Lunedì 31 Dicembre 2012 09:05 |
LA DEMOCRAZIA non può prescindere dai Partiti, indispensabili per organizzare il consenso, la lotta si sta facendo dura e serrata per portare in Parlamento le persone migliori, le donne in numero maggiore, giornalisti, magistrati, gente comune, la promessa come sempre e che si batteranno per il bene del Paese, che rinunceranno in parte ai privileggi, (tantissimi) accumulati negli anni, tanto da sembrare la nostra più una Monarchia che una Repubblica.Il Paese è marcio, diviso, da una parte le varie caste e dall'altra il popolo sempre più povero e senza protezioni. Il nostro pensiero da sempre è rivolto agli uomini e alle donne che hanno dato la vita per difendere le Istituzioni liberamente elette. Un nome per tutti " Giorgio Ambrosoli " il simbolo del servitore dello Stato. L'Associazione lo ricordò a Bari qualche anno fa in una scuola, il Liceo Scientifico Enrico Fermi, fu una giornata indimenticabile,emozionante, il figlio Umberto ci fece partecipi dei ricordi di un bambino legatissimo al padre. Umberto in nome del padre ha accettato di candindarsi alla guida della Regione Lobardia, ex capitale morale, Umberto ha il compito difficilissimo, di riportare la normalità, la serietà, la competenza, i controlli, la buona amministrazione, l'esempio per tutte le Regioni italiane.Un compito non difficile per il figlio di Giorgio che, pur conoscendo tutti i rischi, accettò l'incarico dell' allora Governatore della Banca d'Italia Guido Carli, di liquidare La Banca Privata italiana di Michele Sindona legatissimo alla mafia italoamericana e alla peggiore politica italiana. Il Presidente della Repubblica non ha mai smesso di ricordare di amare la politica in nome del cambiamento, Umberto ci fa ben sperare, il compito assegnatogli è di battersi in nome della società civile, quella parte del Paese che più soffre per la mancanza del lavoro, dei diritti, dell' assistenza sanitaria, delle case, i pensionati al minimo. E' stata salvata una grande Banca, il Monte Paschi di Siena con il soldi dell' IMU pensate 3 miliardi e mezzo di euro. A Milano ci sono migliaia di sfrattati, quanti sono stati costretti per non aver pagato le rate del mutuo a restiture la casa alle banche salvate con il denaro pubblico, con i nostri risparmi? Da Milano potrebbe partire la politica dell'equità, quell'equità che i bocconiani non hanno nel loro DNA. Quello che raccolgo, dopo la mareggiata del 2012: Sono gli auguri di Giancarlo Visitilli che vogliamo condividere con tutti voi che ci seguite e ci aiutate ad andare avanti!
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Scritto da Mario Arpaia |