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IL TEMPO LA STA UCCIDENDO
Mercoledì 28 Giugno 2023 10:55

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http://static.repubblica.it/iltirreno/viareggio-la-strage-che-viene-da-lontano/

Antonio, Fabrizio, Raimondo, Daniele, Flavio: una squadra. La prima, all'inferno, in una notte di prima estate. Sono i vigili del fuoco Cerri, Laffranco, Coluccini, Mallegni e Marcucci. La chiamata alla caserma, poco distante dalla ferrovia che brucia come tutto quello che sta intorno, arriva alle 23.58 del 29 giugno 2009. "Si procedeva facendoci bagnare per sopportare il forte calore" scrivono nel verbale agli atti di indagine. Una scheda, la solita da compilare dopo ogni intervento. Per fissare cosa si è visto e quanto si è fatto. "Una donna completamente ustionata, con parti del corpo ancora in fiamme; il corpo ancora in vita di una piccola bimba ai margini di una ruota di un'auto ("la raffreddavamo e la portavamo al personale del 118"); lamenti provenienti dalle rovine; un bimbo, ancora nel letto e in vita".

vittime

Antonio, Fabrizio, Raimondo, Daniele, Flavio: a team. The first, in hell, on an early summer night. They are the firefighters Cerri, Laffranco, Coluccini, Mallegni and Marcucci. The call to the barracks, not far from the railway which burns like everything around, arrives at 11.58 pm on June 29, 2009. "We proceeded by making us get wet to bear the strong heat" they write in the minutes of the investigation. A card, the usual one to be filled in after each intervention. To fix what has been seen and what has been done. "A woman completely burned, with parts of her body still on fire; the still-living body of a small child at the edge of a car wheel ("we cooled her and took her to 118 personnel"); wails coming from the ruins ; a child, still in bed and alive".

 

GENTILISSIME/I,

viene da ridere e da piangere quando leggiano che vogliono riformare la giustizia, per ottenere una volta per tutte le verità abilmente nascoste e negate, a Viareggio furono bruciati vivi per incuria, mancanza di professionalità e irresponsabilità. Il Presidente delle Ferrovie, una lunga carriera nel sindacato CGIL delle Ferrovie, non ha voluto riconoscere le proprie responsabilità.Il Presidente Sergio Mattarella esorta a non mollare,viene in mente Pietro, il fratello della Orlandi, ricordate,  era un ragazzo quando iniziò la battaglia per la verità della sorella, oggi sembra un'altra persona, Papa Francesco ha Promesso la verita'.

In occasione del 43esimo anniversario della strage di Ustica, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricordato la tragedia come "una delle pagine più dolorose e buie della nostra recente storia"."Una completa verità non è stata pienamente raggiunta e questo rappresenta ancora una ferita per la sensibilità dei cittadini - ha aggiunto -. I risultati ottenuti spingono a non desistere, a ricercare i tasselli mancanti, a superare le contraddizioni e rispondere così al bisogno di verità e giustizia".

DEAREST,

it makes one laugh and cry when they read that they want to reform justice, to obtain once and for all the skillfully hidden and denied truths, in Viareggio they were burned alive for carelessness, lack of professionalism and irresponsibility. The President of the Railways, a long career in the CGIL union of the Railways, did not want to acknowledge his responsibilities. The President Sergio Mattarella urges us not to give up, Orlandi's brother Pietro comes to mind, remember, he was a boy when he began the battle for sister's truth, she seems like a different person today

On the occasion of the 43rd anniversary of the Ustica massacre, the President of the Republic Sergio Mattarella recalled the tragedy as "one of the most painful and darkest pages of our recent history". "A complete truth has not been fully reached and this still represents a wound for the sensitivity of the citizens - he added - The results obtained push us not to give up, to look for the missing pieces, to overcome the contradictions and thus respond to the need for truth and justice".

USTICA

 

L'inchiesta su Ustica dei pm di Roma verso l'archiviazione

Le perizie: 'Impossibile definire ufficialmente il traffico aereo'

 

 

   Nessun atto formale ma la strada sembra tracciata.

Per l'indagine sulla strage di Ustica costata la vita ad 81 persone, avviata dalla Procura di Roma da oltre quindici anni, si va verso la richiesta di archiviazione.

Un procedimento, coordinato dall'aggiunto Erminio Amelio, con cui si è cercato, tra rogatorie, acquisizione di atti, analisi di documenti e audizioni, di arrivare ad una verità su quanto accaduto la notte del 27 giugno del 1980 a bordo del Dc9 dell'Itavia che era in volo da Palermo a Bologna.

AGENZIA ANSA

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Mattarella: "Su Ustica mancano tasselli, cercare la verità" - Politica

"Occorre rispondere al bisogno di giustizia" (ANSA)


    Oggi il capoluogo emiliano ricorderà con una serie di iniziative - a partire dell'incontro tra il sindaco Matteo Lepore e i parenti delle vittime - il 43esimo anniversario delle strage che, stando a quanto emerge dal fascicolo aperto proprio a Roma contro ignoti, fu la conseguenza di uno "scenario di guerra" che quella notte, scrive Repubblica, trasformò il quadrante aereo sul Mediterraneo: aerei militari si sono incrociati sul mar Tirreno decollando dalla base francese di Solenzara, una struttura dell'Armée de l'air in Corsica da una portaerei. 

    Secondo i dati ufficiali non era in corso alcuna esercitazione ma gli inquirenti sono riusciti ad analizzare i dati rimasti impressi dai radar e trascritti nei plot. Tracce di caccia militari, ma è stato impossibile definire ufficialmente la "paternità del traffico aereo". Le perizie hanno stabilito che il Dc9 dell'Itavia, che da Bologna stava raggiungendo Palermo, sarebbe stato abbattuto dall'onda d'urto di un missile che è esploso a poca distanza dalla fusoliera: esclusa, quindi, Ia pista della bomba a bordo. 

    La Procura di Roma riaprì le indagini nel giugno del 2008 dopo aver convocato e sentito come testimoni il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga e Giuliano Amato, ai tempi sottosegretario alla presidenza del Consiglio. 

    L'iniziativa fece seguito alle dichiarazioni di Cossiga secondo il quale ad abbattere il DC 9 sarebbe stato un missile "a risonanza e non ad impatto" lanciato da un aereo della Marina militare francese. Agli atti dell'indagine ci sono i verbali di audizione di alcuni piloti francesi che hanno confermato come quella notte - scrive Repubblica - fu intenso il traffico aereo dalla base militare in Corsica. 

    In una sentenza del 2013 la Cassazione afferma che la tesi del missile "è abbondantemente e congruamente motivata" e che il fallimento della società Itavia potrebbe essere legato alla "significativa attività di depistaggio" messa in atto negli anni intorno alla vicenda. 

    Dal canto suo Carlo Giovanardi, ex ministro per i Rapporti con il Parlamento nei governi Berlusconi dal 2001 al 2006, afferma che a "nome del governo italiano, mai contraddetto da nessun altro Gabinetto ho illustrato in Parlamento le risposte alle nostre 36 rogatorie internazionali di Francia e Stati Uniti e dato lettura dei messaggi personali di Jacques Chirac e Bill Clinton a Giuliano Amato, nei quali i due presidenti negavano al nostro presidente del Consiglio ogni coinvolgimento in quel disastro aereo'." Giovanardi aggiunge che è "stato accertato inoltre tecnicamente, con certezza assoluta - afferma Giovanardi in una nota - che il Dc9 è stato abbattuto dalla esplosione di una bomba collocata nella toilette di bordo. Nessun presidente dl Consiglio italiano, dei governi di centrodestra o centrosinistra, ha mai successivamente sollevato la questione con i nostri alleati nelle decine di incontri bilaterali degli ultimi trent'anni'". 

Scritto da Mario Arpaia   
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