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L'ITALIA, UN PAESE PER LO PIU' DI SERVI
Venerdì 08 Dicembre 2023 11:31

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Per raggiungere il fine di conservare e potenziare lo Stato, viene popolarmente e speculativamente attribuita a Machiavelli la massima "il fine giustifica i mezzi", secondo la quale qualsiasi azione del Principe sarebbe giustificata, anche se in contrasto con le leggi della morale. Questa attribuzione, più ascrivibile ad Ovidio[2] (cfr. "Heroides[3]", con "exitus acta probat"[4]) è quantomeno dubbia, dato che non trova riscontro nel Principe e nemmeno in altre opere dell'autore e dato che, in merito a questa massima, vi sono elementi contraddittori all'interno dell'opera.

 

COMUNALI FOGGIA 2023

La Giunta  c'è, ma non si vede: la squadra della sindaca Episcopo è ancora un rebus

idee più chiare solo nel Pd. Il campo largo progressista se la prende comoda in attesa della proclamazione

“I nomi non sono stati fatti” è il mantra di alcuni registi delle liste che compongono il campo largo progressista. E, se così fosse, non farebbe onore a nessuno.

Ma a smentirli è la sindaca in persona: la Giunta c’è. Semmai, partiti e formazioni avrebbero in tasca opzioni diverse, da presentare all’occorrenza.

GENTILISSIME/I, Orazio Montinaro e Peppino Durso

Foggia, ultima città d'Italia per vibilità 

"Per me si va ne la città dolente, 

per me si va ne l’etterno dolore,

per me si va tra la perduta gente. 

Giustizia mosse il mio alto fattore: 

fecemi la divina podestate, 

la somma sapienza e ’l primo amore. 

Dinanzi a me non fuor cose create 

se non etterne, e io etterno duro. 

Lasciate ogne speranza, voi ch’intrate". 

 

La classifica è stata realizzata sulla base di 90 indicatori suddivisi in sei macrocategorie ovvero ricchezza e consumi, affari e lavoro, ambiente e servizi, demografia, società e salute, giustizia e sicurezza e cultura e tempo libero. Il capoluogo pugliese si piazza al 28esimo posto per demografia e società mentre all'85esimo per giustizia e sicurezza.

Dopo l'esperienza del lunghissimo commissariamente ne usciamo socialmente, economicamente distrutti. Non abbiamo un briciolo di classe politica, di servitori dello Stato. Una società allo sbando, senza regole, incapace di darsi una Amministrazione pubblica, una città servile.E' stato eletto un campo largo che è una coperta corta. Nessun uomo di valore per dare una  un segnale di svolta. Ci vorrebbe un Michele Emiliano del primo mandato al Comune di Bari,  esperienze e di visione del futuro.

Foggia è un'unisola di morti, morti che abbracciano altri morti, disfattisti che si vendono per un caffè. Non abbiamo speranza,non abbiamo fantasia, interesse a ispirarci a città operose, ad imparare da loro. Residuati di vecchie amministrastrazioni, senza ne arte e ne parte che cercano disperatamente una poltrona, una sedia, uno sgabuzzino. Abbiamo tocato il fondo e li restiamo, ultimo girone dell'inferno.

Il canto terzo dell'Inferno di Dante Alighieri ha come ambientazione l'Antinferno, ovvero il luogo dell'oltretomba dove sono tenuti gli ignavi e che precede l'entrata dell'inferno vero e proprio. Quando Dante e Virgilio giungono di fronte alla porta dell'Inferno, il primo non può far altro che notare la scritta scura e misteriosa posta su di essa. Non avendo afferrato subito il senso della frase, chiede a Virgilio il significato, quest'ultimo lo ammonisce dicendogli che non deve aver paura di entrare nell'inferno e che piuttosto deve prepararsi psicologicamente per affrontare la visione delle anime tristi dei dannati lasciando ogni esitazione (sospetto) e titubanza, essendo questo un luogo dove si incontrano le persone che hanno perduto Dio, il bene intellettuale per eccellenza.

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Scritto da Mario Arpaia   
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