Il treno di Natale
Lunedì 27 Dicembre 2010 07:59

treno_rapido_di_natale_904

( alle vittime della strage di Natale del 1984)

Arrivo in ritardo. Come questo treno. Rapido 904. In ritardo, il mio ricordo. Come queste vite. Sono arrivate tardi. E'arrivata prima. Domenica 23 dicembre 1984. Ore 19,08. La morte. Linea Napoli Milano. Bomba fascista. Carrozza numero 9 di Seconda Classe. Quelle sempre puntuali. Puntuale la morte per: Anna Maria Brandi, 26 anni. Nicola De Simone, 40 anni. Angela Calvanese, in De Simone, 33 anni. Anna De Simone, 9 anni. Giovanni De Simone, 4 anni. Maria Luigia Morini, 45 anni. Carmine Moccia, 30 anni. Lucia Cerrato, 60 anni. Federica Tagliatela, 12 anni. Luisella Matarazzo, 25 anni. Abramo Vastarella, 29 anni. Valeria Moratello, 22 anni. Pier Francesco Leoni, 23 anni. Giovanbattista Altobelli, 51 anni. Susanna Cavalli, 22 anni. Poi, per ferite riportate, Giovanni Calabrò, 67 anni. Gioacchino Tagliatatela, 50 anni. Altri 267 feriti. Che importano, gli anni. Sui treni che vanno a casa. Sui treni che gente comune. Sui treni, giocattoli, nei negozi. Hanno comprato, la morte. Processo porta a collegamenti mafia, camorra, neofascismo, Loggia P2, Banda Magliana. Condannati in Primo e Secondo Grado. Poi Cassazione assolve accusati. Condannati i parenti vittime. Pagare spese processuali. Treni in vendita. Io non credo a Stato. Stato non crede a me. Io arrivo in ritardo. A ricordarvi. Nella galleria di San Benedetto Val di Sambro. Io in ritardo, ricordo manifestazione Piazza Maggiore, Bologna, 24 dicembre 1984. Venni perquisito. Da militari. A presidio piazza. Io non ho esplosivi. Dissi. Io posso esplodere. Ma solo in treno. Documenti prego. Eccoli. Ma io non ho esplosivi. Io non sono fascista. Io sono quello che muore. Ai militari non interessa. La piazza è gremita. Il sindaco dice un discorso. Quanti ne ho sentiti. Di discorsi. Ogni volta, un discorso. Non può stare qui. Dicono militari. E dove posso stare. Chiedo. In treno. Io ricordo. In ritardo. Oggi, dopo ventisei anni. Festeggio presto un nuovo anno. Parenti pagano processo. La legge è uguale per tutti. Pago un prezzo per mia memoria. E Adesso festeggio. Bevo festività. Mangio Capodanno. Ingoio Epifania. Ma devo pure. Defecare. Fatemi scendere. Da carrozza funebre. Io morire. Ma io cagare su Stato.

 

Scritto da Giuliano Bugani operaio   
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