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L'ANNO DEL FASCISMO
Mercoledì 05 Ottobre 2022 10:08

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L'autentico amore di se e l'amore per gli altri conicidono

(alexander Pope)

Un singolare paradosso: la gente, quando agisce, pensa solo al più gretto interesse personale, ma al tempo stesso è più che mai condizionata nel suo comportamento dagli istinti di massa. E ora più che mai gli istinti di massa sono divenuti insensati ed estranei alla vita.  Walter Beniamin, strada a senso unico

Ora opposizione in parlamento e opposizione nelle piazze, in difesa dei diritti faticosamente conquistati

 

“I fascisti spuntarono pochi minuti prima delle due, protetti dal botto dei petardi nelle vie e nei cortili, mentre i balli erano ripresi dopo il brindisi. Da dentro giungevano le note morbide e i versi innocenti di Abat-jour, ma un colpo di pistola nella strada fermò la musica. ‘Aprite, o sarà peggio.’ Con centocinquantun bossoli per terra finiva la prima notte di gennaio e cominciava il 1922 italiano, l’anno del fascismo.”
Nei mesi bui che conducono alla dissoluzione dello Stato liberale Mussolini, con la sua concezione tragica e spettacolare della vita, incrocia lo spirito del tempo: la politica viene ridotta alla sua dimensione fisica, la ritualità soppianta la cultura. Attorno, un cielo vuoto di stelle spente, in un mondo politico in disfacimento incapace di leggere la società in trasformazione, frastornato dall’eco mondiale della rivoluzione bolscevica e dalla suggestione contagiosa che il mito della Russia irradiava da San Pietroburgo.
Lo Stato liberale italiano sembrava esausto e non lo sapeva, incapace di fronteggiare i nuovi fenomeni sociali e politici, come se non rientrassero più dentro le sue categorie antiche. Il re è solo. Tocca a lui riempire la scena istituzionale, Capo per grazia di Dio e volontà della nazione di uno Stato che si frantuma venendo meno ai suoi impegni costituzionali, e giorno dopo giorno si arrende alla furia fascista che lo incalza per soppiantarlo.
Ezio Mauro racconta l’anno decisivo della frattura tra due epoche: dopo la guerra, davanti al potere declinante delle dinastie, c’è in Italia l’impeto crescente, violento, del nuovo movimento fascista. È già un potere?

GENTILISSIME/I,

ieri sera era ospite di Lilly Gruber, Ezio Mauro per presentare il suo ultimo libro, siamo nell'anno della marcia su Roma, Mussolini arrivò da Milano in vagone letto, lo accolsero migliaia di scalmanati fascisti che attraversarono l' Italia fino a Roma, massacrando e uccidendo gli oppositori, i segretari di sezione socialisti. Il fascio littorio è il simbolo insieme alla camicia nera, nera come l'anima di chi la portava. Il fascismo ha privato il paese di venti anni di libertà, precipitandolo in una guerra dall' esito scontato. la follia di conquistare il Mondo. Il fascismo non è finito con il 25 aprile 1945, il fascismo ha permeato milioni di coscienze, parte di nostalgici oggi sono al governo, aspettiamo di capire se criticheranno la marcia su Roma e festeggeranno la Resistenza dalla quale è nata la Repubblica, cosa diranno dell' l'uccisione di Matteotti, dei fratelli Rosselli, degli antifascisti perseguitati e mandati nelle colonie penali insieme ai gay. 

 

Vigilare sui diritti, in particolare sull' aborto,nelle Regioni dove governa Fratelli d'Italia, non arriva la pillola RSU e mancano i medici abortisti. Sono segnali preoccupanti. L'opposizione, il Movimento Cinque stelle, deve strutturarsi in partito con la segreteria nazionale, quella regionale e provinciale. Gli eletti devono stare in stretto contatto con le associazioni, con la società civile,deve nascere  una rete degli iscritti al partito, che faccia informazione, indirizzi la solidarietà, gli ai aiuti ai più deboli, ai poveri, ai disoccupati, ai sottoccupati, ai disperati. I Cinque stelle si sono dichiarati la sinistra che mancava al paese, deve dare risposte a chi le scrive, a chi chiede attenzione, a chi denuncia soprusi; abbiamo una società troppo disuguale, è necessario distribuire le poche risorse prima agli esclusi, impegnarsi tutti per la modernizzazione delle carceri, cinquanta suicidi in un anno. La collaborazione con Libera di don Ciotti è fondamentale, è in tutto il territorio nazionale. Ha grande esperienza e credibilità, dobbiamo sporcarci le mani, non siamo radicalscic, presidente Giuseppe Conte. 

 

 

 

 

 

Scritto da EZIO MAURO-MARIO ARPAIA   
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