Giovedì 02 Marzo 2023 09:08 |
GENTILISSIME/I, coincidono la cerimonia per ESTERINA ZUCCARONE e l'elezione Elly Schlein alla segreteria del Pd, il regalo più bello: la rivoluzione culturale, ci riappropriamo del passato e della storia della sinistra. Ripartiamo dal 25 aprile 2023. Paralizzati per anni dal vuoto assoluto, dai ricatti e dai dispetti di un gruppo dirigente, per la maggior parte fatto da persone senza carisma e capacità organizzative. L'arrivo di una donna, una novità, sicuramente porterà i frutti sperati. La sinistra radicale senza compromessi, il lavoro, la disoccupazione, la povertà, il salario minimo, l'immigrazione, le guerre, la scuola, l'ambiente con la difesa del suolo, i disastri ambientali ed industriali causati dall' incuria dell' uomo, la raccolta differenziata, con l'abolizione dei cassonetti nelle strade. Per molti di noi che sono nati in una sezione del PCI, che hanno vissuto la tragedia del Cile e dell' Argentina, che hanno pianto per il romantico e sognatore Che Guevara, per noi che giriamo i dischi degli Inti-iLLimani, la sinistra è la seconda pelle, le disuguaglianze e la povertà sono insopportabili ingiustizie. Una patrimoniale è indispensabile, dobbiamo batterci. Un campo largo dove tutti possono parlare, esprimere il loro pensiero e poi la sintesi e la realizzazione del progetto. Siamo uomini e donne libere, abbiamo conosciuto la guerra civile, lo stragismo, i tentativi di golpe, le mafie che non perdonano, chiediamo più sicurezza, chiediamo che i migranti tutti vengano salvati prima che le carrette del mare si dissolvano. Tornino le ONG, sono indispensabili, la moria di mamme giovanissime e bambini è straziante. Il Sud agricolo ha bisogno di manodopera, non nascono più bambini, una società irremediabilmente vecchia e senza futuro. Forza Elly, fatti valere, ognuno di noi farà la propria par IL SINDACO DI TORINO STEFANO RUSSO Buongiorno, su indicazione del Presidente del Consiglio Comunale Francesco Sicari si comunica che, la Commissione Toponomastica, riunitasi in data 14 maggio u.s., ha espresso parere favorevole circa l' l'accoglimento della richiesta di intitolazione di un sedime generico alla prima donna editor dell’industria cinematografica italiana “Esterina Zuccarone." Considerato, inoltre, che non è stato indicato , nella Vs primaria richiesta datata 07/09/2018, il sedime prescelto per l'intitolazione, si è provveduto , cosi come previsto dal Regolamento per la Toponomastica della Città di Torino, all'inserimento nel "Registro d' Attesa delle denominazioni" . Sarà cura degli Uffici preposti provvedere alla definizione dell'iter amministrativo conseguente non appena in possesso dell'informazione relativa al sedime individuato. Rimaniamo a completa disposizione per ogni chiarimento in merito. Cordialmente, La Segreteria. Nella Giovinazzo Segreteria Presidente del Consiglio Comunale Piazza Palazzo di Città, 1 - 10122 Torino tel. 011.01122500 Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. Gentilissime/i, con la presente si comunica che è stata fissata la data delle cerimonie di intitolazione delle due porzioni di area verde site in piazza Adriano, Circoscrizione 3.
Il giorno venerdì 31 marzo 2023 si svolgerà: - alle ore 9,30 la cerimonia di intitolazione della porzione a nord a ricordo di Esterina Zuccarone, pioniera dell'industria cinematografica italiana; - alle ore 11,30 la cerimonia di intitolazione della porzione a sud a ricordo di Alda Croce, scrittrice e ambientalista.
Cordiali saluti. Stefano Re ________________________ Servizio Consiglio Comunale Ufficio Cerimoniale e Toponomastica Piazza Palazzo di Città, 1 - 10122 Torino tel. 011.011.24012 - fax 011.011.23277
Una ricerca dei bambini della scuola elementare don Bosco di Foggia https://www.youtube.com/watch?v=OKUBvIE56Lc INTERVISTA A ESTERINA ZUCCARONE https://www.youtube.com/watch?v=dVL2n9xtkjY ESTERINA ZUCCARONE PIONEER OF CINEMA - PDF Esterina Zuccarone è nata a Foggia, nel sud Italia, in una famiglia di sette figlie e un figlio. Nel 1912 la sua famiglia si trasferì a Torino, unendosi al flusso migratorio dal Sud al Nord Italia che, in quegli anni, coinvolse molte persone. Il passaggio da una società rurale a una industriale ha permesso a Esterina di crescere con modelli femminili più emancipati, a partire dalle sorelle maggiori che, nel nuovo ambiente urbano, hanno deciso di lasciare la casa per trovare lavoro (de Mirò d'Ayeta 2007, 229 ). In particolare, una delle sue sorelle iniziò a lavorare in una delle numerose fabbriche tessili locali, permettendo alla giovane Esterina di familiarizzare con abilità come la precisione, il senso delle proporzioni e l'attenzione ai dettagli, necessarie per produrre capi di buona qualità ed eleganti.
A Torino la giovane fu testimone dello sviluppo della vita moderna ed entrò in contatto con le ultime innovazioni tecnologiche dell'epoca: auto e ferrovie, grammofoni e autobus, macchine fotografiche e macchine da cucire, solo per citarne alcune. C'era anche l'emergente industria cinematografica, un settore che si avvaleva dell'abilità manuale delle sarte per lo sviluppo, la stampa e il montaggio dei film, permettendo a molte donne di entrare in contatto con l'affascinante mondo del cinema: il suo fascino, le sue storie, le sue magnifiche ambientazioni — e, di conseguenza, immaginare nuove aspirazioni e modi di vivere (de Miro d'Ayeta 230). Nonostante le resistenze del padre, da tipico uomo conservatore del sud Italia, anche Esterina divenne sarta a dodici anni. Qualche anno dopo, a quattordici anni, trova lavoro presso La Positiva, la sezione sviluppo e stampa della Itala Film di Giovanni Pastrone. Come ha osservato Esterina a proposito del suo lavoro in quei primi anni: Il lavoro era duro, dodici, quattordici ore di lavoro e la paga era bassa. Che ero brava lo capirono subito, a diciassette anni ero la capo reparto di una bella squadra di dieci uomini e tutti mi davano retta! [Trad.: Il lavoro era duro, dodici, quattordici ore di lavoro e la paga era bassa. Capirono subito che ero bravo, così a diciassette anni ero capocannoniere di una bella squadra di dieci uomini e tutti mi davano retta!] (Cossu 2008, 21). Esterina dimostrò fin dall'inizio una notevole intelligenza pratica: ricevette numerosi premi di produzione e fu presto assegnata a una Moviola per lavorare al montaggio cinematografico. Non le piaceva molto il lato più spettacolare e glamour del cinema; i suoi interessi principali erano negli aspetti tecnici e fisici. In un'intervista con lei prima di morire, nell'ambito del documentario La storia di Esterina (Milli Toja, 1995), ci racconta che come operaia specializzata conosceva perfettamente proiettori e altre apparecchiature e ne seguiva l'evoluzione tecnologica nel tempo. Negli anni '20 Esterina sviluppa anche una coscienza politica, partecipando allo sciopero delle redattrici in piazza Vittorio Veneto a Torino (De Mirò d'Ayeta 231). Dopo la prima guerra mondiale il cinema italiano entra in crisi: la nascita dell'UCI (Unione Cinematografica Italiana), organizzazione che raggruppa la maggior parte delle case di produzione italiane, finisce per assorbire Itala Film, con Roma che progressivamente sostituisce Torino come “città del cinema” nazionale. Come afferma Esterina nel documentario di Toja, ha faticato ad accettare questo cambiamento perché significava che un futuro importante per il cinema torinese era impensabile. Ciò nonostante, Esterina continuò la sua attività professionale in quella città. Divise il suo impiego tra La Positiva e la FERT (Fiori Enrico Roma Torino), società costituita nel 1919, che, insieme a La Positiva, passò sotto il controllo di Stefano Pittaluga nel 1925. Alla FERT, affinò ulteriormente le sue capacità tecniche, conobbe e ha lavorato con uno dei fondatori di Arri, disegnatori e fornitori di attrezzature cinematografiche, e, con l'avvento del cinema sonoro, si è specializzato nella sincronizzazione sonora (de Mirò d'Ayeta 232). Nonostante lo scoppio della seconda guerra mondiale, Esterina non smise di lavorare e, in quel periodo, iniziò a dare lezioni di montaggio a un giovane Franco Cristaldi, futuro produttore e montatore di Nuovo Cinema Paradiso (1988). Dopo la fine della guerra, il nuovo proprietario della FERT, Catalucci, smantella gli studi torinesi per trasferirli a Roma. Esterina e altri operai costituirono una cooperativa per continuare la loro carriera, ma a causa di difficoltà economiche l'azienda fu costretta a chiudere nel 1951. Rimasta disoccupata, Esterina trovò lavoro nella fabbrica di automobili FIAT. Poco dopo, l'azienda ha deciso di creare un dipartimento cinematografico destinato alla produzione di documentari e pubblicità per promuoversi. Esterina fu chiamata a progettare e organizzare questo nuovo settore. Qui ha coordinato i lavori commissionati a registi come Alessandro Blasetti, e ha conosciuto personalmente Walt Disney, che si è complimentato con lei per le sue capacità e competenze, come ricorda nel documentario del 1995. |
Scritto da Mario Arpaia |