Venerdì 12 Maggio 2023 08:44 |
Emergenza casa, la protesta delle tende arriva anche a Bologna e porta la firma del collettivo Cambiare Rotta, davanti al rettorato in via Zamboni. Il programma per ora prevede attività sociali e un'assemblea aperta. Sono arrivati proprio nel giorno in cui il sindaco Matteo Lepore, in un'intervista a Repubblica, ha affrontato la questione, esordendo con un “Noi le tende ancora non le abbiamo” quasi profetico. Limitazioni ai B&B, appartamenti privati inutilizzati da rimettere sul mercato con la garanzia del Comune e autorecupero, oltre alle richieste di nuovi studentati pubblici da Governo e Regioni e il passaggio di aree demaniali ed ex caserme abbandonate alle amministrazioni, per costruire case popolari e alloggi per studenti, i punti principali toccati dal sindaco. Il collettivo è critico e rilancia aderendo allo sciopero generale del 26 maggio. GENTILISSIME/I, le sinistre che hanno governato i grandi Comuni d'Italia, lasciano gli studenti nelle tende. L'ultima difesa, gli ultimi maosti a presidiare i luoghi che una volta erano gli avamposti degli studenti del Dams. Via Zamboni sotto le Torri, tutti compagni impegnati a dare il sangue per il Partito. A friggere chili e chili di frittellei con olio di soia, per il bene di chi? Per scrivere la storia della COOP e dell' UNIPOL. Il Partito dei lavoratori,senza lavoro, si scelsero per coprirsi dal freddo l'Eskimo, un pezzo di stoffa grigioverde,con la pelliccetta sintetica, senza fodera, eravamo proletari, figli di proletari. Cristo si fernò a Eboli, capì che non ce l'avrebbe mai fatta contro il Gattopardi del Sud. Che pena Elly Schlein, vederla andare avanti e indietro senza meta, senza progetto, non devi amareggiarti, lasinistra non è mai esistita, solo nella testa di quei bonaccioni, il papà di un assessore romagnolo del PD, vecchio amico mio, mi diceva di fidarmi solo cel Coro Antoniano.
La festa è finita da tempo immemorabile, dal film Don Camillo e l'ON. Peppone, tutti ci abbiamo creduto, NORD SUD, EST,OVEST. IL SOL DELL' AVVENIR. The baby in the pram falling down the "Odessa Steps" from the movie "The Battleship Potemkin" Giovanni è un regista impegnato nella realizzazione del suo nuovo film. La moglie Paola, anch’essa occupata nel settore cinematografico, è sofferente per la relazione con il proprio marito ed è alle prese per la prima volta con la produzione di un film non del marito. Intanto, la storia personale si intreccia con le scene del film che Giovanni sta girando: la trama attiene alla reazione di una sezione locale del Partito Comunista Italiano alla rivoluzione ungherese del 1956. L’intervento armato sovietico, infatti, pose il PCI in una posizione scomoda: il film segue proprio il conflitto tra il personaggio interpretato da Ennio, segretario di un circolo romano del PCI e redattore dell'Unità, e la moglie comunista, interpretata da Vera. La moglie solidarizza immediatamente con la causa ungherese mentre il marito aspetta che sia il partito a prendere posizione e non manca di allinearsi con essa. Nel frattempo, dopo aver già girato buona parte del film, Giovanni è costretto a interrompere le riprese perché il produttore Pierre, pesantemente indebitato, non ha i soldi per coprire le spese. In seguito ad un grottesco e disastroso colloquio con Netflix per ottenere i fondi necessari per completare le riprese, Giovanni e Paola scelgono come nuovi produttori un gruppo di coreani, entusiasmati dalla sceneggiatura e dal suo finale senza speranza. La sceneggiatura infatti prevede che il film si chiuda con il suicidio per impiccagione del segretario, diviso tra seguire il dovere di partito e l'amore per la moglie, che nel frattempo lo ha lasciato restituendogli la tessera del partito.
|
Scritto da wilkipedia-mario arpaia |