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“La vendetta, per incanalare la furia"
Domenica 22 Ottobre 2023 08:47

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GENTILISSIME/I,

tutto avvenne nel 1947 un anno dopo nasce lo Stato di Isdraele, sui territori della Palestina, la situazione si inverte, i palestinesi diventano il popolo errante, gli Ebrei i colonizzatori, relegando la Palestina, nella striscia di Gaza.

La Cisgiordania è un territorio senza sbocco al mare sulla riva occidentale del fiume Giordano, nel Medio Oriente. Fa parte, assieme alla striscia di Gaza, dei territori palestinesi e della regione storico-geografica della Palestina.

E' straziante vedere il popolo palestinese, sdradicato dalla propria terra, un comportamento disumano che spezza il cuore, quando si può resistere al dolore dello smembramento e alla dispersione di interi nuclei familiari. Trattati come bestie come ai tempi dell' olocausto. chi ha il dolore non vede quello degli altri, le armi regoleranno il conto di una diatriba senza più tempo.

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Rula Jebreal attacca i leader occidentali: “Non chiedono a Israele di rispettare il diritto”22/10/2023

Rula Jebreal attacca i leader occidentali sulla retorica nel conflittoisraelo-palestinese: “La cosa sconcertante della retorica dei leader occidentali è che la questione del rispetto dei diritti umani non vengono fatte in maniera chiara. Non si chiede a Israele di rispettare il diritto internazionale umanitario, non si

“La vendetta, per incanalare la furia di chi ha subito un massacro e un’umiliazione senza precedenti, non è la soluzione”, ritiene Gad Lerner, giornalista e scrittore ebreo intervistato dalla RSI. “Credo che Israele dovrebbe avere il coraggio di riaprire la questione palestinese”, prosegue. Secondo lo scrittore, dopo 56 anni di occupazione è diventato evidente che la superiorità economica, tecnologica e militare non basta per “tenere a bada” i palestinesi. “Spazzeremo via Hamas - come ha detto il presidente Netanyahu - non è nella natura più profonda e ammirevole di Israele”, aggiunge.

In questi giorni si attende l’invasione della Striscia di Gaza ma non è chiaro quale sia l’obiettivo di Israele. “Temo non lo sappia nemmeno il suo gruppo dirigente”, commenta Lerner. “È di dominio pubblico che i leader di Hamas si trovino in Qatar, Turchia, Libano, Siria e Algeria” - paesi dove peraltro godono non solo di sovvenzioni ma di riconoscimenti istituzionali Per questo, le trattative “ci sono sempre state e ci saranno anche in questo caso, anche se Tel Aviv ha per ora parlato solo di guerra”.

Mentre Israele cerca di evacuare la zona di Gaza, “il bersaglio dei terroristi di Hamas erano invece proprio i civili inermi, che sono stati uccisi uno ad uno”, fa notare Lerner. Tuttavia, fare delle graduatorie di chi è più o meno disumano non serve a nulla: “Serve lo sviluppo di un senso autocritico all’interno delle due società, le cui leadership le hanno portate in un vicolo cieco”, conclude.

Exodus poster

Aiutare a portare cure urgenti è il modo di stare dalla parte giusta

RIBELLIAMOCI - Civili ostaggio di hamas e target della rappresaglia

DI GAD LERNER

19 OTTOBRE 2023

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“L’atto umanitario è il più apolitico di tutti gli atti, ma se le sue azioni e la sua eticità vengono presi sul serio, può avere le più profonde implicazioni politiche”. Lo affermò il presidente di Medici Senza Frontiere, James Orbinski, a Stoccolma nel 1999, nel ricevere il Premio Nobel per la Pace. E resta vero anche se troppe volte dopo di allora la politica si è fatta guerra, calpestando i principi dell’umanitarismo e costringendo le donne e gli uomini di MSF a missioni disperate per salvare vite umane in ben 80 diverse aree di intervento. Compresa l’Italia, dove ha attrezzato la nave Geo Barents per il soccorso nel Mediterraneo.

“Nessun luogo è sicuro a Gaza”. La Fondazione Fatto Quotidiano sostiene medici senza frontiere

Scegliere “il più apolitico degli atti”, finanziando con una sottoscrizione popolare la struttura di MSF che non smette di operare a Gaza in condizioni disperate, è il nostro modo di schierarci dalla parte giusta. Perché curare i feriti di una popolazione tenuta in ostaggio dal terrorismo di Hamas e bersagliata da una rappresaglia israeliana che ha di molto oltrepassato il diritto alla difesa e i limiti della proporzionalità, risulta oggi l’unico atto concreto praticabile da chi voglia ribellarsi alla condizione di spettatore passivo. Più di mezzo secolo di missioni efficaci, temerarie e generose, garantiscono che i soldi destinati a Medici Senza Frontiere finiscono in buone mani. Curano persone altrimenti destinate all’abbandono. Qualunque opinione si abbia sulle cause del conflitto riesploso il 7 ottobre e sulle sue possibili soluzioni, chi crede nella civiltà del diritto non può che sostenere il personale medico che a Gaza opera, per l’appunto, in condizioni di palese violazione del diritto internazionale.

MSF si è data una sola regola: portare cure urgenti ai feriti. C’è chi per questo l’ha accusata di limitarsi a mettere cerotti sulle ferite del mondo; ma è solo l’alibi di chi non fa nulla. Loro agiscono, e noi possiamo aiutarli.

Scritto da TG/Gregorio Schira/Natda-MARIO ARPAIA-Rula Jebreal   
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