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Fibronit: stralci del PNRR..una scelta sciagurata
Giovedì 17 Agosto 2023 07:46

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GENTILISSIME/I,

se un popolo, una comunità, il governo, non riconoscono il dolore dei familiari che scoprono a distanza di anni di aver contratto l'asbestosi, una malattia terribile che si divora i polmomoni e non si battono in piazza, allora non c'è speranza. Anche chi non ha lavorato direttamente alla Fibronit, ha contrattato la malattia. I lavoratori le maestranze, chiedono che il Parco della Rinascita, sia un riconoscimento  anche a futura memoria per quanti il lavoro si trasformò in incubo, coinvolgendo intere famiglie.

Sarà duro ottenere quanto promesso, il governo non ha una politica fiscale per far fronte alle promesse fatte, il Paese è indebitato oltre ogni limite, stordito da i numeri che non tornano. Il Parco dovrà ricevere un finanziamento sicuro, i lavori devono iniziare quando i soldi sono a disposizione del Sindaco.

L’amianto che adesso terrorizza l’opinione pubblica visto che la sua nocività è stata più che comprovata, un tempo è stato un valido alleato dell’uomo. Un minerale preziosissimo in quanto ha una forte resistenza al calore e una struttura fibrosa facile da manipolare.

L’Italia dagli anni 60 in poi è stato uno dei maggiori produttori mondiali di asbesto.

Come leggiamo dal rapporto INAIL “Rifiuti contenenti amianto” ed. 2013,  in Italia sono state prodotte circa 3milioni e 800mila tonnellate e importate circa 1milione e 900mila tonnellate di amianto grezzo.

Con il trascorrere degli anni però iniziarono ad essere evidenti ma non ancora comprovate le correlazioni tra le fibre di amianto e le malattie asbesto correlate, che in genere colpivano l’apparato respiratorio.

Solo in seguito si è dimostrato che le fibre di amianto una volta inalate attaccavano le vie respiratorie con conseguenti danni invalidanti. È iniziata poi una lotta contro l’amianto e per la sua messa al bando, con il raggiungimento dell’obiettivo solo nel tardo 1992 con la legge 257 che ne ha vietato l’uso su tutto il territorio italiano.

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Lo temevamo già da qualche giorno. Il susseguirsi delle notizie riguardanti lo stralcio dai fondi PNRR delle risorse destinate alla realizzazione del Parco della Rinascita sull’area della ex Fibronit di Bari, pare ormai cosa fatta. Malgrado da più parti venga la rassicurazione che questi fondi saranno sostituiti da altri di cui, peraltro, non si conosce né l'origine né i tempi della loro assegnazione, la preoccupazione resta molto alta. È difficile da accettare che, all'indomani di interventi già appaltati e aggiudicati, vengano “stralciate” le risorse economiche previste. Tutto questo malgrado non vi siano motivi validi se si considera che sono stati rispettati i tempi per la progettazione preliminare e la recente assegnazione della progettazione esecutiva alla quale seguiranno gli interventi per la realizzazione del parco.

E allora ci rivolgiamo a tutti i rappresentanti istituzionali della nostra città, prescindendo dal loro colore politico, affinché facciano scudo davanti a questa scelta arbitraria e illegittima da parte della compagine governativa e si attivino per evitare questa ingiustizia nei confronti della nostra città. 

Avete una grande occasione: dimostrate ai cittadini di avere a cuore la loro salute e il loro benessere prescindendo da meri interessi partitici o, peggio, economici. Non dimenticate che quell'area porta sulle sue spalle oltre 700 morti e che il Parco della Rinascita è il risarcimento minimo nei confronti di questi uomini e di queste donne che hanno pagato con la vita la vicinanza con l'ex fabbrica di cemento amianto. 

I cittadini baresi per oltre 25 anni si sono battuti perché quell'area non fosse ulteriore oggetto di paura e di morte. Hanno combattuto, hanno lottato con tutte le loro energie e non si fermeranno sino a quando non otterranno il loro Parco della Rinascita. 

È la vostra occasione di dimostrarci di cosa siete capaci. Non sprecatela.

Comitato cittadino Fibronit - Bari

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Scritto da Mario Arpaia   
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