RICORDARLI E' UN DOVERE
Venerdì 29 Ottobre 2010 08:33

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IL CIMITERO DI FORTOGNA ( Longarone )

Gentilissimi,

i morti non chiedono altro che riposare in pace ed essere ricordati. Rievocando a una a una le vittime delle Stragi di Stato, del Terrorismo della Mafia, della Camorra, della Sopraffazione e della Violenza, delle Stragi provocate dall'incuria dell'uomo. Dietro ogni vita stroncata c'era un universo di affetti e di progetti che è stato irrimediabilmente distrutto. Il momento della commozione nella rimembranza non esclude, anzi richiede, il momento della riflessione. Guai agli immemori. Saranno non soltanto incapaci di ricordare, ma anche di capire.La riflessione, del resto, è l'unico modo per evitare la falsificazione o l'inquinamento della memoria, che si insinua inconsapevolmente o può essere intenzionalmente prodotto nella nostra mente.

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Lapide Strage della Stazione di Bologna

Abbiamo presente il cimitero di Fortogna a Longarone e le lapidi sparse ovunque sulla strada per Casso e Erto, ricordano agli uomini di buona volontà cosa è stato realmente il Vajont, una immane tragedia, un dolore senza fine, una di quelle disgrazie che lasciano sgomento ed incredulità. Provo una grande consolazione, un senso di pace, quando vado a Longarone e visito il cimitero, osservo le bacheche ricolme di affetti , oggetti familiari, cerco con la mente di associarli a dei volti, ad intere famiglie, un esercizio che mi aiuta a capire quanto è importante visitare i luoghi della memoria. E' importante per i giovani, con la loro innocenza, giovani portati per sapere, per osservare e poi raccontare una volta a casa cosa è, e cosa è stato il Vajont. Sabato parto per Conegliano andrò a portare i fiori su quelle tombe, andrò ancora una volta a meditare, a cercare la forza per andare avanti insieme con i familiari delle vittime, i sopravvissuti, per far si che la storia diventi memoria.

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Scritto da Mario Arpaia   
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