Strage del Salvemini, 20 anni senza risarcimento
Sabato 11 Dicembre 2010 16:10

Casalecchio_Foto_aereo

Strage del Salvemini, 20 anni senza risarcimento

Foglio di sala

Situazione di emergenza

La mattina di giovedi 6 dicembre 1990, un aereo militare italiano, un Aermacchi MB 326, pilotato dal tenente Bruno Viviani, precipita sulla succursale dell'Istituto G. Salvemini di Casalecchio di Reno. Dodici ragazzi di quindici anni, restano uccisi, schiacciati, arsi. Oltre 88 feriti, molti dei quali in modo permanente. L'aereo precipita dopo l'abbandono in volo da parte del pilota Bruno Viviani. Aveva denunciato una situazione di emergenza in volo. Alcuni mesi prima, agosto 1990. L'Iraq invade il Kwait. Gli USA chiedono alla NATO di attaccare l'Iraq sotto l'egida ONU il 15 gennaio 1991. L'Europa e gli alleati europei della NATO sono contrari. L'Italia guida la Presidenza europea della CEE, all'epoca l'unica alleanza europea. Nel mondo si sta verificando una situazione di emergenza. Estate 1990. Italia. Il giudice Felice Casson, in una sua indagine, scopre il caso Gladio. L'eversione nera. La P2. La Massoneria deviata. La Rosa dei Venti. Il giudice Carlo Mastelloni indaga sul caso Argo 16. Un incidente aereo legato a Gladio. Il giudice Tamburino indaga sulla Rosa dei Venti. Situazione di emergenza. Presidente della Repubblica, Francesco Cossiga. Presidente del Consiglio, Giulio Andreotti. Presidente degli USA, Gorge Bush. L'Italia è la maggior alleata degli USA. L'Italia deve guidare l'alleanza europea nella condivisione dell'attacco armato NATO contro l'Iraq. Ma il Parlamento italiano, mostra la forza delle opposizioni contro l'attacco armato, e tutto ruota sulle indagini dei tre magistrati sulle eversioni nere. Una situazione di emergenza. Mancano 40 giorni giorni all'attacco armato della NATO in Iraq. Forse si andrà a elezioni anticipate. Forse l'Italia non guiderà la cordata NATO. Forse non siamo più in emergenza. E invece sì. Bologna. 6 dicembre 1990. Ore 10,30. Istituto G. Salvemini. Dodici ragazzi morti. Bologna. 4 gennaio 1991. Strage del Pilastro. Massacrati a colpi di mitra tre giovani carabinieri di vent'anni. Situazione di emergenza. Adesso è guerra.

 

 

"I rei sono tutelati, le vittime no", sintetizza Roberto Alutto, il presidente dell'associazione dei famigliari delle vittime della strage di Casalecchio, dodici ragazzi (Deborah, Laura, Sara, Laura, Tiziana, Antonella, Alessandra, Dario, Elisabetta, Elena, Carmen e Alessandra) uccisi da un jet dell'Aeronautica precipitato sull'Itc Salvemini il 6 dicembre 1990. Dalla presentazione della cerimonia di commemorazione del ventennale della tragedia, emerge tutta la rabbia di chi, dopo aver avuto un figlio adolescente morto per colpa di una forza militare dello Stato, aspetta da quindici anni la legge che riconosca lo status di vittime coi relativi riconoscimenti.

Abbiamo partecipato alla commemorazione del ventennale della tragedia di Casalecchio di Reno, ci siamo stretti intorno ai familiari, abbiamo sofferto con loro nel ricordo di quelle ore, nell' incredulità che un aere in esercitazione potesse cadere in una scuola in pieno centro abitato , momenti di grande emozione hanno segnato due giorni intesi di ricordi, la tragedia di Casalecchio ha una sua peculiarità, le vittime sono tutte giovassime, spezzate nel fiore della loro esistenza.

Mai abbiamo provato tristezza ed emozione più grande quando L'Accademia Corale Reno ha dato inizio al ricordo con le note dell' Inno nazionale, a seguire per ogni vittima un canto che si è trasformato nei nostri cuori in qualcosa di più di una commemorazione, abbiamo pianto di dolore e di rabbia. Normalmente la musica allevia il dolore, ma nel caso dei ragazzi del Salvemini non è stato così.

VISITATE L'ARCHIVIO FOTOGRAFICO

le foto del convegno al link http://www.flickr.com/photos/organize/?start_tab=one_set72157625451438369

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Scritto da Mario Arpaia   
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