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Pier Paolo Pasolini nell’ormai lontano 1970
Venerdì 21 Luglio 2023 09:18

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Quando passo davanti a Castel Roncolo a Bolzano mi viene sempre in mente che il grande intellettuale e regista Pier Paolo Pasolini nell’ormai lontano 1970 scelse proprio questo idilliaco scenario per le riprese dell’episodio di Ser Ciappelletto nel suo memorabile Decameron.

È vero che da Facebook non ci si possa attendere grandi cose, se non la diffusione di notizie, spesso in modo disorganico. Tuttavia, con un po’ di fortuna può capitare di intercettare personaggi interessanti. Ed è stato così che mi sono imbattuto in uno straordinario personaggio, Roberto Villa, presidente dell’omonimo Fondo, nonché storico collaboratore e amico di Pier Paolo Pasolini. Nel 2008, Roberto Villa, fotografo e studioso di comunicazione, ha donato alla Cineteca di Bologna il suo archivio, comprendente fotografie, pubblicazioni e prezioso materiale tecnico audio, video e fotografico che ha utilizzato durante la sua attività, tuttora in corso.

Incuriosito ho pensato di tagliar corto e di inviargli una mail per chiedergli un confronto sulla sua attività culturale e in particolare sul suo storico rapporto con il grande intellettuale.

Roberto Villa, genovese di nascita che oggi vive a Milano, classe 1937, mi risponde al telefono con una voce fresca e dinamica che mi trasmette la sua intraprendenza e voglia di fare.

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Curioso di capire come Villa avesse conosciuto Pier Paolo Pasolini, gli chiedo di raccontarmi del suo primo incontro con il famoso regista. Villa in modo molto dettagliato e con grande presenza di spirito mi descrive quel giorno del 1972, quando a Milano aveva appreso dalla stampa che Pasolini sarebbe stato presente ad un incontro sul Cinema e sulle allora nascenti TV commerciali. Roberto Villa rimembra come allora il problema fondamentale per i nuovi produttori TV fosse trovare la giusta mediazione tra l’aspetto commerciale, quindi l’esigenza della pubblicità e quella dello spettatore di vedersi i film senza invadenti interruzioni. In qualità di ingegnere elettronico, Villa, specializzato in broadcast TV, ha deciso di partecipare all’incontro. «Avevo il desiderio di incontrare Pasolini di persona. Ricordo che sono andato alla manifestazione con la macchina fotografica a tracolla e al termine della discussione ho avvicinato il Maestro chiedendogli se avesse voglia e tempo per parlare di linguistica cinematografica e del linguaggio del suo cinema. Pasolini mi guardò perplesso, probabilmente perché le mie argomentazioni non erano esattamente quelle dei fotografi», racconta Villa con spirito nostalgico. Roberto, con il quale nel corso della chiacchierata arriviamo a darci del tu, mi rivela che in quell’occasione Pasolini lo aveva invitato ad andare con lui in Medio Oriente, destinazione per la quale era in partenza per la produzione di un film. Pasolini avrebbe annunciato alla Produzione che l’amico Villa avrebbe svolto il ruolo di fotografo. Non passò molto tempo che Roberto raggiunse Pasolini ad Aden, una delle principali città dello Yemen. In quel 1973 Villa trascorse oltre tre mesi e mezzo in Yemen e Iran durante le riprese del film Il fiore delle Mille e una notte (Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes 1974) che si svolsero anche a Karen e Asmara (Eritrea) e Katmandu (Nepal).

Roberto ricorda divertito quel giorno quando sul set stava precipitando un fondale in seguito alla disattenzione di un collaboratore poco attento. Come spesso, Roberto era lì pronto con la macchina fotografica a immortalare la scena per riprendere la reazione di Pasolini, il quale anziché infuriarsi reagì bonariamente con la battuta ironica «che salame!».

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«Pasolini era molto veloce, non tutti riuscivano a seguirlo con la dovuta rapidità. Nessuno osava dire nulla, tutti avevano grande rispetto per il Maestro, il quale però non faceva mai pesare la sua superiorità» – rimarca Roberto, osservando che Pasolini era un ottimo ascoltatore che amava essere ascoltato, secondo la sua convinzione di produrre film difficili perché possano essere visti e rivisti molte volte.

Giunti alla fine della nostra conversazione, Roberto mi annuncia che presto, in accordo con il sindaco di Genova Marco Bucci, sarà organizzata una grande manifestazione su Pier Paolo Pasolini presso il Castello D’Albertis del capoluogo ligure. Un’occasione importante per coinvolgere le scolaresche e far conoscere più a fondo il pensiero di Pasolini, anche negli aspetti meno conosciuti, come il suo concetto di antiborghesia.

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Scritto da ROBERTO VILLA-MARIO ARPAIA   
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