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Cosa ne sarà di donne e minoranze
Martedì 30 Agosto 2022 10:15

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Cosa ne sarà di donne e minoranze nell’Italia di Giorgia Meloni
Il futuro che si prospetta per le donne e le minoranze con un governo di estrema destra non è dei migliori. Il programma di Fratelli d’Italia e di Giorgia Meloni dimostra che il genere non è affatto garanzia di una gestione del potere non ostile alle donne.
A cura di Jennifer Guerra

GENTILISSIME/I,

le prime a pagare saranno le donne, le destre sono per l'uomo forte, dobbiamo batterci prima di tutto contro la stampa di regime, che sostiene il ritorno del passato. Berlusconi, Tremonti, Rita Dalla Chiesa, in un collegio blindato della Puglia, la figlia del grande Generale,quali i meriti, mandato a morire senza pietà in Sicilia. C'è aria di restaurazione,  hanno infierito sulla memoria di Falcone e Borsellino.

Il direttore della Stampa,Massimo Giannini, il figlio di Eugenio Scalfari, apertamente schierato con le destre. Giuseppe Conte, odiato ed emarginato dal dibattito politico, accusato di aver fatto cadere Draghi, ingiustamente, a farlo cadere sono stati Forza Italia, la Lega e Fratelli d' Italia. Ignorato da Draghi ne chiedevano il sostegno. La Tv la 7 è del Corriere della Sera, di Cairo, dalla mattina bombardano gli elettori, con i sondaggi, per influenzarne il voto, al punto che la Meloni, chiama il Quirinale per avvertirli che se vince, sarà lei la Presidente del Consiglio. Ricordatevelo, Tremonti disse che con  la cultura non si mangia. Ci sentiamo umiliati, angosciati, pensiamo al clima di scontro nel Paese, le leggi per distruggere i diritti acquisiti. Tremonti è un vero dinosauro della politica, fuori del tempo, è uno che fa male.

Il presidente della Repubblica deve intervenire sull' uso sconsiderato delle telivisioni, la par condicio con i Cinque stelle non esiste, dovrebbe interessare al Pd, una forza di opposizione che in modo naturale si allei con  il centro-sinistra. Pensiamo ai rischi che corre la Costituzione, vogliono eleggere direttamente il Presidente della Repubblica, con il sistema maggioritario.  La legge elettorale, un capolavoro di Rosati, favorisce le vaste alleanze, un obrobrio targato Pd. La festa dell' Unità a Bologna era l'occasione per interessanti dibattiti con politici anche europei. Una festa dell'antifascismo, con i sindacati e l'Ampi.  Il grande rischio  è la diserzione del voto, escogitate qualcosa per portare la gente ai seggi come fecero le sardine. L'Emilia Romagna stava passando alla lega, nonostante i santoni del centro-sinistra, fu un miracolo dettato dalla paura. Poteva sucedere come per la Bertolini e Guazzaloga. Abbiamo conosciuto da vicino Merola e Lepore. Ci eravamo impegnati a gemellare Bari e Bologna per la strage alla stazione, non ci fu verso di tenere la cerimonia a Bologna, tenere insieme un ricordo nella sala consiliare, mentre Letta ha candidato il recordman delle presenze in Parlamento, Pierferdinando Casini. Il nuovo che avanza e il nuovo che cercano  di retrocede, Giuseppe Conte.   Vincono le coalizioni larghe, avevamo suggerito il Labur di tipo inglese, una sinistra progressista europea, ma la visione del seminarista Letta, lo ha impedito. Conte prosegue la campagna elettorale in treno, ieri era a Vicenza, a Foggia, incontrerà i suoi conteranei il Il giorno 10. Una campagna sobria, consapevole di aver lavorato bene e seriamente da Presidente del Consiglio.



 La più convulsa e sconfortante campagna elettorale di sempre è appena cominciata. In questa fase sembra che l’unica cosa che conta, anche a causa della legge elettorale che favorisce le grandi coalizioni, siano i nomi delle alleanze, i ricatti, le condizioni. Capire cosa propongono i partiti per il futuro è diventato assai difficile. Se è vero che l’effettiva validità dei programmi elettorali è molto limitata una volta conquistato il seggio, restano comunque un buon indicatore più ideologico che pratico.Nei giorni scorsi, sui social, è circolato il programma che Fratelli d’Italia presentò nel 2018 e che è ancora linkato sul sito del partito. Qualcosa cambierà di sicuro, ma quel testo, se integrato al più recente documento Appunti per un programma conservatore, dà comunque l’idea di come sarà l’Italia del futuro in un eventuale governo Meloni. Un governo che, pur avendo una donna alla guida, proprio per le donne e le minoranze si prospetta tutt’altro che favorevole.Nel 2018, la priorità di Fratelli d’Italia era il "più imponente piano di sostegno alle famiglie e alla natalità della storia d’Italia". Un proposito ambizioso e senz’altro urgente, che però riflette la concezione nativista e conservatrice di Giorgia Meloni. La famiglia ideale – ovviamente italiana – che emerge dagli Appunti è un sistema di welfare a costo zero per lo Stato, che serve sostanzialmente a fare figli che un domani paghino le tasse. L’unica figura che si identifica con la famiglia è la "madre", citata mille volte senza che ci sia un accenno alle politiche della paternità.continua su: https://www.fanpage.it/politica/cosa-ne-sara-di-donne-e-minoranze-nellitalia-di-giorgia-meloni/
https://www.fanpage.it/

Scritto da Jennifer Guerra-Arpaia Mario   
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