Un Paese in bilico
Giovedì 20 Gennaio 2011 17:30

berlusconi_che_ride

Gentilissime/i,

spiegava Balzac, tutte le cose vere somigliano alle favole, tanto più che ai nostri giorni le favole fanno l'impossibile per somigliare alla verità.

Ci siamo costituiti in associazione perchè crediamo che un numero maggiore di persone possono insieme contribuire a difendere meglio i valori fondativi della Repubblica : la Costituzione, le Istituzioni tutte, preservarle e chiedere a tutti il rispetto della bandiera come simbolo dell' Unità Nazionale,insieme possiamo maggiormente incidere in tutte le situazioni di disagio che il Paese inevitabilmente è costretto a vivere.

Abbiamo fatto della ricerca della verità sugli anni di piombo e dello stragismo la nostra ragion d'essere.

La legalità è al centro della nostra azione quotidiana, al rispetto delle regole, affichè tutti i cittadini possano sentirsi uguali nei confronti della Legge.

 

Il Paese sta vivendo un momento di grande difficoltà, è a rischio la tenuta democratica, proclami a reti unificate, deleggittimazione della magistratura, sembra di vivere in un Paese del Sudest asiatico. L'Italia, la culla del Rinascimento, con un patrimonio culturale di immense dimensioni, sta crollando per mancanze di risorse. Il Presidente del Consiglio anzichè governare, dichiara di divertisi ad ascoltare le accuse che provengono dalla Procura della Repubblica di Milano.

In Italia non si parla d'altro, i telegiornali per l'80% sono impegnati a raccontare storie di prostituzione, di degrado morale, di cricche, di logge massoniche. Siamo spaventati, tutto può succedere da un momento all'altro.

Dopo aver smarrito la capacità di indignarci-che implica codici di riferimento e vincoli collettivi – stiamo forse per compiere un altro passo. " Stiamo sprofondando in una nuova era" . Il Presidente del Consiglio accusato di concussione e di aver fatto sesso con una minorenne, non accetta di farsi processare. Esige di essere immune. Comunica che se la sua impunità gli sarà negata, spingerà la sua avventura autocratica fino alle estreme conseguenze, incurante di condurre l'Italia nel gorgo di un tragico conflitto e le istituzioni dello Stato al collasso con risultati imprevedibili per il futuro del Paese.

Il Capo del Governo ha parlato di " punizione " della magistratura, perchè gli è chiara la strada che intende esplorare: l'unificazione nella sua persona di tutti i poteri. L'indipendenza della magistratura deve essere liquidata. Riuscirà l'opinione pubblica arendersi consapevole di cosa è accaduto e per la responsabilità di chi. La trasformazione di un suo affare privato in un affare pubblico mobilitando le istituzioni (governo,parlamento) che considera cosa sua.

Quello che stiamo vedendo in televisione è il nuovo volto di un potere che diventerà spietato, se politica e società non si uniranno per fermarlo. E' il paradigma di una macchina politica che deve convincerci della pericolosità della situazione.

C'è ancora qualcuno che può pensare che questa sia la trama di un gossip o l'ennesimo episodio di conflitto tra politica e magistratura?

Diffidate delle favole, il Capo del Governo sta mettendo le mani sulla nostra democrazia e bisogna decidere soltanto che la misura è colma.

Scritto da Mario Arpaia   
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