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Oggi è scomparso Andrea Purgatori
Mercoledì 19 Luglio 2023 15:49

 

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«Oggi è scomparso Andrea Purgatori. Ci sarà modo per raccontare il ruolo e la figura di Purgatori. A lui si devono tante inchieste sulla guerra, sul terrorismo, sulla criminalità, sui grandi fatti di cronaca. Se diciamo 'Il muro di gomma' lo dobbiamo a lui, che lavorò a lungo e instancabilmente sui misteri della strage di Ustica. Ha onorato il giornalismo, ha onorato il giornalismo d'inchiesta. È una grave perdita, ma il suo lavoro rimarrà». Così il senatore del Pd, Walter Verini, ha ricordato in apertura di seduta in Aula il giornalista scomparso. Le sue parole sono state accolte da un applauso dei senatori, che si sono alzati in piedi.

«Le nostre condoglianze e la nostra vicinanza alla famiglia e agli amici di Andrea Purgatori: la sua improvvisa scomparsa ci priva di un giornalista attento e scrupoloso, che con le sue inchieste ha costantemente ricercato quelle risposte ancora mancanti in tanti misteri italiani». 

«Tutta l’Anpi saluta con grande dolore Andrea Purgatori. Un giornalista di enormi qualità umane, civili e professionali. Ha contribuito con le sue inchieste a fare verità sui tanti, troppi misteri italiani, la strage di Ustica in primis. Un esempio da additare a tutti i giovani che si avvicinano con autentica curiosità e passione al fondamentale mestiere dell’informazione. Ciao Andrea e grazie di cuore». È quanto scrive in una nota l’Anpi.

Il sindacato dei giornalisti

«Un esempio per tutti. Sempre in prima linea nella ricerca della verità sui misteri italiani, nella lotta per sconfiggere i muri di gomma della storia della Repubblica, in difesa della libertà di stampa. Andrea Purgatori è stato un giornalista d’inchiesta straordinario, un eccellente scrittore, autore, sceneggiatore, volto televisivo. La sua scomparsa improvvisa ci lascia attoniti, frastornati». Lo affermano, in una nota, Alessandra Costante e Vittorio di Trapani, segretaria generale e presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana. «Il modo più giusto per onorare oggi la sua memoria - proseguono - è rinnovare l’impegno di tutte le croniste e i cronisti a continuare a indagare sui misteri d’Italia, a raccontarli, a cercare la verità. La Fnsi rivolge un commosso abbraccio ai colleghi de La7 e si stringe alla famiglia di Andrea».

 Andrea-Purgatori

ANDREA, CI MANCHERAI TANTISSIMO  

GENTILISSIMI/E,

conoscemmo Andrea Purgatori, a Casalecchio di Reno, in occasione del ricordo della strage dell' Istituto Salvemini, un aero militare in avaria penetrò in aula della scuola, dodici alunni restarono uccisi. Andrea, un grande giornalista di inchieste, una vita dedicata a capire e spiegare alla società civile le ragioni della ricerca della verità, senza  non  c'è futuro. Lo stragismo, il terrorismo, la mafia come l'ha racconta, resterà per sempre nella tragica storia di un Paese dominato e governato dal doppio Stato, piegato, vilipeso, offeso, tradito da servitori dello Stato venduti alla mafie. Uomini di immenso valore hanno pagato con la vita, la difesa della democrazia, dai golpisti, della prima e seconda ora. Rumori di sciabole non sono mai scomparsi; Gladio era al servizio della politica. La strage di Ustica, il muro di gomma dove per lunghi  anni è sbattuto e rimbalzato Andrea Purgatori. Aveva trovato nella Tv La7 la sua casa, dove poter lavorare liberamente,naturalmente  non era uomo da farsi condizionare.

La trattativa Stato mafia, non è mai cessata, è il Potere su tutto, enormi fortune economiche sono state realizzate grazie al connubbio, alla predisposizione, alla cultura di una Italia a sovrànità limitata, che si offre al maggiore offerente, i governi che si sono succeduti hanno cercato di coprire malversazioni, truffe, affari loschi, una classe politica disposta a tutto pur di restare incollata alla poltrona. Andrea Purgatori ha svelato i retrosceni della prima e seconda Repubblica, Mani Pulite, alla fine ha aperto la strada all'uomo che amava l'Italia, che l'ha trasformata a sua immagine e somiglianza, un Paese senza lo straccio di una riforma degna del suo nome. Figli di un Dio minore per sempre, caro Andrea avevavamo tanto bisogno di te.

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Il capolavoro delle inchieste è il racconto di Mafia Capitale e dei Tre Mondi, un film western alla Sergio Leoni. il Capo:

non è mai stato un ladro. Lo hanno accusato di omicidi, stragi, esecuzioni, persino di rapina negli anni nerissimi dei Nar e Avanguardia Nazionale: ma il furto con scasso non era mai stato tra i suoi impieghi preferiti. Almeno fino a quella notte del 1999, quando probabilmente la storia di Massimo Carminati cambia per sempre.

Il 16 luglio dell’ultimo anno del Novecento è un venerdì senza luna: quando la faccia godereccia della Capitale sta cominciando a fare baldoria, otto persone si spingono fin dentro al caveau della Banca di Roma all’interno del palazzo di giustizia di piazzale Clodio. Sono una banda di “cassettari“, come chiamano a Roma i ladri specializzati nell’aprire casseforti e meccanismi blindati. I giornali parleranno di “furto del secolo“, i giudici di un “bottino eccezionale” da almeno 18 miliardi di vecchie lire e di un “crimine spettacolare” con una “carica intimidatoria”, per la “valenza simbolica” dei luoghi: in quello che è probabilmente il posto più sorvegliato d’Italia i ladri restano ore, senza sparare un colpo, senza forzare una serratura, senza far scattare alcun allarme.

A farli entrare saranno quattro carabinieri corrotti e le indicazioni fornite da un dipendente della banca rovinato dai debiti. A coordinarli c’è Carminati, il Nero della Banda della Magliana, il Cecato che qualche anno dopo sarà accusato di essere il capo dei capi di Mafia capitale.

I forzieri svaligiati da Carminati appartengono ad alcuni personaggi che sono tutti legati ai principali misteri d’Italia, dalla P2 all’omicidio Pecorelli, dalla Banda della Magliana alla strage di Bologna: è un caso? E poi: cosa contengono in realtà quelle cassette di sicurezza? Solo denaro e preziosi o – molto più probabilmente – anche documenti, fotografie, possibili armi di ricatto?

 

Scritto da Mario Arpaia   
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