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IL GOVERNO DEI CECHIOBOTTISTI
Giovedì 13 Luglio 2023 08:57

 

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Dare un colpo al cerchio e uno alla botte. L’espressione “Dare un colpo al cerchio e uno alla botte” significa “comportarsi in modo da non scontentare nessuno, alternando torto e ragione tra le parti in disputa“. Praticamente, quindi, si danno delle ragioni e dei torti a entrambi i contendenti.

Quindi, è un modo di dire usato per riferirsi a un atteggiamento saggio di mediazione (con accezione positiva) o al barcamenarsi fra 2 posizioni opposte per non prendere una posizione netta (con accezione negativa). Può essere inteso anche con il significato di sapersi destreggiare in una situazione difficile.

L’espressione è utilizzata molto in politica, tant’è che da essa è stato coniato il neologismo “cerchiobottismo” (termine che indica la tendenza a non compiere mai una scelta precisa, schierandosi ora da una parte e ora dall’altra).

L’origine deriva da una vecchia attività artigianale, quella del bottaio: il bottaio, per cerchiare una botte, alterna martellate sul cerchio di ferro allo scopo di calzarlo e e un po’ sul legno delle doghe per assestarle.

GENTILISSIME/I,

dare un colpo alla botte e l'altro al cerchio, è l'arte di non scontentare nessuno ma, nell'apparenza, ci sono giornalisti opininisti e giornalisti di inchiesta, i secondi li abbiamo conosciuti benissimo, provengono per lo più  dalla scuola di Eugenio Scalfari e Montanelli, uno degli ultimi esempi sono: Massimo Giannini, Marco Travaglio e Report. Anche Paolo Mieli proviene dalla scula di Scalfari, ha lavorato a Repubblica non per molto tempo. La storia della Santache è un lavoro di inchiesta, documentatissimo, nei minimi particolari, solo un giornalismo di parte, cavilloso, può cercare tutte le sfumature del grigio, che attraversa ampiamente la politica, così come gli altri casi in sospeso che contribuiscono a impedire le riforme necessarie allo sviluppo del Paese.

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La politica deve abbandonare la retorica,la disciplina  nata nella polis greca per l’agone politico. Era stata introdotta nella cultura romana per formare l’avvocato o colui che avesse voluto intraprendere il cursus honorum. Nel Medioevo era una delle discipline cardine del trivio (insieme a grammatica e dialettica). Primo Quattrocento, era stata alla base della politica una ricca formazione retorica. 

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 Jens Stoltemberg, il capo della NATO,il falco che sogna di sconfiggere militarmente la Russia, che non bada a spese con i soldi degli europei e le armi vendute dalle multinazionali americane. Poggia i suoi artigli sulle spalle del cabarettista ucraino Zeleski, impavido condottiero di un esercito che non esiste più,di un Paese frantumato, distrutto, annichilito dalle esplosioni di armi sempre più potenti e devastanti. L'Ucraina fa la faccia feroce con i volti dei morti straziati dalle bombe,hanno mandato al massacro una intera generazione di giovani, fatti morire prima del tempo vecchi e bambini, l'inverno a freddo senza riscaldamento, mentre noi i comode case siamo costretti a guardare la televisione e le immagini della guerra. Ragazze bellissime, occhi celesti devastate dal dolore per aver perso tutto, scuola università, lavoro, marito, futuro. La promessa è che l'Ucraina entrerà nella NATO a guerra vinta, in pratica a babbo morto.

Diteci uomini e donne della Comunità europea, che storia stiamo vivendo, riusciremo a fermare il massacro e come? con la vollontà di chi? Ditelo, informate noi stolti pacifisti, costruttori di ponti e non distruttori del Mondo.

 

 

Scritto da Mario Arpaia   
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