisori indipendenti, ricercatori e società civile di mettere sotto la lente di ingrandimento le loro azioni e scoprire gli illeciti.
  • Forti sanzioni → le piattaforme saranno soggette a multe fino al 6% del loro profitto globale se non rispettano le regole (avete capito bene, parliamo di miliardi di euro!)
  • Un passo avanti verso l'eliminazione delle pubblicità traccianti → sarà proibito l'utilizzo di dati sulle nostre convinzioni politiche o il nostro orientamento sessuale per indirizzarci con annunci pubblicitari e sarà totalmente vietato l'uso di dati per mostrare pubblicità ai bambini.
Questo è un enorme passo avanti per il futuro di Internet e della democrazia. Potrebbe essere il punto di svolta per aiutarci a ripristinare il sogno di un Internet che ci renda più connessi, più informati e più responsabili come cittadini. Di un internet che è PER NOI e non CONTRO DI NOI.
RE UPLOAD Eu media

Siamo stati in prima linea in questa lotta insieme a un incredibile rete di organizzazioni, ricercatori, informatori e, sì, politici. Ma cambiare il modo in cui operano queste enormi aziende non avverrà dall'oggi al domani. Il nostro movimento celebrerà questa enorme vittoria e continuerà a lottare per l’Internet di cui il mondo ha bisogno e che ci meritiamo.

Con profonda gratitudine per essere parte di questo sforzo storico per creare un futuro migliore per tutti noi,

Luca, Sarah A, Nadia, Rosie, Joana, Luana, Rebecca, Fadi, Christoph, Antonia, Nate, Barbara, Mat, Banafshe, Giulia, Isabella, Manou, Gizem, Adela, Ine, Mo, Ana, Fra, Marco, Ruth, Christine, Nick, Vanessa, Kaitlin, Andy L, Lily, Luis, Arber, Steve, Sam, Camille, Chase, Martyna, Alice, Samir, Pascal, Ahmed, Fey, Mike, Mario, John, Sarah M, Leon, Aloys, Chris M, Daniel, Julie, Luciana, Chiara, Muriel, Will, Raul, Jameelah, Patricia, Andrew S, Nell, Bert....e tutto il team di Avaaz

 
Scritto da Avaaz   
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